F1 | Che fine hanno fatto i pionieri del DRS: chi corre ancora, chi fa il giornalista e chi… è stato arrestato
- Postato il 25 dicembre 2025
- Amarcord
- Di F1ingenerale
- 5 Visualizzazioni
Il DRS ha fatto l’ultima apparizione in F1 ad Abu Dhabi: ma chi c’era in griglia alla sua gara d’esordio, in Australia, nel 2011?
Qualcuno corre ancora, qualcun altro ha cambiato carriera e c’è persino chi è stato arrestato: i pionieti del DRS in F1, dal 2011 a oggi. Il drag reduction system, in italiano spesso definito semplicemente “ala mobile“, ha fatto la sua multima apparizione ad Abu Dhabi, tappa finale di questa stagione. Dal 2026 spazio all’aerodinamica attiva e al MOM (manual ovverride mode). Nei suoi quindici anni di carriera, sono trascorse diverse ere motoristiche.

2011: l’anno di Sebastian Vettel
Ma chi c’era in Formula 1, nel 2011? Innanzitutto, c’era lui, il dominatore di quella stagione: Sebastian Vettel, su Red Bull RB7, vince undici Gran Premi su diciannove, laureandosi per la seconda volta campione del mondo. Il tedesco non ha rivali, in una stagione che resta memorabile anche per quell’interminabile gara di Montreal, fermata dalla pioggia e poi vinta nel finale da Jenson Button.
L’inglese vinse tre gare, le stesse di Lewis Hamilton – oggi ferrarista, dopo i sei titoli conquistati in Mercedes – ma chiudendo davanti a lui in classifica. E come dimenticare Fernando Alonso che, con la sfortunata Ferrari 150° Italia, vinse una sola gara, a Silverstone. Ultimo, ma non per importanza, Mark Webber: l’australiano, compagno di squadra di Vettel, trionfò in Brasile, tappa finale della stagione. Si ritirerà due anni dopo, proprio a Interlagos, dopo 12 stagioni nella massima serie.
Panchinari di lusso: le stelle del futuro
Il 2011 è anche la stagione delle “panchine di lusso“. A Milton Keynes c’è un certo Daniel Ricciardo, giovanissimo ma già l’uomo più sorridente del paddock. Esordirà nel corso della stagione, ma non con Red Bull: in Inghilterra prenderà il volante della HRT-Cosworth F111 al posto di Narain Karthikeyan e resterà titolare fino alla fine del Mondiale. Le sue prestazioni convincono gli austraci, che l’anno successivo lo portano in Toro Rosso.
Dalle parti di Silverstone, dove operava l’allora Force India, c’è invece Nico Hulkenberg. Il tedesco aveva già corso da titolare la stagione 2010 con Williams, che però preferì affidare il suo sedile a Pastor Maldonado per la stagione successiva. E come non citare il nostro Davide Valsecchi, impegnato sia in GP2, sia in Formula 1, come collaudatore del Team Lotus (poi divenuto Caterham).
E se in Renault cominciava a muovere i primi passi nel Circus un certo Romain Grosjean, vale la pena fare un salto in Virgin Racing. La scuderia britannica annoverava tra i collaudatori Robert Wickens, pilota canadese la cui carriera fu interrotta bruscamente da un violentissimo incidente durante l’ABC Supply 500 a Pocono nel 2018, gara valida per il campionato IndyCar. Rimasto paraplegico, è tornato alle gare guidando vetture con comandi al volante.
L’ultimo assolo di Rubens Barrichello
Quella stagione vide anche diversi addii. Il Gran Premio di Budapest fu l’ultima apparizione di Nick Heidfeld in Formula 1, sostituito da Bruno Senna a partire da Spa-Francorchamps. Anche la coppia Toro Rosso, composta da Sebastian Buemi e Jaime Alguersuari, fu complietamente rinnovata a fine stagione, segnando la fine della carriera da pilota titolare per entrambi i giovani di Faenza.
Interlagos è l’ultimo Gran Premio della carriera anche per due italiani: Jarno Trulli, allora in Lotus, e Vitantonio Liuzzi, in HRT. Nonostante una successiva apparizione a Monza, nel 2012, quella 2011 è, inoltre, l’unica stagione completa da titolare per Jerome d’Ambrosio. L’ex pilota Virgin e Lotus, dopo una lunga esperienza in Mercedes al fianco di Toto Wolff, è oggi è tra i fedelissimi di Frédéric Vasseur in Ferrari.
Un paragrafo a parte lo merita Rubens Barrichello: dopo 19 anni di carriera nel Circus, iniziata con Jordan nel 1993, il brasiliano dice addio alla Formula 1. Corre le sue ultime due stagioni con Williams, nel 2010 e nel 2011, dopo essere tornato alla vittoria nel 2009 a bordo della Brawn GP. Rimasto nel cuore dei ferraristi, ha accompagnato Michael Schumacher a Maranello dal 2000 al 2005, raccogliendo nove vittorie.
Piloti, giornalisti e…
Dalla griglia del 2011, tanti piloti hanno cambiato carriera. Qualcuno ha avuto successo in altre categorie, come Kamui Kobayashi (vincitore a Le Mans nel 2021), altri hanno vissuto altre vite. Un caso curioso è quello di Karun Chandhok: corse il Gran Premio della Germania con Lotus, restando poi in panchina per il resto della stagione. Dopo diverse esperienze nel GT e nell’Endurance, è oggi un apprezzatissimo giornalista e opinionista per Sky Sports UK.
C’è poi chi ha fatto notizia, ma non per le sue imprese nel motorsport. Nel 2011, in Force India, correva un certo Adrian Sutil. Il tedesco si è spesso messo in mostra con buoni risultati nel corso della sua carriera, prima di dire addio alla Formula 1 alla fine del 2015, da riserva della Williams. Grande collezionista di supersportive di lusso, possiede diverse Ferrari, Bugatti, Pagani e Koenigsegg.
Già resosi protagonista di un “increscioso episodio” in un nightclub di Shanghai, quando, con un bicchiere di champagne, aveva ferito il CEO della Lotus, è tornato alla ribalta per un caso di “frode grave organizzata e appropriazione indebita in associazione“. Da novembre è in un carcere tedesco in attesa di processo.
Seguici anche sui social: Telegram – Instagram – Facebook – Twitter
Foto Copertina: Scuderia Ferrari
L'articolo F1 | Che fine hanno fatto i pionieri del DRS: chi corre ancora, chi fa il giornalista e chi… è stato arrestato proviene da F1ingenerale.