“Emblema del genocidio. Non si riesce a pensare che quella scena sia reale”. Da Veronica Gentili a Natangelo, le reazioni al film su Hind Rajab

  • Postato il 2 ottobre 2025
  • Cinema
  • Di Il Fatto Quotidiano
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“La storia e la voce di Hind Rajab sono la storia di migliaia di altri bambini e di migliaia di altre persone in Palestina. E io mi auguro possa spingervi ad agire, perché èvostra responsabilità come esseri umani. Da quanto ho visto il supporto in Italia è molto forte. Per cortesia alzate la voce, perché l’azione conta”. Nelle stesse ore in cui l’esercito e la Marina israeliane intercettavano le navi della Global Sumud Flotilla e fermavano i suoi attivisti, scatenando le proteste nelle piazze e le strade di tutta Italia, dal cinema Adriano di Roma, l’attrice Clara Khoury lanciava un nuovo appello alla mobilitazione per Gaza, rivolto alla stessa società civile italiana.
Khoury, che fa parte del cast della pellicola di Kaouther Ben Hania, nel film “La voce di Hind Rajab”, è stata tra le protagoniste della presentazione speciale organizzata dal Fatto Quotidiano, insieme a Francesca Albanese, Relatrice speciale Onu sui Territori palestinesi occupati, e IWonders Picture, che sta distribuendo nelle sale italiane il film rivelazione che ha vinto il Leone d’Argento all’ultima Mostra del Cinema di Venezia. Una pellicola mai come in questo momento necessaria, da vedere e da far vedere, che ci ricorda cosa significhi essere un bambino a Gaza, oggi.
La serata evento è stata introdotta dalla vicedirettrice del Fatto Quotidiano, Maddalena Oliva, che già durante la Festa al Circo Massimo aveva dedicato l’apertura dell’incontro ‘Gaza: che fare?’ proprio alla storia della piccola Hind. “In un momento in cui ci si sente impotenti di fronte al massacro quotidiano che vediamo a Gaza, anche il cinema può aiutare a fare la differenza. E non solo il cinema, penso ad azioni umanitarie come quella portata avanti dalla Flotilla”, ha sottolineato Oliva.
“Perché il mondo non si rivolta di fronte a 20mila bambini morti? Oggi vediamo un risveglio delle coscienze, che parte dal basso, ma ciò che lo ferma sono le istituzioni“, ha invece rivendicato Albanese, in video collegamento. “Ho sentito spendere più parole di critica verso gli attivisti della Flotilla, che è l’unico atto veramente umanitario mai fatto nei confronti della Palestina, che verso Israele che ha ammazzato 60mila persone a Gaza soltanto negli ultimi 720 giorni”, ha aggiunto la relatrice Onu.
Il lungometraggio presentato al cinema Adriano a Roma ripercorre gli ultimi istanti di vita di Hind Rajab, 5 anni e mezzo. È il 29 gennaio 2024. Dopo l’ennesimo ordine di evacuazione nell’area ovest di Gaza, la madre e i fratelli di Hind scappano a piedi. Ma lei, piccola, viene presa in auto dagli zii e dai suoi cinque cugini. Fuori, suoni di bombe ovunque. La macchina all’improvviso si ritrova sotto una pioggia di fuoco dell’artiglieria israeliana: 335 proiettili. Con le mani che le tremano, Hind prende il telefono tra le dita della cugina 15enne, colpita a morte, mentre era al telefono con la Mezzaluna Rossa Palestinese. Supplica di essere aiutata. Hind è stata per 180 minuti al telefono. Per salvarla, sarebbero bastati 8 minuti. Ma anche l’ambulanza, dopo tre ore di attesa per l’autorizzazione al soccorso, viene colpita dai soldati dell’Idf. Il corpo di Hind verrà trovato 12 giorni dopo.
Applausi, commozione, poi un lungo silenzio tra gli spettatori, fino all’uscita: così si è conclusa la proiezione al cinema Adriano a Roma. “Basta aprire gli occhi, chi vuol vedere da due anni può vedere la storia più apocalittica che mai avremmo immaginato di vedere con i nostri occhi. Io mi vergogno per quello che sento, per l’ignoranza dolosa e per la disinformazione che ci hanno bendato gli occhi fino allo sfinimento”, ha sottolineato il regista Gabriele Muccino, presente in sala. Hanno partecipato alla serata evento anche l’ad di SEIF, Cinzia Monteverdi e il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio. Così come diversi giornalisti, come Luca Sommi, Francesca Fornario e Veronica Gentili, vignettisti come Mario Natangelo e Vauro Senesi, artisti e attrici come Laura Morante.

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Il Fatto Quotidiano

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