#Venezia82 alla prova del box office. Da ‘Duse’ a ‘Come ti muovi sbagli’ fino a ‘Elisa’

  • Postato il 12 settembre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Alcuni veneziani sono già in sala, e altri vicini all’uscita. È il caso di Duse di Pietro Marcello, che esce il 18 settembre. Ha avuto plausi da grande favorito alla Mostra del Cinema, ma uscendone come uno dei grandi sconfitti sul piano Leoni, ha stretto a sé non soltanto un consolatorio Premio per la Migliore Colonna Sonora, ma anche il Premio Pasinetti per la Migliore attrice protagonista. Designato Film della Critica dal SNCCI Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, il nuovo lavoro di Marcello abbraccia gli ultimi anni di vita della Divina, attraversa il primo dopoguerra del novecento e poi l’epoca fascista che portò alla Seconda Guerra Mondiale. Il pastiche mantiene il lirismo bucolico e decadente tipico del regista campano. Così a una grande ricostruzione scenica si mescolano immagini di repertorio che arricchiscono il tutto.

Ma è nel cast che vibrano le sensazioni migliori. Valeria Bruni Tedeschi pare abbia interpellato lo spirito di Eleonora Duse per interpretarla al meglio. Il risultato è la sua performance della vita. La più grande attrice del mondo, almeno di quel secolo fa, nei suoi sguardi torna vivida ai nostri. La decadenza finanziaria, la malattia, il rapporto complicato con la figlia, l’energia inesauribile per l’Arte, le piccole immense lezioni date in prova alle giovani attrici, gli scambi con il vecchio amante amico Gabriele D’Annunzio, e la “benevolenza” di Mussolini compongono un affresco di vicende poco note attraverso il quale rivediamo l’Italia di un secolo fa. Opera ambiziosa e affascinante, chissà se riuscirà ad appassionare il pubblico di sala oltre a quello del Lido.

Al box office invece troviamo Come ti muovi sbagli, nuova commedia familiare di Gianni Di Gregorio. Stavolta fa la parte di un nonno corteggiato da una paziente signora, Iaia Forte, ma raggiunto dalla figlia, Greta Scarano, con i suoi bambini, per il tradimento del marito tedesco, il quale dovrà cercar perdono.

Un altro bel ritratto della terza età per il regista romano, che stavolta mette insieme tanti elementi narrativi un po’ come fu per la coralità del suo Pranzo di Ferragosto. Al 7° posto per gli incassi del giorno 11 settembre, è un buon risultato per un film autoriale dal cuore gentile, ma essendo per tutta la famiglia ha anche grosse potenzialità per il suo futuro oltre la sala.

Al 5° posto invece troviamo Elisa, di un altro importante autore, Leonardo Di Costanzo. In Concorso a Venezia, il regista di Ischia dopo Ariaferma ci porta in un altro istituto detentivo, ma femminile, in Svizzera e con tanta aria in più. Un’amnesia impedisce alla protagonista di ricordare l’omicidio commesso, ma gli incontri con un criminologo francese scaveranno per nuove vie nel suo passato.

Barbara Ronchi alterna duetti enigmatici e profondi con Roschdy Zem, a quelli più silenziosi ma emozionanti con Diego Ribon, che impersona tutto l’amore paterno, controverso ma non compromesso, di un uomo per la figlia omicida. Si tratta di un nuovo racconto asciutto e algido nella forma ma pieno di sfaccettature nella sostanza. Qui temi più forti dell’indagine in sé sono la sopravvivenza delle relazioni famigliari stravolte, e la fatica del perdono intrecciata al buio del lutto. Da non perdere per chi ama un cinema psicologico e d’introspezione dei suoi personaggi.

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Il Fatto Quotidiano

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