Madama Butterfly per la regia di Lino Privitera incanta il pubblico al Teatro Massimo Bellini di Catania
- Postato il 14 aprile 2025
- Musica
- Di Paese Italia Press
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CATANIA – “Io con sicura fede, l’aspetto!” Un’attesa, quella della piccola immensa ‘geisha’, che si dilata fino al parossismo per esorcizzare invano la tragedia annunciata. Ma nulla può la sua innocenza contro il divario incolmabile di identità culturali tra Occidente e Sol Levante. Il genio magistrale e sensibile di Giacomo Puccini racconta in “Madama Butterfly” l’insostenibile calvario di una sposa e madre che si perde in un labirinto affettivo fragile e illusorio, reso senza via d’uscita dall’inconciliabilità di due civiltà lontane. Un tema conflittuale e purtroppo sempre attuale, che ha nel capolavoro pucciniano una delle declinazioni più acute e lancinanti, decretandone il sempreverde successo sui palcoscenici di tutto il mondo. Non fa eccezione il Teatro Massimo Bellini, dove la “tenue farfalla” è tornata a volare dal 10 al 19 aprile 2025, per otto recite tutte sold out. Ai sette turni in abbonamento per la Stagione di Opere e Balletti 2025, si aggiunge infatti il matinée per le scuole medie di primo e secondo grado, che ha avuto luogo il 10 aprile alle ore 17:30.

Un altro impegno importante si prospetta per le pluripremiate formazioni dell’Orchestra, del Coro e dei Tecnici dell’ente lirico etneo. Ancora una volta è in campo una compagnia di prim’ordine. Sul podio salirà il direttore Alessandro D’Agostini, mentre allestimento scenico è firmato dal regista Lino Privitera su scene e costumi di Alfredo Corno e con i video di Daniel Arena. A rinnovare i fasti di uno dei personaggi più amati del grande repertorio sarà il soprano Valeria Sepe. Altrettanto di rilievo le presenze, negli altri ruoli principali, in cui spiccano il tenore Lorenzo Caimi nelle vesti di Pinkerton, il superficiale tenente della Marina degli Stati Uniti, il mezzosoprano Laura Verrecchia in quelle della devota servente Suzuki, e il baritono Luca Galli, chiamato a dare vita all’umanità del console nordamericano Sharpless.
Come sottolinea il sovrintendente Giovanni Cultrera di Montesano: “Il sacrificio di Cio-Cio-San, la sua lunga passione dolorosa, la sua veglia frustrata si trasformano, come il ‘coro a bocca chiusa’, in una muta agonia che sfida le barriere culturali e le illusioni del cuore. Immersa in un esotico contesto orientale che si confronta con il costume occidentale, la partitura non trasmette solo lo strazio indicibile dell’abbandono e del tradimento, ma coglie con intensa partecipazione l’esito funesto di una speranza fallace che si frantuma sotto il peso di differenze irriducibili perché non riconosciute e condivise. È questa la condanna, questa l’universalità del messaggio di un caposaldo del teatro musicale che, grazie all’ispirazione empatica di Puccini, scuote ancora oggi le coscienze. E pone ‘Madama Butterfly’ tra i titoli più frequentati e vitali per una riflessione che invece valorizzi le identità individuali e collettive nel rispetto reciproco dell’alterità”.

La distribuzione completa, vede alternarsi un doppio cast di artisti di chiara fama, con i soprani Valeria Sepe e Myrtò Papatanasiu (Cio-Cio-San), i mezzosoprani Laura Verrecchia e Anna Pennisi (Suzuki), i tenori Leonardo Caimi e Carlo Ventre (F. B. Pinkerton), i baritoni Luca Galli e Francesco Landolfi (Sharpless). E ancora Paola Francesca Natale e Liliana Aiera (Kate Pinkerton), Saverio Pugliese e Mario Bolognesi (Goro), Gianfranco Montresor e Gaetano Triscari (lo zio Bonzo), Roberto Accurso (il principe Yamador il commissario imperiale) e Filippo Micale (l’ufficiale di registro).

