L’età non è più il nemico: dalla biostimolazione al collagene, ecco come funziona la medicina estetica rigenerativa e perché è il nuovo trend beauty
- Postato il 13 settembre 2025
- Beauty E Benessere
- Di Il Fatto Quotidiano
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Per molto tempo l’industria della bellezza ha guardato all’orologio come a un nemico da combattere. Con slogan come “cancellare l’età” “anti-age” o “combattere i segni tempo” ci siamo convinte che invecchiare fosse una colpa, da espiare in ogni modo possibile. Quel tempo (per fortuna) è finito: l’industria beauty inizia lentamente ad abbracciare il concetto di longevità, impegnandosi ad accompagnare le donne durante ogni fase della vita. Si studiano le cause dell’invecchiamento, le creme cambiano filosofia (e formula) e la medicina estetica propone nuovi approcci. Parole chiave: rigenerazione e bio-stimolazione. Lavorare “da dentro” con precisione anziché stravolgere “il fuori”.
Una nuova filosofia dell’età
Un conto, dicono gli esperti, è l’età cronologica. Sull’orologio e sulla carta d’identità non abbiamo controllo. Un altro, però, è l’età biologica, concetto che racchiude lo stato di salute di organi, sistemi e tessuti. Non possiamo decidere di non invecchiare, ovviamente, ma possiamo fare qualcosa sul come. Ovvero: controllare fattori come lo stress, il cibo che mangiamo, l’attività di fisica e la qualità della vita in senso ampio, socialità e relazioni incluse. L’idea alla base che sta prendendo sempre piede anche nell’industria cosmetica è che l’invecchiamento non è qualcosa che subiamo, ma qualcosa che possiamo modellare, seppur con dei limiti. “La nozione stessa di bellezza è in costante evoluzione – sostiene Françoise Lehmann, Global Brand President di Lancôme – Ci troviamo all’alba di una trasformazione: la meta-rivoluzione della longevità”.
La scienza della longevità di Lancôme
In occasione del lancio della crema Absolue Longevity The Soft Cream, la presidente ha fatto il punto sulla ricerca scientifica del brand in fatto di longevità: L’Oréal Longevity Integrative Science si occupa della comprensione delle strutture delle molecole che definiscono la giovinezza della pelle, contrastando i danni prima che si manifestino. “Si tratta di un profondo cambiamento verso il miglioramento della qualità della vita, l’arricchimento delle nostre esperienze e l’accettazione della pienezza del tempo. Questo cambiamento si allinea perfettamente alla missione che Lancôme persegue da 90 anni: permettere alle persone di esaltare l’unicità della propria bellezza in ogni fase della vita”. Il risultato di anni di ricerca è una crema potenziata da Absolue PDRN™ (polidesossiribonucleotide) utilizzato come bio-stimolatore per innescare i meccanismi naturali di riparazione della pelle. Le molecole PDRN stimolano l’attività metabolica delle cellule della pelle, agendo come un vero e proprio biostimolatore. Lavorando “dall’interno”, promuove quindi la rigenerazione dei tessuti, e aumenta la produzione di collagene da parte della pelle.
Cos’è la medicina rigenerativa
Anche sul fronte della medicina estetica si sta cercando un approccio simile. L’ultima frontiera della longevità è la medicina estetica rigenerativa, che punta sulla rigenerazione biologica dei tessuti anziché limitarsi a “mascherare” i segni dell’invecchiamento. Più che riempire, ridare volume o levigare le imperfezioni, la medicina rigenerativa punta alle cause dell’invecchiamento, aiutando il corpo a produrre nuove fibre di collagene ed elastina, migliorare la microcircolazione e l’ossigenazione. “Il trend oggi non è più quello di modificare il viso, ma lavorare sulla qualità della pelle”, spiega al Fattoquotidiano.it la dottoressa Chantal Sciuto, dermatologa e Key Opinion Leader Nordberg Medical. Il focus è soprattutto stimolare la produzione di collagene, che rallenta con l’età. In questo modo si ha un “ringiovanimento” della pelle, che non perde turgore e compattezza.
Tra i trattamenti di medicina rigenerativa più famosi ci sono il microneedling e i biostimolanti. L’ultima novità lanciata da Nordberg – specializzata in dispositivi medici a base di biomateriali riassorbibili – è un particolare tipo di acido polilattico con tecnologia microsferica. “Le molecole sono molto piccole e si integrano naturalmente nei tessuti– spiega la dottoressa Sciuto – In più, sono rotonde, senza spike”, caratteristica innovativa lo rende “capace di stimolare il collagene evitando un’infiammazione a lungo termine”. I primi risultati si raggiungono in circa 3-4 settimane e, sottolinea la dottoressa, la procedura non presenta particolari controindicazioni né effetti collaterali: importante affidarsi a medici certificati e adeguatamente formati.
“Lavoriamo sull’unicità, non sugli standard estetici”
La dottoressa racconta come ha visto cambiare l’approccio dei pazienti alla medicina estetica: “Faccio questo lavoro da trent’anni e una volta si portavano le foto dei propri idoli, a cui si voleva somigliare il più possibile. Oggi le pazienti mi portano le proprie foto levigate e postate sui social”. Un cambiamento che la dottoressa giudica positivo: “Vuol dire poter lavorare sull’unicità di ogni individuo, non creare degli standard estetici a cui conformarsi”. L’obiettivo della medicina rigenerativa non è quello di alterare l’equilibrio del viso o di cambiare i connotati: piuttosto, di restare se stessi ma nella versione migliore possibile. “Un potenziamento della propria immagine”, conclude la dermatologa.






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