Venosa, allarme su 118 ed eliambulanza

  • Postato il 4 luglio 2025
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Venosa, allarme su 118 ed eliambulanza

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Allarme su 118 ed eliambulanza , il gruppo “Uniti per Venosa” lancia un appello urgente alla Regione: «Ogni richiesta d’intervento ha tempi di attesa che superano anche i 30 o 40 minuti».


VENOSA (POTENZA) – Un appello che è anche un monito e un allarme: provvedere al più presto perché il servizio di emergenza-urgenza nella Città di Orazio funzioni meglio (o , in alcuni casi, che funzioni e basta): è la richiesta che proviene dal consiglieri del gruppo consiliare “Uniti per Venosa”. La nota comincia con parole nette: «Venosa versa in uno stato di emergenza sanitaria sempre più grave e inaccettabile. Il presidio 118, pur formalmente presente sul territorio, non è operativo in maniera continuativa a causa della cronica assenza di personale. Ogni richiesta di intervento urgente è soggetta a tempi di attesa che superano anche i 30 o 40 minuti, con mezzi provenienti da altri comuni. In casi critici, questo tempo è decisivo, ed equivale a una condanna». «Il diritto alla salute – ricordano dalla compagine di opposizione in consiglio comunale – è un diritto inviolabile, garantito dalla Costituzione. Ma a Venosa, oggi, è solo una promessa mancata. In una città dove un tempo sorgeva un ospedale di eccellenza, ora le persone rischiano di morire per mancanza di un’ambulanza».

VENOSA ALLARME 118 E ELIAMBULANZA: LA QUESTIONE ELISOCCORSO NOTTURNO

Oltre alla situazione appena descritta, dal gruppo ne aggiungono un’altra: «Il progetto per l’elisoccorso notturno, fondamentale per i territori interni e marginali come il nostro, non riceve le dovute attenzioni né risorse. Ci chiediamo: come si possono considerare “prioritari” altri interventi, mentre si mettono in secondo piano i servizi che possono salvare vite umane?». La conclusione degli appartenenti a “Uniti per Venosa” è nelle premesse: «Uniti per Venosa chiede con forza il ripristino immediato del servizio 118 in città, con mezzi e personale stabili ed efficienti, e la riapertura di un confronto serio sulle reali priorità sanitarie per il nostro territorio, incluso l’avvio del servizio di elisoccorso notturno. Venosa non può essere trattata come una comunità di serie B. Non accetteremo più silenzi, ritardi o promesse vuote. È tempo di risposte concrete».

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