Il 25 aprile a Maclodio non s’ha da fare. Il sindaco meloniano celebra solo i Caduti il 27, la Liberazione no

  • Postato il 16 aprile 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
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A Maclodio, paese di circa 1.500 abitanti in provincia di Brescia, dal 2019 il 25 aprile bob s’ha da fare. Niente celebrazioni nel giorno in cui si commemora la liberazione dell’Italia dal nazifascismo, e cioè si festeggia la fine dell’occupazione nazista e la caduta del regime fascista. Dal 2019 il sindaco di Maclodio – un giovane di fratelli d’Italia – ha abolito le celebrazioni del 25 aprile.

“S’ode a destra uno squillo di tromba…”

Non s’ha da fare. Siamo, d’altronde, in pieno lombardo-veneto, terre manzoniane, Maclodio è sempre stata più famosa per l’omonima battaglia, quella dei versi del Conte di Carmagnola. Che, a giudicar dal caso che ci interessa, sembrano irridere con ironia premonitrice, infatti “S’ode a destra uno squillo di tromba / A sinistra risponde uno squillo…”.

25 aprile Liberazione
25 aprile, a Maclodio non s’ha da fare. Il sindaco meloniano celebra solo i Caduti il 27, la Liberazione nein (foto Ansa-Blitzquotidiano)

Più un trombone, forse, vista la giustificazione unilaterale espressa dal sindaco in persona. “La cerimonia non è dedicata alla festa di Liberazione, ovvero a onorare i partigiani: è una commemorazione dedicata ai Caduti di guerra”. Dal 2019, il giovane sindaco di Fratelli d’Italia riscrive la storia.

E sposta date, e sostituisce oggetto e ragioni della commemorazione. Tanto è vero che il Comune celebrerà il 27 aprile, due giorni dopo gli 80 anni dalla Liberazione dal nazifascismo. Tra i Caduti eccellenti di sicuro non avrà pensato a Lui, M., giustiziato il 26 aprile per la storiografia ufficiale, il 28 per la verità storica.

“Parlerà solo lui, supponiamo da un balcone”

Al discorso previsto per la Commemorazione ha deciso che parlerà solo lui, il sindaco. “In tale circostanza è stata pure respinta la richiesta di intervento dell’opposizione perché ‘non sussiste alcuna necessità’ che intervenga qualcun altro oltre al sindaco –  denuncia Luca Trentini, segretario provinciale Sinistra italiana Brescia che chiede le dimissioni del sindaco -. Quindi parlerà solo lui, supponiamo da un balcone”.

L’avvocato Luca Crotti, capogruppo di minoranza tra i banchi del Consiglio comunale di Maclodio, ha scritto una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella esprimendo “profonda doglianza e grande dispiacere per il fatto che il Comune di Maclodio ritenga di non celebrare una Festa istituzionale prevista per legge”.

E la minoranza tutta è insorta contro il sindaco, che è anche vice coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, notando che “tale mancata celebrazione istituzionale finisce col privare i cittadini di un’importante ricorrenza della nostra Storia, oltre che non rispettare una legge della Repubblica”.

Emilio Del Bono, vicepresidente del Consiglio Regione Lombardia ed ex sindaco di Brescia ricorda al “signor Simone Zanetti, che la Costituzione parla chiaro (e i costituenti che avevano pagato con carcere e torture lo sapevano bene), la Sovranità appartiene al popolo, ma il suo esercizio non può mai, mai, violare i limiti e le forme che la Costituzione indica, proprio per evitare ciò che sta facendo, riscrivere la Storia e deragliare dai binari valoriali della nostra democrazia”.

 

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Blitz

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