Vertenza Natuzzi, il piano è una mannaia

  • Postato il 23 dicembre 2025
  • Notizie
  • Di Quotidiano del Sud
  • 2 Visualizzazioni

Il Quotidiano del Sud
Vertenza Natuzzi, il piano è una mannaia

La bozza del piano dell’azienda Natuzzi prevede 479 esuberi e la chiusura di due dei cinque stabilimenti. FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil: «Lavoratori stanchi dopo 24 anni»


L’approvazione della Legge di Bilancio dovrebbe rifinanziare la Cigs per il completamento delle riorganizzazioni complesse per le imprese di rilevanza strategica nazionale con più di mille dipendenti. Potrebbe essere questa la chiave per riaprire il futuro della Natuzzi anche se la nota firmata ieri, lunedì 22 dicembre, dalle segreterie nazionali di FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, non apre più molte ipotesi di trattativa.

IL FUTURO DELLA NATUZZI

«Consideriamo finito il tempo delle responsabilità a carico solo delle lavoratrici e dei lavoratori del Gruppo Natuzzi – scrivono – che da anni pagano le scelte sbagliate dell’azienda dopo ben otto piani industriali».
L’azienda, in una nota, ha presentato i punti cardine della strategia per i prossimi anni prevedendo un programma di investimenti, efficientamento produttivo, riduzione dei costi e riorganizzazione della rete dei punti vendita ma la risposta dei sindacati non si è fatta attendere, pur condividendo gli obiettivi generali ma non le modalità.

I SINDACATI, «NON È POSSIBILE ACCETTARE 479 ESUBERI»

«Dopo 24 anni di ammortizzatori sociali e diversi milioni di fondi pubblici, non è possibile accettare 479 esuberi e la rispettiva chiusura di due dei cinque stabilimenti». Al termine della riunione le strutture tecniche del Ministero, hanno convocato un nuovo incontro per il 25 febbraio per definire un piano di lavoro condiviso finalizzato alla salvaguardia ed allo sviluppo di una delle più importanti eccellenze del Made in Italy.

IL CASO PUGLIA

Nel frattempo la Regione Puglia – si legge nella nota dei sindacati – ha chiesto di riattivare il tavolo regionale il prossimo 9 gennaio. « I dipendenti sono stanchi di questa situazione, le istituzioni devono poter garantire un percorso serio, di vero rilancio industriale- proseguono i sindacati nella nota – Se così non dovesse essere, siamo pronti a ogni forma di mobilitazione pur di salvare questo importante presidio industriale del Mezzogiorno. «Il piano industriale di Natuzzi non ci convince – spiegano i sindacati – non solo sul fronte degli investimenti, che sono letteralmente assenti, ma soprattutto sulla riduzione del personale e sulla chiusura di due dei cinque stabilimenti del Gruppo. Così come è sparita dal piano la internalizzazione del lavoro precedentemente delocalizzato in Romania».

SINDACATI PRONTI ALLA MOBILITAZIONE

«Siamo pronti a ogni forma di mobilitazione pur di salvare questo importante presidio industriale del Mezzogiorno. Noi – spiegano – torniamo a chiedere garanzie precise per il futuro, una revisione del piano industriale, nessun atto unilaterale fino alla condivisione di un percorso, un piano di incentivi all’esodo per il personale prossimo alla pensione e una cabina di regia permanente al Mimit». L’azienda, fra Puglia e Basilicata, impegna 1800 lavoratori.
Il piano industriale 2026-2028 presentato ieri prevedi investimenti ma lascia aperti una serie di dubbi sul futuro. Incerteze che sono state sollevate dai sindacati e che riguardano molti aspetti che sarebbero rimasti ancora da chiarire.

Il Quotidiano del Sud.
Vertenza Natuzzi, il piano è una mannaia

Autore
Quotidiano del Sud

Potrebbero anche piacerti