Verbania, dopo 101 anni chiude la fabbrica di cioccolato. Gli operai in lacrime: “Abbandonati dalle istituzioni”
- Postato il 30 giugno 2025
- Lavoro
- Di Il Fatto Quotidiano
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Dopo 101 anni, la fabbrica di cioccolato di Verbania ha chiuso i battenti. E per i cento dipendenti dello stabilimento sulla sponda piemontese del lago Maggiore, oggi è stato l’ultimo giorno di lavoro. Tra abbracci e lacrime. E un senso di smarrimento. La chiusura era stata annunciata la scorsa estate dalla multinazionale belga Barry Callebaut. Non perché in crisi. Anzi, i lavoratori hanno continuato a produrre fino all’ultimo. Il motivo della chiusura sarebbe riconducibile a motivi logistici di uno stabilimento immerso nel centro città. Una ricostruzione che i lavoratori e le lavoratrici insieme ai sindacati hanno sempre respinto. Per quasi un anno hanno provato a opporsi alla chiusura ma non è bastato. “Purtroppo il fatidico 30 giugno è arrivato e colleghe e colleghi della Barry Callebaut si sono ritrovati per un’ultima assemblea – scrivono in una nota la rappresentanza sindacale unitaria e la Segreteria Territoriale Fai Cisl Piemonte Orientale – restiamo con l’amaro in bocca, abbiamo continuato a produrre fino all’ultimo giorno e ci portiamo a casa solo tanto rammarico. Alla fine l’obiettivo aziendale è stato raggiunto”. E per i lavoratori che non hanno accettato la buonuscita si apre la strada degli ammortizzatori sociali. A nulla sono serviti i tentativi dell’assessora al lavoro della Regione Piemonte Elena Chiorino che a dicembre aveva spiegato in un consiglio comunale aperto che c’erano 136 imprese interessate all’acquisto dello stabilimento. “Dalle istituzioni locali e regionali, dopo le tante promesse, è arrivato solo silenzio – commenta con amarezza il sindacato. I saluti e gli ultimi abbracci sono strazianti. Abbiamo perso tutti. Non abbiamo più parole”. Un silenzio istituzionale denunciato anche dal segretario provinciale del Pd Vco Riccardo Brezza e dal segretario dem locale Giacomo Molinari. “Le promesse e le passerelle dell’assessora regionale al Lavoro Elena Chiorino, con al suo fianco il Sindaco di Verbania Giandomenico Albertella, si sono rivelate, purtroppo, per quello che erano: parole al vento. A pagare il prezzo di questa inerzia politica sono, ancora una volta, le lavoratrici e i lavoratori, abbandonati di fronte a un epilogo che poteva e doveva essere evitato”. Ma dopo una giornata di silenzio, nel tardo pomeriggio arriva la replica dell’assessora Chiorino. “L’obiettivo è fare in modo che oggi non venga scritta la parola fine: la Regione Piemonte, come ribadito più volte, sta operando senza proclami, nel massimo rispetto dei lavoratori e in sinergia con tutte le istituzioni coinvolte, Comune e Provincia comprese – scrive in una nota l’assessora -la Regione, insieme a tutte le istituzioni, è impegnata su due fronti: da un lato garantire politiche attive del lavoro, strumenti di formazione e ricollocamento per i lavoratori coinvolti; dall’altro favorire ogni sforzo utile a una possibile reindustrializzazione dell’area”.
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