Valbormida fanalino di coda della Liguria per spopolamento e calo delle realtà produttive negli ultimi dieci anni
- Postato il 21 aprile 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Valbormida. Spopolamento e calo delle realtà produttive: sono questi i temi su cui la neo costituita Area Interna della Valbormida dovrà maggiormente lavorare per valorizzare il comprensorio. Esistono però sicuramente alcuni punti di forza importanti che, se opportunamente
valorizzati e affiancati da politiche di contrasto alle maggiori criticità rilevate, potranno invertire la naturale tendenza verso lo scenario negativo e innescare una prospettiva di sviluppo locale integrata e sostenibile. Ad esempio la creazione di una comunità smart, la valorizzazione delle risorse naturali come strumento di sviluppo, la valorizzazione del turismo come asset chiave per lo sviluppo economico dell’area e il sostegno ad un’agricoltura di tipo innovativo sono la basi da cui partire. Il progetto, il cui referente è il sindaco di Bormida, Daniele Galliano, coinvolge 19 comuni (Altare, Bardineto, Bormida, Cairo Montenotte, Calizzano, Carcare, Cengio, Cosseria, Dego, Giusvalla, Mallare, Massimino, Millesimo, Murialdo, Osiglia, Pallare, Piana Crixia, Plodio, Roccavignale), per una superficie di 556,1 Kmq e un totale di 37.589 abitanti (al 1° gennaio 2024), con una densità media di 67,6 abitanti per chilometro quadrato. Come evidenziato dalla relazione di presentazione, si tratta di un dato decisamente inferiore sia alla media regionale (278,6 ab/kmq), sia alla media provinciale (173,07 ab/kmq).
Sul territorio sono presenti oltre 100 frazioni, indice di un elevatissimo grado di dispersione degli insediamenti abitativi. Anche nel caso del comune di Cairo Montenotte, che presenta una popolazione complessiva rilevante e una densità media relativamente consistente, si riscontra una distribuzione della popolazione su ben 13 frazioni, sparse in tutto l’ampio territorio comunale.
Per quanto riguarda la dinamica demografica, la popolazione dell’area ha subito un calo nel decennio 2014-2024 del 6,7%. Per 15 dei 19 comuni dell’area si rileva un calo superiore a quello riscontrato sia a livello provinciale (-5,2%), sia a livello regionale (-4,5%). Per 6 di essi il calo è addirittura in doppia cifra. In due casi poi si rileva un calo meno marcato delle medie di riferimento (Cairo Montenotte e Plodio) e nei restanti due una leggera crescita della popolazione (Bardineto e Roccavignale).
Al primo gennaio 2024, la popolazione anziana (oltre i 64 anni) rappresenta il 29,8% della popolazione dell’area, con picchi nei comuni di Bormida (43,7%), Massimino (37,5%), Osiglia (35,5%) e Giusvalla (35,1%). La quota media dell’area è leggermente superiore alla media ligure (29,0%), sebbene inferiore a quella provinciale (30,0%). Anche analizzando l’indice di vecchiaia, ossia il rapporto tra popolazione ultrasessantacinquenne e popolazione con meno di 14 anni, la situazione appare peggiore rispetto all’intero contesto regionale, che presenta peraltro il più elevato indice tra le regioni italiane: l’indice nell’area assume, nel 2024, un valore di 290,8 anziani ogni 100 bambini, superiore rispetto a quello regionale (276,6). Il valore raggiunge inoltre un picco estremamente elevato per il comune di Bormida, dove la proporzione è di 1.191,7 anziani ogni 100 bambini, ma anche nel comune di Giusvalla (661,9).
Il tasso di disoccupazione calcolato per l’area con riferimento alla popolazione di più di 15 anni (anno 2022, ultimo dato disponibile – fonte: Istat) è pari al 7,8% e risulta superiore sia alla media regionale (6,9%), sia alla media provinciale (7,6%) per lo stesso anno. Il tasso, tra il 2018 e il 2022, risulta in calo in tutti i contesti territoriali considerati, ma la riduzione nell’area è più contenuta che negli ambiti di riferimento.