Coreografo e regista, collaboratore di figure storiche del teatro musicale contemporaneo (da Sylvano Bussotti a Franco Battiato), il catanese Lino Privitera focalizza l’attenzione sulla solitudine della protagonista, dimidiata tra il distacco dalle tradizioni religiose familiari, da una parte, e il desiderio di abbracciare la nuova vita da cittadina americana. Sarà una visione che intende sottolineare da una parte il rapporto con la natura, termometro sensibile ai mutamenti di stato d’animo dell’infelice geisha, e dall’altro quello con l’arte contemporanea, a partire dalle preziosità decorative mutate da Gustav Klimt.
Il successo della mia prima Madama Butterfly. Condivido con tutti voi uno dei momenti più belli dell’opera. Grazie a tutti gli artisti e a tutti coloro che hanno lavorato dietro le quinte. Ha dichiarato sulla propria pagina Facebook il regista Lino Privitera.


” Questo successo dell’opera Madama Butterfly al Teatro Massimo Bellini lo condivido con tutti gli artisti , con il direttore d’orchestra Alessandro d’Agostini e con Scenografo e Costumista Alfredo Corno che con tanta passione e professionalità hanno reso magico questo spettacolo insieme a coloro che hanno altrettanto lavorato dietro le quinte”. Così Kiko Xhani ballerino albanese, subito dopo la prima dell’opera teatrale ringraziando il regista Lino Privitera: “per avergli affidato da anni il ruolo di suo assistente e anche in questo viaggio artistico abbiamo lavorato con immensa armonia e passione”
L’allestimento riflette l’isolamento dell’essere umano quando cade vittima delle dinamiche del potere, rimanendo incastrato nell’ambiguità di una società irrigidita in schemi e convenzioni. Sono appunto queste le coordinate su cui ruota l’ultimo capitolo della trilogia firmata dal compositore toscano insieme ai librettisti Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, in un sodalizio artistico tra i più gloriosi dell’intera storia del melodramma. Dopo “La bohème” (1896) e “Tosca” (1900), la “tragedia giapponese” rappresenta infatti l’esito più alto di una collaborazione che aveva saputo cogliere lo spirito del tempo, l’evoluzione dell’estetica del melodramma a cavallo tra i due secoli, fino al trionfo dell’esotismo, di cui “Butterfly” rappresenta forse il risultato più significativo. Si tratta, peraltro, del cantiere drammaturgico più complesso al quale il musicista toscano attende sin dagli albori del Novecento – passando attraverso la tormentata première scaligera del 17 febbraio 1904 – per giungere alla versione definitiva del 1920, con l’intento di condensare il dramma, derivato dal testo teatrale a forti tinte di Davide Belasco, sopprimendo le figure di contorno. Obiettivo raggiunto con una serie di aggiustamenti progressivi, realizzati anche grazie al concorso delle acclamate interpreti chiamate fino ad allora a sostenere il ruolo, da Rosina Storchio a Solomiya Krushelnytska, da Marguerite Carré a Geraldine Farrar.
Da segnalare infine che il Teatro Massimo Bellini è stato tra i primi in Italia ad accogliere l’opera, l’11 maggio del 1906, in un’edizione che vedeva sul podio il celeberrimo direttore d’orchestra e compositore palermitano Gino Marinuzzi; e ha ospitato negli anni artiste di prima grandezza, tra le altre Magda Olivero, Antonietta Stella, Raina Kabaivanska. Info teatromassimobellini.it
Madama Butterfly
Musica di Giacomo Puccini
Tragedia giapponese in tre atti, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
Matinée per le scuole
Giovedì 10 aprile, ore 17:30
Prima rappresentazione
Venerdì 11 Aprile alle ore 20:30 (Turno A)
Repliche
Sabato 12 Aprile alle ore 17:30 (Turno R)
Domenica 13 Aprile alle ore 17:30 (Turno D)
Martedì 15 Aprile alle ore 17:30 (Turno S1)
Mercoledì 16 Aprile alle ore 20:30 (Turno B)
Giovedì 17 Aprile alle ore 17:30 (Turno S2)
Sabato 19 Aprile alle ore 17:30 (Turno C)g
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