Violenza di genere, il procuratore di Crotone: «Si denuncia ancora poco»

  • Postato il 24 novembre 2025
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Violenza di genere, il procuratore di Crotone: «Si denuncia ancora poco»

Grande partecipazione a Crotone all’evento “Urliamo contro la violenza di genere”, il procuratore Guarascio: «Non si fa mai abbastanza»


CROTONE – «Non si fa mai abbastanza contro la violenza di genere. A volte si è oggettivamente impotenti nell’affrontare un problema complesso. Ma c’è un problema culturale e si denuncia ancora poco». Lo ha detto il procuratore di Crotone, Domenico Guarascio, intervenendo al convegno sul tema “Urliamo contro la violenza di genere”, promosso dalla Uil Calabria e dal club Soroptimist. Davanti ad una platea di ragazzi degli istituti superiori che gremivano il teatro Scaramuzza, il magistrato ha colto la complessità di una domanda posta da una studentessa del liceo classico Pitagora.

DOMANDE SCOMODE

«Sento spesso parlare di lotta alla violenza sulle donne – ha detto Lorena – Credo che le forze dell’ordine facciano tanto. Ma credo anche che questo non basti. Ecco perché vorrei chiedervi se non si debba agire, ancora con più forza, sull’ educazione alla responsabilità maschile e se non sia necessario educare anche le donne ad una maggiore autonomia e indipendenza, innanzitutto psicologica». Una domanda scomoda che ha consentito di innescare un dialogo vero tra studenti e istituzioni. Guarascio ha ringraziato la studentessa ammettendo che magistratura e forze dell’ordine sono «impegnatissime nell’attivare protocolli ma c’è bisogno dell’aiuto delle famiglie e dei docenti. È una sfida epocale in cui siamo coinvolti tutti».

IL VALORE DEL “NO”

Nulla di retorico e di scontato è emerso dal convegno. A cominciare dall’intervento del sottosegretario all’Interno Wanda Ferro. «Si denuncia di più rispetto al passato e questo – ha detto – è un dato incoraggiante perché consente alle forze dell’ordine di intervenire con tempestività ed efficacia. Ma la violenza di genere non è un’emergenza. Piuttosto, è una realtà strutturale, una ferita che nasce dentro casa e chiama in causa linguaggi, modelli collettivi, il modo stesso in cui si cresce nella società». Ecco perché «bisogna comprendere – ha aggiunto – il valore del “no”, del fallimento, del rifiuto. È ciò che insegna a diventare adulti e a stare in questo mondo».

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URLO DA CROTONE A ROMA

Il questore Renato Panvino, già promotore di un’analoga iniziativa nel giugno scorso, ha messo in evidenza che «da Crotone si sta alzando un urlo che arriva fino a Roma. Oggi – ha aggiunto – è presente il sottosegretario Ferro. E voi ragazzi – ha sottolineato sempre il questore – state dando un segno di civiltà con la vostra presenza e il vostro interesse. Siete un’officina che dà lezioni al Paese intero».

SERVE AUTONOMIA

Il prefetto di Crotone, Franca Ferraro, ha sottolineato che le donne nel territorio vivono una sudditanza soprattutto di tipo economico e che devono essere educate ad una «maggiore autonomia». Non a caso ha ripercorso gli strumenti legislativi a sostegno delle donne maltrattate.

IL BRACCIALETTO FA FLOP

Il colonnello Raffaele Giovinazzo, comandante provinciale dei carabinieri, ha spiegato come sia cambiato l’approccio delle forze dell’ordine negli interventi per maltrattamenti in famiglia. Da quello più buonista alle nuove tecniche operative che possono portare anche all’allontanamento dell’offender o all’accoglienza della vittima nei centri antiviolenza. L’ufficiale ha anche denunciato problemi tecnici nell’attivazione dello strumento del braccialetto elettronico. «In un anno nella nostra provincia abbiamo registrato 67mila episodi di falso allarme».

ONDA ARANCIONE

«Non siamo educati all’amore. La sessualità è relazionalità e dialogo», ha osservato il direttore della Caritas, don Stefano Cava. La segretaria regionale della Uil, Mariaelena Senese, ha invitato i ragazzi ad essere «protagonisti del cambiamento» perché «dalla scuola bisogna partire e ripartire». La presidente del club Soroptimist di Crotone, Maria Lucia Cosentino, invitando i ragazzi a indossare il cappellino della campagna promossa dalle Nazioni Unite è riuscita a creare un’onda arancione nel teatro.

I lavori sono stati moderati da Antonella Marazzita, che ha scelto come «testamento gentile» per aprire il convegno un brano dell’indimenticabile Ornella Vanoni, “Bisogna imparare ad amarsi”. Una traccia che, come abbiamo visto, ha suscitato interessanti spunti di riflessione.

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