Vittorio Sgarbi in tribunale per l’udienza sul tutore legale. La gente grida “vergogna” alla figlia Evelina
- Postato il 29 ottobre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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La vicenda tiene banco da giorni sui giornali e nelle trasmissioni tv: Evelina Sgarbi ha chiesto un amministratore di sostegno per il padre Vittorio che, secondo lei, non sarebbe più in grado di badare ai propri interessi. Dopo l’istanza, depositata tramite l’avvocato Lorenzo Iacobbi, sono partite le notifiche per parenti e congiunti: la sorella Elisabetta, i figli Carlo e Alba Sgarbi, la compagna Sabrina Colle.
E l’udienza si è svolta ieri 28 ottobre davanti alla giudice Paola Scorza della nona sezione del Tribunale Civile di Roma. Stando al racconto de Il Mattino, la giudice ha deciso di prendere 15 giorni prima di decidere se al critico d’arte serva un tutore legale. Il giudice, attraverso l’istruttoria valutativa, dovrà stabilire se Sgarbi è in grado, in modo autonomo, libero e consapevole, di gestire la sua persona e i suoi interessi. Sgarbi è entrato con un van nero dall’ingresso di via Lepanto. “Durante i 90 minuti dell’udienza c’è stato un momento in cui la giudice ha chiesto a tutti di uscire dall’aula per parlare da sola con Vittorio Sgarbi”, si legge. E non solo: fuori dal tribunale alcune persone – sempre stando a Il Mattino – avrebbero iniziato a gridare a Evelina Sgarbi “vergogna, vergogna”.
Evelina, durante la puntata di Verissimo dello scorso fine settimana aveva spiegato: “Ho visto personalmente che il suo telefono non lo gestisce lui, poi ho provato a chiedere al Gemelli le informazioni sul suo stato di salute e mi sono state negate. Non è stata una decisione presa su due piedi quella di chiedere l’amministratore di sostegno”.
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