Da Savona all’America, il sogno di Armin Taghdisirad continua: “Tutto è partito da piccolo quando guardavo i film della Disney”
- Postato il 11 maggio 2025
- Cultura
- Di Il Vostro Giornale
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Albisola Superiore. La Biblioteca “Manlio Trucco” di Albisola Superiore ha ospitato “L’invenzione del fantastico – I mestieri dell’immaginario nella cultura pop”, un evento dedicato agli appassionati di animazione, serie TV e cultura visiva contemporanea.
L’incontro, organizzato dal Comune di Albisola Superiore in collaborazione con Starfilm – Cantiere delle Idee e inserito nel programma culturale Cultura360, ha offerto un’occasione preziosa per scoprire cosa si cela dietro le quinte dell’intrattenimento visivo che anima il nostro immaginario collettivo.
Ospite d’eccezione è stato Armin Taghdisirad, character designer e visual development artist attivo a livello internazionale, che ha collaborato con giganti dell’industria dell’animazione e del cinema come DreamWorks, Marvel Studios e Warner Bros.
“Io sono un character designer, quindi creo immagini visuali che possano servire alla creazione di un film o di una serie TV. Ho iniziato quando ero molto piccolo a disegnare, ho lavorato inizialmente come grafico, poi pian piano sono cresciuto, e adesso ho avuto la fortuna di lavorare con Marvel Studios, DreamWorks, a qualche progetto Warner Bros, tra i quali Batman, quindi sono molto felice” racconta Taghdisirad.
Tra i suoi lavori più noti spiccano la serie Marvel What If…?, distribuita su Disney+ e vincitrice di un Emmy Award, e progetti in corso per l’universo DC come Bat Family e Batman: Caped Crusader, revival dell’amata serie anni ‘90. Ha inoltre lavorato su Gabby’s Dollhouse per DreamWorks, serie per bambini di grande successo su Netflix.
“Il personaggio che ho preferito disegnare è stato Batman. Poi, se posso dirne altri, anche Hulk e ho avuto la possibilità di disegnarlo. Se potessi scegliere chi disegnare in futuro, mi piacerebbe tantissimo Spider-Man” confessa l’artista.
La sua carriera si è costruita attraverso una combinazione di studi accademici (Accademia di Belle Arti di Genova, Concept Design Academy di Pasadena) e tanta autodidattica: “Ho fatto prima il liceo scientifico, poi l’Accademia di Belle Arti, però posso dire che quello è stato solo un piccolo punto d’inizio. Mi sono serviti tanto i tutorial su YouTube o i tutorial sui siti esterni americani”.
Durante l’incontro si è parlato della nascita di un personaggio animato, del ruolo dei designer nella costruzione di mondi narrativi, dell’evoluzione della serialità TV e della crescente presenza dell’intelligenza artificiale nell’industria creativa. Su quest’ultimo tema, Taghdisirad ha una visione lucida e pragmatica:
“Io sono convinto che l’intelligenza artificiale sia utile come punto d’inizio, cioè come spunto per poter creare, ma non come punto d’arrivo. A livello lavorativo ovviamente ha soppiantato alcuni ruoli, tipo il concept artist, ma ruoli come layout artist o background artist stanno resistendo bene. Non credo che l’intelligenza artificiale sia ancora in grado di sostituire il lavoro coerente e massiccio che serve in una produzione animata”.
L’artista non dimentica le origini della sua passione: “È partito tutto da piccolo. Guardavo i film Disney, Marvel, e mi chiedevo dove li creassero. Poi ho scoperto che venivano realizzati in America, a Burbank e Glendale. Ho iniziato a fare domande agli artisti nei titoli di coda, e molti mi hanno risposto con gentilezza e consigli utilissimi”.
Un messaggio, infine, per le nuove generazioni di creativi: “Ai bambini io direi: cercate di disegnare tanto quello che vi piace, non quello che vi dicono. Se siete a casa, disegnate quello che vi appassiona fino a che non saprete farlo a memoria. Vi garantisco che diventerete bravi artisti”.