È ora di vietare il telemarketing, ma per davvero: il Registro delle Opposizioni non basta

  • Postato il 13 maggio 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Sarà capitato anche a voi di cambiare fornitore dell’energia a uso domestico. Dopo l’adesione all’offerta web che ci sembrava più favorevole, siamo stati inondati da una valanga di chiamate sul mio smartphone. Erano tutte persone informate della nostra nuova adesione contrattuale. Com’è possibile? Non esiste un vincolo di privacy da parte del vecchio come del nuovo fornitore?

In qualche caso, l’interlocutore ha millantato di essere stato incaricato dal nuovo fornitore. Più raramente dal vecchio. Altrimenti, mi informava che il nuovo fornitore aveva modificato i costi energetici a mio sfavore e aveva una offerta migliore. E poi, via con altre farneticanti narrazioni. In tutti i casi, si trattava di una mossa fraudolenta per carpire la nostra buona fede.

Alcune chiamate erano precedute da una fragorosa botta musicale, forse una pessima interpretazione bandistica della overture del terzo atto dell’opera Le valchirie di Richard Wagner. Dico forse, perché la rabbia che suscita una siffatta introduzione annebbia l’udito e la ragione. A me ricorda lo squadrone di elicotteri che attacca un villaggio vietnamita adottando una micidiale guerra psicologica, immagini sonore resa immortali dal film Apocalypse Now. Mai brano musicale fu più inadatto a una promozione commerciale, tanto meno a lubrificare una truffa vera e propria.

La privacy viene invocata spesso per occultare reati, soprattutto dei potenti. Meno frequentemente viene difesa a favore del comune cittadino. Penso che sia giunta l’ora di vietare l’uso del telefono per questo tipo di promozioni commerciali. L’iniziativa del Registro Pubblico delle Opposizioni, alla quale ho aderito da anni, è chiaramente insufficiente: ho ricevuto nei giorni scorsi una valanga di chiamate nonostante la mia opposizione.

È evidente come le diverse autorità — dal Garante della Privacy (Gddp) alla Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) — appaiono inermi di fronte a questa prepotenza. L’unica difesa del cittadino è il blocco del numero di chiamata e la segnalazione dello spam. Ma è una gara impari. L’elenco dei numeri bloccati sul nostro smartphone è ormai chilometrico. E si allunga ogni giorno. Il parlamentare che proporrà una legge che vieti efficacemente questa pratica ignobile avrà il mio voto. È una legge urgente; non solo per tutelare la privacy, ma anche per salvaguardare la salute mentale della gente.

In Germania, le chiamate di telemarketing sono vietate per legge, a meno che il consumatore non abbia dato il proprio consenso esplicito. Le aziende che violano questa regola possono essere multate pesantemente. Tutto ciò è regolato dalla UWG-Gesetz gegen den unlauteren Wettbewerb, la legge sulla concorrenza sleale.

In Francia, le chiamate indesiderate sono regolate dal sistema Bloctel, un registro simile al Registro delle Opposizioni. I cittadini si possono iscrivere per evitare le chiamate commerciali non richieste. Alcune categorie di chiamate, per esempio se provenienti da enti pubblici o associazioni senza scopo di lucro, sono però esenti.

In Spagna, il telemarketing è regolato dalla Ley General para la Defensa de los Consumidores y Usuarios. I consumatori possono chiedere di non ricevere chiamate commerciali e le aziende devono rispettare questa richiesta. E le chiamate devono essere effettuate solo in determinati orari.

Il TPS-Telephone Preference Service regola il fenomeno nel Regno Unito. È illegale per le aziende effettuare chiamate di telemarketing a numeri registrati nel TPS senza consenso. E le violazioni comportano pesanti multe.

Negli Stati Uniti, le chiamate indesiderate dei call center a scopo commerciale sono regolate da tempo dal TCPA-Telephone Consumer Protection Act (1991). La legge stabilisce che non si possono effettuare chiamate di telemarketing senza il consenso esplicito del destinatario. Anche lì, il National Do Not Call Registry è un registro nazionale al quale ci si può iscriversi per evitare il telemarketing.

Sono state più di cinquanta le chiamate temerarie. Non solo telemarketing, ma veri e propri tentativi truffaldini che millantano false identità e insinuano informazioni bugiarde. Chi li ha avvertiti del cambio di gestore? Sto raccogliendo una lista dei numeri bloccati, a disposizione del mio prossimo post e dell’autorità che volesse accertare quanto lamento. E rimango in attesa di strumenti efficaci di difesa del cittadino, poiché lo smartphone è uno strumento indispensabile e identitario, vera propria appendice fisica di ognuno di noi.

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Il Fatto Quotidiano

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