Il fiero cammino dell’Arma dei Carabinieri: 211 anni di impegno e dedizione

  • Postato il 5 giugno 2025
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Il fiero cammino dell’Arma dei Carabinieri: 211 anni di impegno e dedizione

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Da Catanzaro a Reggio, la Calabria celebra i 211 anni dei Carabinieri, un’esaltazione di sacrificio e impegno che guarda al futuro.


REGGIO CALABRIA- La terra di Calabria, crocevia di storie e passioni, ha vibrato ieri all’unisono, stringendosi in un abbraccio commosso e fiero attorno ai suoi Carabinieri. Non una mera ricorrenza, ma un’esaltazione di 211 anni di vita, di sacrificio, di un ininterrotto slancio verso il domani! Ogni fibra di questa regione ha risuonato con il monito solenne che ha attraversato le tre giornate di festa: guardare al futuro, sì, ma con la forza inestimabile di un passato intriso di coraggio e dedizione.

CATANZARO: LA SOLENNITA’ CHE ILLUMINA IL PRESENTE E IL DOMANI

A Catanzaro l’Arma ha celebrato i suoi 211 anni non con semplice festosità, ma con la solennità di chi sa di essere custode di un patto sacro con la Nazione. Durante la mattinata di oggi, 5 giugno 2025, al Monumento ai Caduti, nella storica Caserma “Triggiani”, il silenzio reverente della deposizione di una corona d’alloro ha parlato più di mille discorsi, rendendo omaggio a chi ha donato la vita per l’ideale.

Nella serata, invece, presso la sede del Comando Legione Carabinieri “Calabria”, è prevista la cerimonia militare, alla presenza di numerose autorità civili, militari e religiose della Regione. Qua sarà schierato un Reparto di formazione in armi, costituito dalla Bandiera di Guerra del 14° Battaglione “Calabria”, da un plotone di Carabinieri in Grande Uniforme Speciale. Ci sarà un protone di Comandanti di Stazione, un terzo plotone composto da Carabinieri dell’arma forestale. Nel terzo plotone inoltre schierati il 14° Battaglione Carabinieri “Calabria”, dei reparti speciali, dell’8° Nucleo elicotteri di Vibo Valentia, nonché da due sciatori dei Comandi provinciali di Cosenza e Crotone. A simboleggiare la presenza indefessa dell’Arma in ogni angolo, in ogni condizione. Infine, ci sarà il quarto plotone composto dai militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” di Vibo Valentia, l’élite, dell’Arma in Calabria soprattutto.

211 ANNI DELL’ARMA DEI CARABINIERI CELEBRATI REGGIO CALABRIA: IL TEMPIO DELLA STORIA CHE INCONTRA IL FUTURO

A Reggio Calabria, nella maestosa e ritrovata cornice della nuova piazza De Nava, con il Museo Archeologico Nazionale che si ergeva come muto testimone di millenni, si è consumato un momento di pura solennità. Lì, dove la storia si respira nell’aria e il mito si fonde con la realtà, il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha tuonato, affidato alla voce ferma del Tenente Colonnello Gianmarco Pugliese, Comandante del Gruppo di Locri. E poi, l’eco potente del Comandante Generale dell’Arma, il Generale di Corpo d’Armata Salvatore Luongo, le cui parole sono state pronunciate con vigore dal Tenente Colonnello Carmine Mungiello, Comandante del Gruppo di Gioia Tauro. Non parole vuote, ma promesse incise nel cuore, giuramenti rinnovati di un impegno che non conosce sosta né declino.

Le parole del Generale di Brigata Cesario Todaro, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, sono state non solo un discorso, ma un vibrante manifesto di valori, un inno all’impegno e alla dedizione di un’Arma che, da oltre due secoli, è il cuore pulsante della sicurezza e della legalità in Italià.

Non è un semplice anniversario, ma una riconferma, che in 211 anni ha proseguito il Generale dei carabinieri, di quel “legame indissolubile che si è formato nel tempo tra l’Arma e gli Italiani. Infatti quest’oggi, da Nord a Sud, l’anniversario riunisce idealmente attorno ai simboli e ai colori dell’Arma l’intera popolazione, che la identifica come ‘Benemerita’, per essere stata ‘nei secoli fedele’ alle Istituzioni, e sempre garante delle comunità in cui opera, conservando intatti i valori che rappresentano la sua identità e la sua bussola etica.”

LA GIOVENTÙ, INVESTIMENTO PER IL DOMANI

E la scelta di luoghi simbolo come il Museo Archeologico Nazionale e la rinnovata Piazza De Nava a Reggio Calabria non è stata casuale, ma “metafora urbana di modernità che mantiene però intatta l’identità dei cittadini che ogni giorno la vivono. Un connubio tra passato e presente che rappresenta, idealmente, anche la storia dell’Arma dei Carabinieri. Una storia che affonda le sue radici nel passato, ma vive il presente con i suoi cambiamenti e le sue sfide, guardando al futuro”.

Il futuro, dunque, è il cardine di questa celebrazione, e i giovani sono stati i veri protagonisti. “Un futuro che ha visto negli ultimi mesi i giovani studenti delle scuole di ogni ordine e grado di Reggio Città Metropolitana protagonisti di queste celebrazioni attraverso una serie di progettualità in cui storia, cultura, arte e legalità si sono fuse insieme, come attestato dalla mostra di elaborati scritti e grafici all’interno del MARC, che vi invito a visitare”.

I GIOVANI PROTAGONISTI DEL FUTURO NELLE CELEBRAZIONI PER I 211 ANNI DEI CARABINIERI

Con parole che risuonano come un monito paterno, il Generale ha ribadito l’importanza di investire nelle nuove generazioni: “Ci siamo rivolti prima di tutto ai giovani, perché come recita la prefazione al Calendario dell’Arma 2025 “Se c’è un tempo della vita che non va mai sprecato, è quello in cui parliamo ai giovani, che sono chiamati a costruire l’Italia del domani, e a cui l’Arma dedica percorsi di ‘cultura della legalità, nelle scuole e non solo, per contribuire alla formazione di un loro senso civico e di una partecipazione consapevole alla vita di comunità.”

Ha sottolineato con forza la correlazione tra istruzione e legalità, due facce della stessa medaglia: “Istruzione e legalità due facce della stessa medaglia. I ragazzi di oggi, se privati di adeguati percorsi didattici e pedagogici, sono potenzialmente destinati a diventare i delinquenti di domani, involontarie vittime di un processo di arretramento della comunità, innescato dalla povertà educativa.” Per questo, è necessario “fare progetti per 100 anni e investire sulla legalità per promuovere lo sviluppo e il futuro di questa Regione, gestendo il presente con la consapevolezza che le nostre azioni inevitabilmente riverberano i loro effetti nel futuro, ‘un futuro che non si aspetta, bensì un futuro che si prepara”.

211 ANNI DI VALORI E DEDIZIONE DEI CARABINIERI

Con parole che scaldano il cuore, Todaro ha esaltato le virtù intrinseche del Carabiniere: “Adempiere con intima convinzione un dovere significa, infatti, che sono la nostra morale e la nostra coscienza a guidarci e a farci superare i timori, le fatiche, le delusioni, i pericoli e i sacrifici che ne derivano. Ed è qui che entrano in gioco le qualità personali, la dedizione alla causa, l’integrità, l’intelligenza, il coraggio e l’umiltà del Carabiniere, prodromiche a suscitare stima, rispetto e fiducia”. La militarità, ha insistito, il comandante provinciale è “il fedele custode dei valori che sono alla base di questa Istituzione ultracentenaria, che fa dell’umiltà e del coraggio due fra gli strumenti principali nella gestione delle dinamiche relazionali tra individui e pubblici poteri all’interno delle singole comunità e nel contrasto alla criminalità”.

Nelle sue parole conclusive, il Generale Todaro ha rivolto un commovente appello ai giovani: “Seguite la vostra stella, perché chi segue la propria stella non cerca la strada più facile, ma – come Dante – va in cerca della propria, anche a costo di attraversare l’Inferno. Armatevi di lancia, come Don Chisciotte, per realizzare i vostri nobili ideali, ‘non abbiate paura’, ‘fate sentire la vostra voce’, ma soprattutto ‘non lasciatevi rubare la speranza’ e volate alto come le aquile.” Ha esortato a non smettere mai di imparare, perché “chi smette di imparare è anziano, che abbia vent’anni o ottanta.”

APPELLO E ORGOGLIO PER IL SERVIZIO

Infine, un tributo agli uomini e alle donne del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria: “Sappiate farvi interpreti ancor più attenti dei bisogni della comunità, e siate orgogliosi del servizio reso in questa terra con la consapevolezza che l’essere calabrese non rappresenta solo uno luogo di provenienza ma è una condizione dell’anima!” E con la forza di chi crede fermamente nel rinnovamento e nella perseveranza, ha concluso: “Non importa quali ostacoli incontreremo, viviamo l’orgoglio di far parte di questa mirabile Istituzione con l’ineguagliabile senso del dovere trasmessoci da chi ci ha preceduto, perché ‘non chi comincia ma quel che persevera”.

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