L’EDICOLA, Il Corriere: “Sì alle spese Nato, show di Trump”. Repubblica: “La spesa militare raddoppia”. Il Fatto: “Meloni si inchina al 5%: 700 miliardi in 10 anni”

  • Postato il 26 giugno 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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La notizia principale di oggi in apertura sui quotidiani è quella relativa alla riunione dei capi di governo dei Paesi della NATO, che hanno approvato un documento che prevede l’aumento al 5% del PIL delle spese per difesa e sicurezza dei Paesi membri. “Sì alle spese Nato, show di Trump”, titola Il Corriere della Sera. “La spesa militare raddoppia”, è l’apertura di Repubblica. “Meloni si inchina al 5%: 700 miliardi in 10 anni”, è invece la prima pagina del Fatto Quotidiano.

Ecco la rassegna stampa di oggi: 

“La spesa militare raddoppia” (La Repubblica).

“Sì alle spese Nato, show di Trump” (Il Corriere della Sera).

“Quei vuoti da riempire”. L’editoriale di Paolo Valentino: “Da ora in poi, per «tenere gli americani dentro e i russi fuori», gli europei pagheranno molto, ma molto di più. E quelli che spenderanno più denaro, saranno proprio i tedeschi, con buona pace di Lord Ismay, il primo segretario generale della Nato, che riassumendo il vero scopo dell’alleanza, li vedeva destinati a essere «tenuti giù». Il vertice atlantico conclusosi ieri all’Aia è stato quello dei superlativi. Mai tanti soldi sono stati promessi, almeno sulla carta, in così breve tempo dai leader della Nato, che si sono impegnati a stanziare il 5% del loro Pil per la difesa e la sicurezza, di cui almeno il 3,5% per le spese militari e l’1,5% per le infrastrutture, al più tardi entro il 2035”.

“Nato, Trump va all’incasso” (La Stampa).

“Energia, meno vincoli per gli aiuti” (Il Sole 24 Ore).

“Nato, l’accordo sulle armi” (Il Messaggero).

“La guerra scongiurata e le risposte della Fed”. L’editoriale di Angelo De Mattia: “Che siano stati annientati o gravemente danneggiati i siti iraniani della fabbricazione dell’atomica con il bombardamento americano deciso da Trump, la sospensione della guerra dei dodici giorni delinea comunque un quadro nettamente nuovo, diverso da quello che fino a non molte ore prima si raffigurava, con i rischi di una terza guerra mondiale, non più a pezzi, secondo la storica definizione di Papa Francesco. Questo determina una situazione di sollievo, al di là dei raffronti storici improbabili, per i pericoli che si sono evitati riguardanti, in primo luogo, la vita e la dignità di ogni persona, la convivenza pacifica e la necessità di riprendere la ricostruzione del diritto internazionale, con l’aspettativa che la tregua prosegua fino allo sbocco in un accordo tra le parti in conflitto e l’intervento degli Usa”.

“L’Europa si riarma” (Il Giornale).

“A Gaza non c’è tregua” (Avvenire).

“Meloni si inchina al 5%: 700 miliardi in 10 anni” (Il Fatto Quotidiano).

“Linoleum”. L’editoriale di Marco Travaglio: “Non riuscendo a spiegare agli italiani la follia di dissanguarli del 5% del Pil per comprare armi e tagliare welfare entro il 2035, cioè spendere in dieci anni 700 miliardi in più in cannoni & affini per poi buttarne oltre 100 all’anno, e rosicando per le lezioni di sovranismo che le dà il socialista Sánchez…”.

“Il bluff delle spese militari Nato” (La Verità).

“Salvini-Saviano, duello in tribunale” (Libero).

“Nato, scambio tra l’Ue e Trump. Più spese per non mollare Kiev” (Domani).

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Blitz

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