Wearable 2025: il benessere personale passa dal polso e non solo

  • Postato il 18 ottobre 2025
  • Di Panorama
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La sveglia dello smartphone che suona all’improvviso dall’altra parte della stanza o il classico trillo insistente della radiosveglia: tutte strategie garantite per iniziare la giornata nel peggiore dei modi. Nel 2025, invece, basta una vibrazione delicata al polso per un risveglio più naturale.
I wearable nati come gadget per fanatici di fitness, sono ormai integrati nella quotidianità per monitorare non solo l’ambiente circostante come fanno gli occhiali smart, ma soprattutto il benessere e il sonno con sensori sempre più avanzati. Non si limitano più a contare i passi o a ricevere le notifiche di WhatsApp o Telegram, ma analizzano il corpo e interpretano i segnali vitali, anche con l’aiuto della intelligenza artificiale.

Wearable 2025: il benessere personale passa dal polso e non solo

Monitoraggio del sonno

Rilevano con sempre maggiore precisione la durata e la qualità del riposo, riconoscendo le fasi del sonno da quello profondo passando per quello leggero, finendo alla fase REM, Rapid eye movement: è proprio quest’ultimo il momento giusto per attivare la sveglia. I sensori rilevano i più piccoli movimenti, la frequenza cardiaca, i disturbi della respirazione come il russamento e i micro-risvegli che nemmeno si ricordano.

Wearable discreti e intelligenti

Accanto ai classici smartwatch e smartband, si stanno diffondendo dispositivi più piccoli e discreti come anelli intelligenti e auricolari per il sonno. Gli anelli offrono anch’essi un monitoraggio continuo della frequenza cardiaca e della temperatura corporea, ma con una durata della batteria che può superare la settimana. Gli auricolari, invece, combinano suoni rilassanti e cancellazione del rumore per conciliare il riposo e contrastare l’insonnia.

Wearable 2025: il benessere personale passa dal polso e non solo

I numeri nel mercato

Omdia, società di analisi di mercato, rivela che nel secondo trimestre del 2025 sono stati spediti oltre 50 milioni di dispositivi wearable a livello globale, con una crescita del 13% rispetto all’anno precedente. Gli smartwatch rappresentano circa il 40% delle vendite, seguiti da smartband con il 25% e dispositivi per il sonno in forte crescita.

In Italia, l’utilizzo di wearable è in aumento in particolare per gli utenti tra i 25 e i 45 anni, soprattutto per monitorare sonno e parametri cardiaci piuttosto che per notifiche e pagamenti. Entro il 2030, si prevede che per ogni due smartphone venduti ci sarà almeno un dispositivo indossabile.

Verso un ecosistema integrato

Il trend è chiaro: i wearable stanno diventando i protagonisti di un ecosistema di benessere personale sempre più integrato. A questo si aggiunge l’intelligenza artificiale che guida verso comportamenti più sani. E c’è pure un lato pratico: pagare col chip NFC di questi dispositivi direttamente dal polso o dal dito, anche in farmacia.

Autore
Panorama

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