La sfilata di Emporio Armani è un sogno nel deserto. Leo Dell’Orco saluta per Re Giorgio e rivela: “Era contento”
- Postato il 22 giugno 2025
- Moda E Stile
- Di Il Fatto Quotidiano
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Un’atmosfera calda, accogliente, quasi intima. Lunghe tende bianche a fare da quinte, come se ci trovassimo in un’oasi beduina al calar del sole. E poi, in passerella, una collezione che è un viaggio immaginario nel deserto. Ma nell’aria dell’Armani Teatro, ieri sera, era palpabile un’emozione diversa, un velo di rammarico per un’assenza storica. Per la prima volta dalla nascita del brand nel 1981, Giorgio Armani non era presente alla sfilata della sua linea Emporio. Lo stilista, che compirà 91 anni l’11 luglio, sta trascorrendo un periodo di convalescenza a casa, dopo un ricovero per accertamenti avvenuto nelle scorse settimane. Ma l’assenza era solo nel corpo, non nello spirito. “Re Giorgio” ha seguito infatti con attenzione ogni fase dello show, chiamando i suoi collaboratori per dare le indicazioni dell’ultimo minuto e seguendo il défilé via FaceTime con la consueta dedizione.
La sfilata si apre con una corsa simbolica di modelli in tenuta EA7, quasi a segnare l’ingresso in una nuova dimensione, un deserto pieno di suggestioni. La collezione, intitolata non a caso “Origini“, è un “sentito omaggio al sud del mondo”, come ha spiegato lo stesso Armani in una nota, un’estetica che riporta alla mente i costumi da lui stesso disegnati per il capolavoro di Bernardo Bertolucci, “Il tè nel deserto”. Sfila così un guardaroba maschile dinamico ed eclettico, che traduce i segni, i colori e le idee della cultura africana nel linguaggio colto e pacato tipicamente armaniano, senza mai cadere nel folklore. Giacche morbide portate a pelle, pantaloni ampi e fluidi, lunghe tuniche che ricordano i burnus dei Tuareg. I tessuti preziosi e cangianti– crêpe e lini dalla mano vissuta – sono trattati con tinture a freddo che donano alla palette di colori caldi (sabbia, terra, terra rossa, viola denso) una patina di tempo e di sole. I motivi geometrici si ispirano ai mosaici marocchini e alle tende berbere, mentre le lavorazioni a punto smock rievocano tatuaggi rituali, e fitti ricami di perline impreziosiscono i capi. A completare il look, tanti accessori: pantofole intrecciate, piccoli copricapi, borse capienti, collane, charm e piume trasformate in spille. La morbidezza dei volumi, i capi indossati languidamente scivolati sul corpo…ogni uscita, ogni look era perfetto, potente, ipnotico.




“In questi ultimi anni è stata per me una piacevole sorpresa riscoprire l’interesse delle giovani generazioni per le origini del mio lavoro, per le forme esplorate trent’anni fa”, ha dichiarato Giorgio Armani nella nota diffusa alla stampa. “Questo mi ha spinto a riguardare quel momento, non con nostalgia, ma per coglierne leggerezza ed energia. Questa collezione, molto sentita, è un omaggio al sud del mondo che mai smette di ispirare, pensata per un uomo consapevole che non disdegna la decorazione”. Il maestro non c’era fisicamente, ma il suo tocco, la sua classe e il suo spirito erano percepibili in ogni piega, in ogni tessuto di questa collezione sublime e affascinante, in ogni passo dei modelli. E se la collezione è il messaggio, il modo in cui viene presentata è già parte della risposta. In scena c’è l’essenza di Emporio, filtrata da una squadra affiatata che conosce il linguaggio del suo fondatore.
Al termine dello show, l’emozione in sala era palpabile. A uscire per il saluto finale, da solo, è stato Leo Dell’Orco, da anni responsabile dello stile maschile e storico braccio destro dello stilista, l’uomo che più di ogni altro incarna la continuità del pensiero armaniano. Quando lo abbiamo raggiungo nel backstage al termine della sfilata, ha commentato con la consueta pacatezza: “Giorgio ha seguito la sfilata in video, era contento. Emozionato? No… dopo tante volte con Giorgio…”. Ha poi confermato che lo stilista aveva seguito tutto in video, e soprattutto, ha rivelato l’esito della telefonata più importante, quella arrivata subito dopo la sfilata, con poche, fondamentali parole da parte di Armani: “Mi è piaciuta“. Ad applaudire la collezione, un parterre gremito di ospiti, tra cui il campione olimpico Marcell Jacobs e i cestisti NBA Kawhi Leonard e Anthony Black. Appuntamento ora a lunedì 23 giugno per lo show della linea Giorgio Armani, con l’augurio di tutto il mondo della moda di rivedere presto il Re al suo posto d’onore.






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