Achille Lauro: “Mia madre ha saputo che volevo fare il cantante da un articolo. Vivo le relazioni in modo strano, sono timido. Comuni Mortali non è disco paraculo, non è per le radio e non me ne frega nulla”
- Postato il 15 aprile 2025
- Musica
- Di Il Fatto Quotidiano
- 3 Visualizzazioni
.png)
Si intitola “Comuni Mortali” il settimo disco di inediti di Achille Lauro. Definire un album “quello della maturità” ormai è una formula consumata, ma non in questo caso. Sia negli arrangimenti che nei testi l’artista si dona completamente, tanto da dedicare un brano alla madre “Cristina”, quando notoriamente sulla famiglia è sempre stato schivo e riservato. Per l’occasione Achille Lauro ha presentato il nuovo progetto, in uscita il 18 aprile, con un mini live in Piazza di Spagna, nella sua Roma. L’apertura di un cerchio che lo porterà al Circo Massimo con due sold out il 29 giugno e primo luglio. Abbiamo incontrato il cantautore in un albergo a Roma in centro, prima della sua performance live.
“Io fotografo pazzo di Roma, la mia amante” – Roma è il filo conduttore di quest’album e di quello che oggi sono. È la città che mi ha cresciuto, che è stata mia amica, mia amante, mia nemica. È una città importantissima per me, che mantiene ancora la tradizione e la forza un mondo che non esiste più. Sono cresciuto tra la gente, tra il popolo, proprio in mezzo alla strada dove è nato tutto e devo tantissimo a questo perché dove esiste la realtà esistono le grandi cose. Io non faccio altro che rubare dalla realtà. Cerco di pensare alle mie musiche come fossi un fotografo/documentarista che ruba, cerca di fermare le immagini che vede, i ritratti delle persone, i ritratti delle zone, i ritratti di quello che sono i nostri sentimenti. Alla fine che cos’è una canzone? Se non un sentimento condiviso.
“Grato alla mia vita spericolata e alla connessione col pubblico” – “Comuni mortali” è l ‘espressione che, secondo me, racchiudeva al meglio quello che siamo tutti. Lo specchio della fragilità dell’essere umano, il fatto che siamo così umani, così fragili, così, così uguali. In questo disco c’è un me diverso. Sonocresciuto sicuramente, ho una consapevolezza diversa anche quando parlo di periferia. Un disco di dediche, un disco scritto tra Los Angeles e New York. Ho trascorso tanto tempo fuori dall’Italia e sono riuscito a guardarmi tanto dall’esterno, stando fuori dalle logiche di mercato, al mercato discografico, che a volte è deleterio per gli artisti. Ci sono le dediche alle persone con cui ho condiviso il mio percorso, a Roma, a mia madre, i miei grandi amori, i miei amici. Sono in un momento bellissimo, non solo perché faccio quello che mi piace, ma mi sento connesso con il pubblico. Sono molto grato alla mia vita spericolata e tutto quello che è successo perché oggi posso dire di conoscere anche l’altro lato della medaglia.
“Questo non è un album paraculo o per le radio” – Amor prima di tutto è una dedica a Roma vista come una donna, ma è quindi anche una dedica a qualcuno che ami perché poi tutto è sempre molto promisco quando si scrive una ‘canzone dedica’. C’è sempre una musa dietro e la canzone, è una canzone di speranza. Le mie ballate sono sempre struggenti e dedicate, spesso, agli amori finiti. Invece questo brano è dedicato ai grandi amori iniziati. Credo che sia appunto uno di quei momenti, in cui mi sento esattamente nel posto giusto, al momento giusto e musicalmente credo che sia un album pop, ma non per sminuirlo. Ma è impattante, forse anche difficile da capire per certi versi perché è un album molto sofferto anche, perché c’è tanta verità, storie di sofferenza. Non è un album pensato per la radio, non è un album paraculo. Non sto più a rincorrere il gioco dei numeri forzatamente, il gioco dell’estate, il gioco della canzone che fa ridere, non mi frega un cazzo, mi frega solamente di lasciare qualcosa di grande nelle persone.
“Mia madre ha saputo che volevo fare il cantante da un articolo” – Cristina è la canzone che ho dedicato a mia madre e penso possa piacere sia a un pubblico maturo, riflessivo, adulto, che ai ragazzi che ascoltano la musica pop. È un brano trasversale per quanto sia dedicata una madre. Credo sia un diamantino nella mia carriera. Sulla mia famiglia sono sempre stato un po’ timido. Non ho mai raccontato molto. Ho vissuto da solo, senza i miei genitori, e non ho mai detto a mia madre che volevo fare il cantante Se non quando ha visto un inserto di “Venerdì di Repubblica”. Quando l’ha visto mi ha detto che non capiva cosa stesse succedendo e perché ero su quell’articolo. Sono arrivato in un momento in cui mia madre fa parte di questa storia. Trovavo bellissimo a lasciare qualcosa anche per lei. Lei non l’ha ancora ascoltato il brano, lo ascolterà quando uscirà il disco. Io ho un rapporto strano con la mia famiglia, sono una persona molto timida e molto riservata in realtà. Al contrario, magari di quello che le persone possono pensare, perché nello spettacolo mi piace costruire spettacoli dirompenti, per smuovere qualcosa o anche quegli amici mi diverto, comunque sono estroverso, però per certe cose sono stra-servato, vivo le relazioni in modo strano, vivo la famiglia in modo strano, sono cresciuto in un modo strano.
“Al Circo Massimo mi concentrerò sulla musica” – Il Circo Massimo vorrei fosse un punto di inizio per quanto è sia un traguardo. Vorrei che fosse il mio primo vero concerto. Stiamo lavorando tantissimo sulla musica, sugli arrangeamenti, sull’organico, su tutto. Al netto della scenografia, questa volta voglio che le persone tornino a casa con dentro qualcosa di forte e emotivo, anche a livello musicale. Abbiamo due sold out e ci siamo tenuti per la terza data, però pensiamo in grande… Vedremo. Stiamo cercando di fare invece di essere ingordi, stiamo cercando di tenerci. Questo per me è un anno stra-ricco di musica in cui ho avuto la fortuna di lavorare tanto al mio suono. Quindi ho tante canzoni, voglio gestirle bene fino ai palazzetti con tantissima musica nuova che mi permetterà di fare un live come io lo sogno, cioè un live di canzoni.
“L’amore? Solo se ne verrà veramente la pena. Ma amo la libertà” – So cosa vuol dire avere una relazione molto lunga e conosco cosa è l’amore. Adesso però nella mia vita vivo l’amore in una maniera personale. Cioè l’amore per me è vivere un sentimento incondizionato, un qualcosa che va oltre le relazioni. Ho la grande fortuna di di saper stare da solo, di sapere affrontare la vita da solo e non ho quell’esigenza. Il giorno che ne avrò l’esigenza farò questo atto di coraggio di stare insieme a qualcuno e decidere di condividere la vita. Ma sarà veramente con la persona con cui vorrò costruire qualcosa. Amo la mia libertà, mi piacerebbe tantissimo fare una famiglia, ma ho tante cose in testa prima e soprattutto deve valerne veramente, la pena. Un figlio è una conseguenza di qualcosa di grande, di una scelta di vita. Non è un voglio fare un figlio perché ho 35 anni. Quindi chi vivrà vedrà.
L'articolo Achille Lauro: “Mia madre ha saputo che volevo fare il cantante da un articolo. Vivo le relazioni in modo strano, sono timido. Comuni Mortali non è disco paraculo, non è per le radio e non me ne frega nulla” proviene da Il Fatto Quotidiano.