Così Fater integra l’AI nel lavoro quotidiano puntando su persone e collaborazione interna

  • Postato il 6 ottobre 2025
  • Brandvoice
  • Di Forbes Italia
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FATER – BRANDVOICE | Paid program

Fondata nel 1958 da Francesco Angelini, Fater è oggi una joint venture paritetica tra Angelini Industries e Procter & Gamble. Tra i leader italiani nei prodotti per la cura della persona e della casa, è presente in 39 Paesi con 1.500 dipendenti e investe circa il 4% del proprio fatturato annuo in innovazione, con un focus particolare sulle persone: consumatori, dipendenti e comunità.

Al centro della sua strategia, il principio “People First” guida ogni iniziativa dell’azienda, comprese quelle in ambito tecnologico. In questa prospettiva, Fater ha avviato l’adozione di soluzioni di intelligenza artificiale a supporto dei collaboratori. Tra i progetti più recenti, l’implementazione di Microsoft 365 Copilot per integrare l’AI nel lavoro quotidiano in modo concreto e misurabile. Ne ha parlato Domenico di Francescantonio, chief information officer di Fater.

Come nasce l’iniziativa di adozione di Microsoft 365 Copilot?
Il progetto nasce all’interno del nostro percorso di trasformazione digitale e si propone di rendere disponibile e produttivo Microsoft 365 Copilot a un bacino complessivo di 500 utenti appartenenti a diverse funzioni aziendali. Per accompagnare questa fase cruciale del percorso di adozione dell’Intelligenza Artificiale, ci siamo affidati alla competenza di Avanade, puntando a un approccio strutturato, scalabile e focalizzato sul valore per le nostre persone. Non solo implementazione tecnica, dunque, ma anche costruzione di consapevolezza, fiducia e adozione sostenibile, con un’attenzione particolare all’impatto concreto che l’AI può generare nelle attività quotidiane e nella collaborazione interna.

Come è stato strutturato il progetto e quali sono stati i suoi passaggi fondamentali?
Con Avanade, abbiamo scelto un approccio partecipativo e umano, valorizzando l’entusiasmo interno. È nata così la community degli Ambassador: una trentina di colleghi appassionati, curiosi e aperti all’innovazione che hanno supportato i team nell’adozione di Copilot e contribuito attivamente al co-design dell’intero programma di Change Management, partecipando a workshop, raccogliendo feedback e contribuendo alla costruzione di casi d’uso reali, vicini alle esigenze di ciascuna funzione. In collaborazione con Avanade, abbiamo attivato diverse iniziative per supportare al meglio tutti gli utenti coinvolti nel progetto. Tra queste, di particolare rilevanza è stato il Foundational Training dedicato a individuare use case trasversali abilitate dal Copilot; i Copilot Caffè, incontri informali ricorrenti per approfondire casi d’uso verticali o focus tematici come l’utilizzo degli Agenti AI; e momenti di confronto tra Ambassador e colleghi, per promuovere la condivisione di pratiche virtuose e promuovere l’uso consapevole di Copilot. Grazie a questo percorso strutturato, abbiamo definito use case prioritari per funzione e avviato sperimentazioni volte a valutare l’efficacia dell’adozione tramite KPI di business come il risparmio di tempo, la riduzione degli errori, l’aumento della qualità dell’output e la diminuzione del lavoro manuale.

Quali sono stati i primi risultati ottenuti?
I primi risultati sono molto positivi. Abbiamo registrato un’adozione media del 97% tra i partecipanti, con ottimi riscontri in tutte le funzioni aziendali. Le funzionalità più apprezzate sono state l’intelligence recap in Teams e la sintesi delle e-mail in Outlook. Alcuni casi d’uso concreti emersi grazie agli ambassador includono la creazione di job description in ambito hr, la redazione di clausole per legal e internal audit, e l’analisi dati e formattazione automatica in Excel per le Operations. L’iniziativa rappresenta un tassello fondamentale di un piano più ampio: portare l’Intelligenza Artificiale a supporto delle persone in modo pragmatico, graduale e sostenibile. Perché il vero cambiamento non nasce dalla tecnologia, ma dalle persone che la rendono significativa per il business.

Quali sono i prossimi passi nella strategia di Fater sull’intelligenza artificiale?
In Fater, la digitalizzazione è un pilastro fondamentale del nostro percorso di trasformazione verso il 2030. Per noi, innovare non significa inseguire l’ultima moda — significa creare valore reale e duraturo. Valore per le nostre persone, per i nostri clienti, per i nostri partner e per le comunità con cui entriamo in contatto. È per questo che non vediamo la digitalizzazione come un’onda passeggera, ma come un impegno profondo, strategico e culturale. Un nuovo mindset che guida l’evoluzione della nostra azienda — e anche la nostra crescita individuale. È il modo in cui acceleriamo il cambiamento, sì — ma senza perdere di vista ciò che conta davvero: la nostra capacità di mettere le persone al centro e generare un impatto che duri nel tempo. Abbiamo appena lanciato la strategia che ci consentirà di proseguire il percorso. L’AI avrà un ruolo centrale in questa strategia e ci consentirà di costruire un’azienda capace di semplificare ciò che è complesso (SIMPLER), di restare vicina alle persone (CLOSER) e di creare un ambiente in cui tutti possano interagire con efficienza e perché no, anche in modo più gradevole (HAPPIER).

L’articolo Così Fater integra l’AI nel lavoro quotidiano puntando su persone e collaborazione interna è tratto da Forbes Italia.

Autore
Forbes Italia

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