Assessore alla Cultura, le repliche a Salis. Rosso e Cavo: “Dà lezioni e parla senza cognizione di causa”
- Postato il 18 aprile 2025
- Politica
- Di Genova24
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Genova. Arriva la replica all’affermazione di Silvia Salis legata all’assenza di un assessore alla Cultura a Genova direttamente dall’attuale assessore: Lorenza Rosso.
“La candidata del centro sinistra si dimentica che l’assessore alla Cultura c’è sempre stato; riconoscendone l’importanza il sindaco aveva deciso di tenere la delega per sé. Adesso un assessore alla Cultura c’è e sono io, Lorenza Rosso. Questa amministrazione è la prima ad aver approvato una strategia culturale pluriennale, l’ascolto del territorio e degli operatori culturali sono sempre stati una priorità per compiere scelte condivise, come dimostra l’offerta di qualità delle biblioteche e la valorizzazione di tutti i teatri di quartiere. È pubblicato anche il bando delle periferie per il settore spettacolo che cuba circa 700 mila euro, un sostegno concreto alle esigenze artistiche delle aree meno centrali. Non dimentichiamo poi il Tavolo della Cultura, grazie al quale sono stati messi in rete i più importanti player culturali cittadini che hanno lavorato sinergicamente per la prima volta su temi strategici annuali: mi riferisco al Mare, al Medioevo, all’Ottocento, alla Capitale del Libro e al tema del 2026 che riguarderà le trasformazioni urbane”.
L’assessore e candidata alle prossime amministrative nella Lista Vince Genova aggiunge: “L’amministrazione, da otto anni a questa parte, valorizza i mestieri della Cultura, spina dorsale degli sviluppi che si intrecciano col turismo, con il solo scopo di migliorare l’offerta alle cittadine e ai cittadini genovesi. Infine sottolineo che, dopo anni di stallo, abbiamo assunto professionisti di grande livello per i musei e le biblioteche. Insomma, a volte bisognerebbe parlare con cognizione di causa, ma mi rendo conto che per chi non vive la città non sia così facile addentrarsi nei temi che la riguardano”.
Anche Ilaria Cavo, deputata di Noi Moderati e candidata vice sindaco per la Lista Bucci – Orgoglio Genova – Noi Moderati, replica a Salis: “Sento che Silvia Salis vorrebbe darci lezioni di cultura. Di quale cultura parla? Della cultura del pressapochismo? Della cultura dove non è prevista una leadership? Perché avere leadership oggi significherebbe prendere una netta distanza da chi ha creato un ingiustificato allarme sociale e gettato immotivatamente l’ombra del fascismo su Genova. Leadership oggi significherebbe ammettere l’errore, anche indiretto e involontario, di essere scesi precipitosamente in piazza in una manifestazione che non ci sarebbe dovuta essere, e non scaricare le colpe. Chi pretende di amministrare una città, oltre a dare lezioni di cultura, di cui dovrebbe vedere bene i dati, ricordandosi come il suo centrosinistra ci aveva lasciato ad esempio i teatri e di quanto lavoro è stato fatto per risanarli, dovrebbe dimostrare senso di responsabilità e appunto leadership. L’auspicio è che i fatti accaduti, o meglio non accaduti, riportino questa città, dove non ci sono assalti e dove non c’è odio, a un clima di normale confronto sul merito a cui, per l’ennesima volta, invitiamo la candidata del centrosinistra”.