“Emanuela Orlandi è stata rapita da De Pedis e consegnata a un prete che l’aspettava su una Mercedes scura”: le rivelazioni dell’ex vice questore Petrocca

  • Postato il 12 settembre 2025
  • Crime
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 3 Visualizzazioni

Ebbe un ruolo chiave nelle prime battute della seconda inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, ed è stata ascoltata ieri dalla commissione parlamentare che sta cercando di fare luce su uno dei casi più delicati oscuri della storia d’Italia.

Il ruolo di Petrocca

Giovedì 11 settembre, la Bicamerale di palazzo Macuto ha accolto e ascoltato Giovanna Petrocca, vice dirigente della squadra mobile della Questura di Roma dal 2007 al 2009. Fu lei a raccogliere la testimonianza di Sabrina Minardi sul rapimento della cittadina vaticana scomparsa il 22 giugno 1983 a Roma, a pochissimi passi dal Senato e all’uscita dalla scuola di musica che aveva sede nella Basilica di Sant’Apollinare. Ieri l’ex vice questore ha ricordato alla Commissione guidata da Andrea De Priamo i passaggi chiave della testimonianza della donna all’epoca dei fatti legata sentimentalmente a Enrico De Pedis, personaggio ormai leggendario della criminalità romana, trucidato nel ‘90 in via del Pellegrino. Anche Sabrina Minardi è venuta a mancare a Bologna, lo scorso marzo, dopo una vita segnata da caos e sofferenza, portando con sé parte di questa assurda vicenda segnata da decine di ipotesi che negli anni hanno tirato in ballo di tutto: dai servizi segreti russi al terrorismo mediorientale. Si concentrò invece su una pista più circoscritta il procuratore Giancarlo Capaldo che diresse le seconde indagini archiviate nel 2015 e che arrivò anche a emettere degli avvisi di garanzia nei confronti di alcuni membri della banda della Magliana e della Minardi stessa, per concorso in sequestro della Vatican Girl.

Le dichiarazioni di Petrocca

Ecco quanto ha dichiarato ieri l’ex vice questore di Roma alla commissione d’inchiesta, ricordando di aver ascoltato nel 2008 Sabrina Minardi ai tempi della seconda inchiesta. La donna, ormai segnata da un passato turbolento e dalle dipendenze, era ricoverata presso una comunità di recupero a Giovi, sulle colline salernitane. “Abbiamo cercato per tantissimo tempo di trovare tracce della Minardi, poi siamo riusciti a sapere che era in una comunità nei pressi di Salerno, e quindi siamo andati per sentirla. Sabrina Minardi non ci aspettava, non è stata lei a chiedere un incontro, non sapeva che noi saremmo andati a sentirla, di conseguenza l’abbiamo colta di sorpresa – ha riferito Petrocca – Noi chiedemmo semplicemente se lei, nel periodo in cui aveva la sua storia con De Pedis (Enrico ndr), avesse sentito qualcosa sul sequestro Orlandi. La nostra sorpresa è stata grande quando lei – dopo essersi rassicurata che sarebbe stato un colloquio informale – ha dichiarato che non solo conosceva la vicenda Orlandi, ma che lei stessa era stata partecipe di questo rapimento in quanto era stata incaricata da parte di De Pedis di spostare la ragazza da una macchina all’altra e poi da una zona di Roma all’altra in una determinata circostanza. Tutte le dichiarazioni di Sabrina Minardi sono da attribuire a una persona con una fragilità psicologica evidente. Abbiamo trovato una donna in condizioni di salute pessime, molto fragile quindi le dichiarazioni della Minardi non sono tutte da prendere per oro colato però ci sono delle cose”.

E ancora: “Minardi dichiarò che un giorno era stata incaricata da De Pedis, che all’epoca era latitante, di portarsi in questo posto al Gianicolo dove si sarebbero incontrati e poi, secondo il suo racconto, sarebbe arrivato De Pedis con il suo autista e, dopo poco, sopraggiunse una Renault 5 guidata da una signora che lei conosceva, che portava una ragazza che venne fatta salire a bordo di un Bmw con cui era giunto De Pedis con l’autista e che lei avrebbe portato poi nella via delle mille curve e l’avrebbe consegnata a un sacerdote che l’attendeva con un Mercedes scura. Minardi ha dichiarato che riteneva che questo “sequestro” fosse stato ordinato a De Pedis dal cardinal Marcinkus, che all’epoca era presidente dello Ior”, l’istituto di opere religiose ovvero la Banca Vaticana. L’audizione è poi proseguita in modalità segreta.

Un’altra testimonianza

Quella di Sabrina Minardi non fu l’unica testimonianza raccolta dall’ex poliziotta ascoltata ieri. Nel verbale del 9 settembre 2008, davanti alla dottoressa Giovanna Petrocca, un amico di Emanuela Orlandi, Angelo Rotatori, le confermò quanto già dichiarato agli inquirenti 25 anni prima. Ovvero che il 16 giugno del 1983, mentre Angelo ed Emanuela insieme ad altri amici del gruppo dell’Azione Cattolica erano diretti in una sala giochi in viale Giulio Cesare, vennero tampinati da due strani personaggi. Disse Rotatori all’epoca: “Quando uscimmo dal Vaticano ci furono due persone davanti a noi che ci guardavano, non erano delle persone che si approcciavano, per così dire, per rimorchiare ma che ci guardavano. Non gli abbiamo dato peso più di tanto ma continuando a camminare poi per porta Angelica notammo che queste due persone erano sempre dietro, con fare, come posso dire, silenzioso. Giungemmo poi davanti al Vaticano, di ritorno, ci girammo e non c’erano più, erano spariti”. (Fonte: Repubblica)

Poi, durante la seconda inchiesta, davanti a un album fotografico mostratogli dagli inquirenti, raffigurante 18 personaggi (con un’alta percentuale di sicurezza) Rotatori riconobbe Marco Sarnataro come uno dei due uomini che in quella occasione li aveva seguiti a distanza. “È lui, ne sono certo”, dichiarò indicando l’immagine numero 8 su 18. Sarnataro, lo ricordiamo, era uno degli uomini al servizio di Enrico de Pedis e il suo coinvolgimento fu tirato in ballo dal padre stesso del ragazzo, Salvatore Sarnataro che prima di morire rese questa testimonianza a mo’ di confessione davanti agli inquirenti. Tutto questo, avvalorerebbe ancora di più quanto dichiarato dalla Minardi a Giovanna Petrocca che aveva espressamente chiesto di essere ascoltata dalla commissione che l’ha udita ieri.

L'articolo “Emanuela Orlandi è stata rapita da De Pedis e consegnata a un prete che l’aspettava su una Mercedes scura”: le rivelazioni dell’ex vice questore Petrocca proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti