Gratteri a La7: “Il governo sta demolendo il codice di procedura penale pur di non farci arrivare ai colletti bianchi”
- Postato il 29 ottobre 2025
- Giustizia
- Di Il Fatto Quotidiano
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                                                                            “Separazione delle carriere? Il discorso è che si vuole fare confusione, non si vuole spiegare con calma alla gente che la separazione delle carriere non c’entra nulla con i bisogni di giustizia della gente“. Così il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, interviene a Otto e mezzo, su La7, criticando duramente la riforma costituzionale voluta dal governo Meloni. Secondo il magistrato, l’obiettivo del progetto non è migliorare il sistema giudiziario, ma “mettere sotto tutela il pubblico ministero, controllarlo, renderlo docile, e la prova ne è che si parla sempre di procedimenti disciplinari”.
Gratteri cita il ministro della Giustizia Carlo Nordio: “Anche oggi il ministro ha parlato di estremismo, di magistrati che vanno oltre le righe. Ma oltre a pronunciare questi slogan, perché il ministro non fa le ispezioni?”.
Il procuratore insiste sul ruolo dei magistrati nella comunicazione pubblica: “Noi abbiamo l’obbligo di spiegare alla gente come stanno le cose. Non possiamo stare zitti davanti a certa narrazione e a certe bugie che vengono raccontate“.
Quando la conduttrice Lilli Gruber gli fa notare ironicamente che i magistrati dovrebbero apparire “terzi ed equidistanti” e che spesso vengono accusati di essere troppo politicizzati, Gratteri replica con decisione: “Ma io sarei politicizzato? Di me, ogni volta che c’è un governo di destra, dicono che sono di sinistra, e quando c’è un governo di sinistra, dicono che sono di destra”.
Il procuratore ricorda alcuni episodi della sua carriera: “Ci sono intercettazioni dove dei miei colleghi dicono al telefono che io sono fascista. Io non sono mai stato votato dai rappresentanti del Pd, né al Csm, né per il ruolo di procuratore nazionale antimafia, né per quello di procuratore di Reggio Calabria, né per quello di Catanzaro, né per quello di Napoli”.
Poi aggiunge: “Io non sono qui per fare politica, ma per criticare le riforme di Nordio, per spiegare che la riforma sulle intercettazioni, quella sul sequestro del telefonino e tutte le altre riforme di questo tipo sono dannose per le indagini e per la giustizia. Il risultato finale è che la gente non avrà giustizia. Quindi io politicizzato? La mia storia dice esattamente il contrario”.
Quando Gruber gli chiede se, a suo avviso, i politici vogliono l’impunità, Gratteri risponde con una battuta amara: “Sa cosa ho pensato quando hanno abolito l’abuso d’ufficio e poi ho visto questi progetti di riforma? Ho detto: ma facciamo prima, abolite anche la corruzione e la concussione, e lasciateci almeno la parte del codice penale per poter fare le altre indagini. Perché qui si sta buttando via l’acqua sporca col bambino pur di non arrivare ai colletti bianchi“.
E conclude: “Se continuiamo con questa demolizione del codice di procedura penale, arriveremo al punto che potremo indagare e processare solo i ladri di polli“.
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