In Puglia soffia il vento della Cina. Ecco i piani di MingYang
- Postato il 16 aprile 2025
- Verde E Blu
- Di Formiche
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A Taranto le turbine. A Brindisi, invece, i cavi elettrici per collegare i parchi eolici in mare alla rete elettrica. È il piano del colosso cinese dell’eolico MingYang assieme all’abruzzese Renexia, società del Gruppo Toto che è in trattative con la turca Yilport per l’acquisto di quote del porto di Taranto. Si tratta di due città cruciali per le attività della Marina miliare italiana ma ache della Nato.
Le parole del ministro Urso
A confermare la fabbrica a Taranto è stato Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, in visita a Brindisi lunedì in occasione di una delle tappe della Nave Amerigo Vespucci. “Noi abbiamo seguito e favorito questa intesa affinché si possa insediare proprio in questo asse pugliese tra Brindisi e Taranto e contribuire, insieme ad altri, alla rinascita industriale occupazionale del territorio”, ha dichiarato il ministro. È, invece, la Gazzetta del Mezzogiorno a raccontare i progetti per Brindisi.
Cos’ha detto D’Attis (Forza Italia)
Citato dai media locali, il deputato pugliese Mauro D’Attis di Forza Italia ha conferma l’avvio di un’interlocuzione fra il governo italiano e operatori cinesi: “Anche il ministro degli Esteri ha confermato questi accordi commerciali con la Cina. Non c’è nulla di scandaloso. Sia chiaro. L’Italia non può dare in mano ai cinesi, per esempio, il controllo delle telecomunicazioni. Ma ben vengano investimenti in Italia, e in particolare a Brindisi e a Taranto, che vedono partnership cinesi e italiani”, ha detto. Si punta a una produzione mista. “Ci sono delle tecnologie di cui disponiamo noi e gli altri se ne se ne avvantaggiano e altre tecnologie di cui ci dobbiamo avvantaggiare noi”, ha dichiarato ancora D’Attis. Dal governo, insomma, c’è una certa attenzione ai rapporti con la Cina. “Ma non c’è il muro di Berlino né da una parte né dall’altra”, ha concluso.
Il memorandum d’intesa dell’anno scorso
Ad agosto dello scorso anno era stato il ministero guidato da Urso ad annunciare la firma di un memorandum d’intesa con MingYang e Renexia per creare in Italia una newco per la costruzione delle turbine eoliche. Era il quarto documento siglato in meno di una settimana nell’ambito dell’accordo di cooperazione tra il ministero di Palazzo Piacentini e il ministero cinese dell’Industria e delle tecnologie dell’informazione, predisposto durante la missione del ministro Urso a Pechino all’inizio di luglio e poi sottoscritto durante la missione di luglio di Giorgia Meloni, presidente del Consiglio. Gli altri tre avevano riguardato fotovoltaico e automotive.
Le critiche all’intesa
Contro il memorandum si era espressa Wind Europe, definendo “difficile conciliare questo protocollo d’intesa con l’obiettivo dell’Unione europea di mantenere la leadership tecnologica nel settore dell’energia eolica e di rafforzare la filiera europea dell’energia eolica”, come dichiarato da Christoph Zipf, responsabile delle comunicazioni dell’organizzazione, a EnergyWatch. Anche Green Power Denmark, l’associazione industriale del settore della Danimarca, che ha definito “incomprensibile” la decisione dell’Italia di firmare un accordo con Ming Yang per costruire una filiera in Europa: “La Commissione europea vorrà probabilmente esaminare il memorandum nel contesto del Regolamento Ue sulle sovvenzioni estere. Gli investimenti manifatturieri rientrano nell’ambito del regolamento”.
Il rapporto tedesco
In Germania è acceso il dibattito sull’installazione prevista di 16 turbine eoliche cinesi al largo della costa tedesca, vicino a Borkum. Il quotidiano Handelsblatt ha raccontato che i dubbi contenuti in un rapporto del German Institute for Defence and Strategic Studies (GIDS), commissionato dal ministero della Difesa. L’analisi evidenzia rischi di pressione politica ed economica e spionaggio. i sensori possano essere utilizzati per tracciare movimenti navali, sottomarini e aerei, e che in caso di crisi l’infrastruttura critica possa essere disattivata.