Crisi Genoa, Vasquez è uno dei pochi a non tradire: “Chiedo scusa ai tifosi, giocato come se non indossassimo questa maglia”
- Postato il 30 ottobre 2025
- Calcio
- Di Genova24
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Genova. Era inevitabile che a metterci la faccia, dopo la sconfitta contro la Cremonese, fosse il capitano, Joan Vasquez, che racconta anche cosa è successo in campo, con alcune discussioni tra giocatori: “Credo che in un momento così servano queste cose. Non sono cose gravi, sono cose di calcio, succedono sempre in ogni squadra. Siamo in un momento difficile dove tutti vogliamo vincere, vogliamo fare bene e non lo stiamo facendo. Ovviamente siamo un po’ arrabbiati, un po’ incazzati nel momento e ci stanno queste cose”.
Come ci si rialza, però? I fischi e la contestazione hanno fatto male? Durante la partita non c’erano mai stati neanche l’anno della retrocessione: “Da parte di tutta la squadra chiedo scusa ai tifosi, al popolo genoano perché non è semplice anche per loro in questi momenti. Credo che non meritano questo, lo hanno fatto sentire ed è giusto. Credo che a volte noi dobbiamo essere consapevoli della situazione, di tutto quello che si sente fuori che deve dare un’energia. Quella energia oggi non è arrivata, è responsabilità nostra, ovviamente”.
I ‘senatori’ della squadra, Vasquez escluso, hanno parlato ai più giovani, ha spiegato Vieira nel post gara. Il capitano commenta il momento difficile del suo allenatore e di tutto il Genoa. Anche giocatori esperti come Malinovskyi, solo per fare il nome più eclatante, sono in crisi: “Tutti, e quando parlo di tutti, staff, noi, tifoseria, siamo in un momento difficile, non è semplice anche per loro. Vieira è un allenatore vicino a noi, sempre parla con noi, parla con me, è un momento difficile per lui e dobbiamo essere uniti. Non stiamo in un momento dove ci vuole parlare di più, è ovvio quello che sta succedendo, non eravamo noi in campo e non abbiamo trasmesso quello ai tifosi”.
Il Genoa è sempre stata una squadra molto solida sui calci piazzati, ha anche fatto male agli avversari quando erano a suo favore, ieri sera invece ha preso due gol fotocopia sugli sviluppi di un calcio d’angolo dopo 3-4 minuti all’inizio del primo tempo e a inizio del secondo tempo. L’impressione è che ci sia stata una mancanza in attenzione collettiva perché è stato troppo facile fare gol al Genoa: “Certo, è brutto prendere gol così quando hai preso qualche gol in campionato, è una situazione dove siamo noi in campo e dobbiamo alzarci con un atteggiamento diverso. Sapevamo che erano una squadra forte sui calci piazzati. Quando prendi il primo gol al minuto 3, è mancata questa energia di andare a prendere la partita”.
Per Vasquez “se dobbiamo allenarci 3-4 ore sul calcio piazzati, dobbiamo farlo”.
A Reggio Emilia i tifosi seguiranno comunque in massa la squadra e potrebbero contribuire a dare una scossa ai giocatori che, come conferma Vasquez, forse non si rendono conto appieno di cosa stia succedendo: “Proviamo a trasmettere questa esperienza che abbiamo. È il mio quinto campionato e sempre mi sono giocato la salvezza. Provo a trasmettere ai più giovani che il campionato è lungo, ma non possiamo pensare così sempre, perché oggi abbiamo giocato 9 partite. Dobbiamo essere consapevoli che il campionato è lungo, ma va veloce. Non possiamo pensare a domani, a domani, a domani. Dobbiamo essere consapevoli della situazione, essere una squadra, uniti. Il popolo genoano deve essere una svegliaper tutti noi. Io lo conosco, so che a Reggio Emilia saranno lì. Ovviamente, lo dico di nuovo, chiediamo scusa e sono il primo a mettere qua la faccia. Non è facile anche per loro, perché oggi non eravamo noi e non abbiamo giocato con la consapevolezza che stiamo indossando la maglia del Genoa”.
La sensazione era proprio che il Genoa non potesse pareggiare, che non ci fosse fiducia anche tra i giocatori stessi: “Giocare questa partita all’inizio e prendere un altro gol in calcio angolo non è stato facile per tutti. Credo che è stata l’unica volta dove non siamo riusciti a risalire. È stato difficile, ma mi prendo la responsabilità per aiutare a tutti. Siamo in un momento di difficoltà perché ci sono squadre che stanno un po’ lontano da noi. Non possiamo guardare tanto a loro, ma dobbiamo fissare la testa a noi e sapere cosa stiamo sbagliando. La cosa più importante è avere tanta umiltà in questo momento“.
 
                         
                     
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