God bless il Primavera Sound di Barcellona: riparte il countdown
- Postato il 19 aprile 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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E riparte il countdown, quest’anno allungato di una settimana. Meglio così: qualche giorno in più per lasciarsi pervadere dall’attesa spasmodica, individuale e collettiva, dell’arrivo del più influente festival musical europeo. Ormai da quasi un quarto di secolo. E la fibrillazione aumenterà, as usual, quando uscirà la timeline (ma sono già iniziati gli scongiuri per esorcizzare le coabitazioni orarie dolorose dei nostri eroi sonori).
Torna, dal 5 al 7 giugno nel solito Parc del Fòrum, il Primavera Sound di Barcellona. Per tanti di noi, un rito di passaggio stagionale, se non proprio l’appuntamento spartiacque dell’intero calendario gregoriano. E chissenefrega degli anni che passano: siam tutti sempre giovani e belli nell’avventura trans-generazionale e internazionale del Primavera, stipati insonni e trafelati nel nugolo di palchi, in fila per una birra, in ostello o sull’iconica linea gialla della metropolitana.
Quello che puntualmente, prodigiosamente resta dentro ognuno di noi, una volta rientrati a casa, è una cornucopia di ricordi preziosi, caleidoscopici, adamantini, che bastano per il resto dell’anno.
La lineup 2025 del Primavera Sound è, se vogliamo, ancora più eclettica e completa degli ultimi tempi, con un totale di 147 artisti: un po’ tutta la scena contemporanea è mappata, non mancherà sostanzialmente nulla e anche le chitarre rock sono (Gaudì gratias) di ritorno. E a questo si aggiungerà il programma parallelo di Primavera a la Ciutat, una settimana di concerti ai quattro angoli della capitale catalana.
Ma concentriamoci sul festival vero e proprio. Gli headliner saranno tutte donne, una scelta programmatica per la kermesse più inclusiva e paritaria tra i sessi del Creato. E parliamo di tre star pop a tutti gli effetti: Charli xcx (esplosa definitivamente con “Brat”), Chappell Roan (con la sua parabola da film) e Sabrina Carpenter, che radunerà la stessa folla che nel 2024 accorse per Lana Del Rey (e l’anno precedente per Rosalia). E
sempre in tema di “new normality” (il claim dal 2019), ricordiamo FKa twigs, le Haim, Clairo, Cat Power (che ricreerà il leggendario tour di Bob Dylan nel Regno Unito del 1966), Julie Byrne, Wet Leg, Kim Deal (già frontwoman delle Breeders negli anni Novanta e fresca di un formidabile debutto solista) e Zaho de Sagazan, la nuova stella della chanson francese.
Altre meraviglie che troveremo a Barcellona nel nostro weekend più lungo e fatato? Anohny and The Johnsons, con la sua voce da brividi (da quando era noto come Anthony), il dancefloor indie (che fa saltare i rockettari puri e duri) degli Lcd Soundystem, fuori a breve con un nuovo album (li vidi già, nello stesso posto, nel 2016, strepitosi). I miei amatissimi Fontaines D.C. (sempre più in orbita dopo “Romance”, e stavolta mi riprometto di non perdere un minuto del loro set, senza perder tempo sulla Rambla), i rivali altrettanto fragorosi Idles.
E poi ancora il genio elettronico di Jamie xx, il dream-pop senza prigionieri dei Beach House, la miscela altrimenti sognante degli Stereolab, l’euforia house di Caribou, Amaia e i suoi nuovi trucchi pop, i nuovi idoli hardcore Turnstile, i redivivi Tv on the Radio e Jesus Lizard, gli Spiritualized per il trentennale di “Pure Phase”, i trionfatori delle classifiche di gradimento 2024 MJ Lenderman, Floating Points, Carolina Durante, Waxahatchee, Still House Plants, Chat Pile, Cassandra Jenkins, Julie, Chanel Beads… E tantissimo altro. God bless il Primavera Sound.
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