Volvo rallenta la corsa al “tutto elettrico”. Svolta pro-ibridi fino al 2039
- Postato il 4 novembre 2025
- Fatti A Motore
- Di Il Fatto Quotidiano
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Volvo inverte la rotta, o meglio la modifica: il costruttore svedese ha infatti annunciato una revisione della sua strategia di elettrificazione, rimandando a data da destinarsi l’obiettivo di diventare un marchio esclusivamente elettrico entro il 2030. Perchè? Perché la domanda globale di veicoli elettrici non è uniforme (e nemmeno così forte). Sicché, Volvo prevede ora di mantenere i veicoli con motori a combustione interna nella sua gamma, in particolare quelli ibridi plug-in (PHEV), fino alla fine del prossimo decennio.
Strategia confermata dall’ad Hakan Samuelsson, che in un’intervista rilasciata al sito specializzato Autonews.com ha sottolineato la necessità di lanciare una “seconda generazione di ibridi plug-in che ci accompagnerà fino alla fine degli anni ’30”. Questa decisione, ha spiegato Samuelsson a Automotive News, è fondamentale per permettere ai clienti di poter scegliere che tipo di veicoli acquistare, senza imporre quelli 100% elettrici.
Ad onor del vero, l’obiettivo fissato da Samuelsson nel 2021 di raggiungere il “solo elettrico” entro il 2030 era già stato abbandonato nel settembre 2024 dal suo predecessore, Jim Rowan, che aveva invece stabilito un nuovo traguardo: il 90% delle vendite totali di Volvo entro il 2030 costituito da elettriche e ibride ricaricabili. Samuelsson è addirittura meno ottimista sulla velocità di penetrazione di mercato delle elettriche a livello mondiale.
Volvo aveva già risposto alla tiepida domanda di vetture elettriche estendendo la vita di quelle ibride ricaricabili, come la XC90 e la XC60, che combinano un motore a combustione con uno elettrico e possono marciare per circa 80 km in modalità elettrica. Adesso, però, il Ceo desidera che Volvo introduca più modelli in cui il propulsore di trazione sia elettrico, mentre il motore a benzina venga utilizzato prevalentemente come range extender (ovvero come generatore di corrente) per ricaricare la batteria. Modelli con questo tipo di powertrain, promettono autonomie in modalità elettrica più lunghe.
Il destino delle vetture con range extender è legato, però, pure alle decisioni della Commissione Europea, che dovrebbe alleggerire gli standard sulle emissioni per i veicoli elettrificati, sostenendo il ruolo delle ibride plug-in e delle auto con range extender nel percorso di decarbonizzazione post-2035.
Il cambiamento di rotta di Volvo evidenzia una crescente consapevolezza tra i costruttori sulla eterogeneità nella velocità di adozione dell’elettrico nei principali mercati globali. Come osservato dall’analista di UBS Patrick Hummel, questa situazione disomogenea costringe le case automobilistiche a sviluppare una gamma più ampia di tecnologie propulsive per soddisfare le diverse esigenze dei consumatori.
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