Violentata a 12 anni, fissata l’udienza per l’opposizione all’archiviazione del fascicolo su Francesca Ghio

  • Postato il 31 ottobre 2025
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  • Di Genova24
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francesca ghio

Genova. Si apre un nuovo spiraglio nella vicenda giudiziaria nata dalla denuncia della consigliera comunale Francesca Ghio che, durante una seduta di consiglio nel novembre 2024, raccontò di essere stata violentata quando era una ragazzina di 12 anni, da un amico di famiglia.

A gennaio la procura aveva chiesto l’archiviazione del caso ma l’avvocato di Ghio, Michele Ispodamia, aveva fatto ricorso. Oggi il gip del tribunale di Genova ha fissato l’udienza in merito alla richiesta di opposizione e quindi sospeso di fatto l’archiviazione. L’udienza si terrà il 18 dicembre.

“Ovviamente il 18 dicembre forniremo al tribunale e alla procura il materiale probatorio a supporto della nostra pubblica denuncia – dichiara la consigliera Francesca Ghio – si chiude così nel modo da noi auspicato un braccio di ferro con la procura di Genova durato un anno, e a beneficiarne sarà la procura stessa che comunque, al di là delle decisioni che assumerà il giudice, avrà la possibilità di utilizzare in eventuali processi contro questo soggetto la mia testimonianza infatti le persone che commettono questi reati tendono a reiterare i loro comportamenti”.

Nel febbraio scorso il legale di Ghio aveva evidenziato come la richiesta di archiviazione fosse stata basata su pochi elementi acquisiti dalla procura di Genova: due articoli di giornale e il certificato anagrafico della consigliera di Avs, elementi dai quali il pm Federico Panichi avrebbe tratto la conclusione che non vi fosse necessità di svolgere ulteriori accertamenti in quanto il fatto era “sicuramente prescritto”.

Il 26 novembre, al termine di un consiglio comunale in cui si era parlato di violenza sulle donne, Francesca Ghio aveva letto una lunga lettera raccontando la propria esperienza personale, poi aveva spiegato alla stampa che la violenza si era protratta per un certo tempo, pur senza entrare nei dettagli e senza mai rivelare il nome dell’uomo che accusava.

La Procura di Genova aveva aperto un fascicolo proprio sulla base degli articoli usciti il giorno successivo. Tutti erano convinti, a partire dalla stessa consigliera comunale, che i pm l’avrebbero chiamata a raccontare i fatti per circostanziarli meglio nel tempo. Ma questo non è mai avvenuto.

La scelta di chiudere la vicenda aveva lasciato perplessa la stessa consigliera comunale. Ghio a Genova24 aveva spiegato di essere stupita del fatto che il fascicolo fosse stato aperto per poi chiuderlo senza approfondire la vicenda anche perché “vista la gravità dei fatti e visto che quell’uomo potrebbe avere commesso gli stessi fatti su altre bambine, è curioso che la procura non desideri conoscerne l’identità. Magari ci sono altri fascicoli aperti e avere la testimonianza della mia assistita corroborerebbe l’accusa”.

Anche questo elemento è stato alla base dell’opposizione all’archiviazione del fascicolo, vale a dire il fatto che i pm, archiviando, rinuncerebbero a conoscere il nome di un potenziale pedofilo che potrebbe aver commesso altri reati, magari non prescritti. Con l’udienza di opposizione, ad ogni modo, se Ghio trovasse opportuno fare quel nome esso resterebbe fissato nero su bianco in un atto giudiziario.

Autore
Genova24

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