Per quanto riguarda le attività produttive all’interno dell’area, al 2024 si contano 2.946 imprese attive, in calo rispetto al 2014 del 10,9%. I comuni dove le imprese sono maggiormente concentrate sono Cairo Montenotte (che presenta il 35,8% delle imprese attive dell’Area interna) e Carcare (13,0%). La dimensione media di impresa è molto ridotta: il 95,7% delle imprese attive (2024) ha meno di 10 dipendenti.
Il settore preponderante è quello del commercio, che rappresenta il 22,7% delle imprese attive sul territorio, seguito dalle costruzioni (20,3%) e dall’agricoltura, silvicoltura e pesca (16,4%). Le attività manifatturiere rappresentano il 9,9% delle imprese attive6.
Con l’eccezione di Murialdo, Osiglia, Pian Crixia, Plodio, la quota di addetti alle attività manifatturiere supera la media regionale e provinciale per ciascun comune dell’area, con punte che superano il 70% a Massimino. Nell’area, gli addetti alla manifattura hanno
subito un calo rispetto al 2012 (-14,9%), molto più intenso rispetto a quanto registrato a livello regionale (-4,0%) e di poco superiore rispetto a quanto registrato a livello provinciale per lo stesso periodo (-14,6%).
Il contributo ormai piuttosto marginale del settore agricolo al tessuto produttivo emerge invece dal relativo indice di importanza settoriale (al 2010), che si attesta per l’area sul valore di 1,31, valore che colloca l’area al terzultimo posto tra le aree interne liguri, dopo la Valle Scrivia e la Fontanabuona, e al di sotto del dato medio delle aree interne liguri (1,57), ma comunque al di sopra del dato medio regionale (0,7). L’area si caratterizza, infatti, soprattutto per alcune produzioni agricole di nicchia e per la rilevante presenza di pascoli e prati permanenti, che (sempre al 2010) rappresentavano il 64,6% della SAU dell’area. Tra le produzioni agricole e agro-alimentari tipiche del territorio si ricordano: i tartufi, i funghi porcini, le castagne, le nocciole, il moco (particolare varietà di cicerchia), i fagioli, la mela cichinetta, le borragini la castagna essiccata nei tecci di Calizzano e Murialdo (presidio Slow Food), la zucca di Rocchetta Cengio, il vino Granaccia, la polenta bianca, i liquori. Numerose sono poi le produzioni dolciarie e da forno: gli amaretti di Rocchetta, il tirotto o tira, le frittelle di San Giuseppe, il fazzino, le torte di nocciole, le torte di zucca, lo strozzagatti, i torcetti, i millesimini, le ossa e il pane dei morti, la torta di riso e porri. Si ricordano inoltre gli allevamenti di pecora delle Langhe e i prodotti caseari come la formaggetta, la robiola di latte ovino, la zuncata o zuncà, nonché altre produzioni animali come la zeraria, le frizze, il salame di cinghiale.
Con riferimento ai flussi turistici, i dati del 2024 mostrano 18.452 arrivi e 61.019 presenze. Il dato è aumentato notevolmente rispetto al 2014: in particolare, nel periodo, si evidenza un aumento degli arrivi del 67,4% e delle presenze del 60,9%. Si tratta di una dinamica molto migliore rispetto alla crescita media regionale del periodo. La crescita è stata piuttosto costante nel corso del decennio e ha scontato solo una leggera battuta d’arresto nel 2020, in relazione alle restrizioni legate alla pandemia di Covid-19. La dinamica è stata
particolarmente positiva per la componente straniera del turismo della valle, che, dal 2014, è cresciuta del
122,3% in termini di arrivi e dell’86,9% in termini di presenze.
La composizione dei flussi turistici in valle è comunque ancora decisamente sbilanciata sui flussi nazionali: per gli arrivi questi pesano per il 79,2%, mentre per le presenze per l’82,4%. A questo proposito, oltre il 65% degli arrivi di turisti italiani in valle è garantita da visitatori lombardi, liguri e piemontesi, mentre per le presenze la quota maggiore è rappresentata dai turisti provenienti dall’Emilia-Romagna (26,0%), seguiti da toscani (18,1%) e laziali (17,6%). Con riferimento al turismo straniero, il paese di provenienza prevalente per gli arrivi è la Francia (23,8%), seguita dalla Germania (16,9%), mentre la principale origine delle presenze sul territorio è la Romania (17,1%), seguita dalla Francia (13,4%).
Per quanto riguarda l’indice di ricettività, ossia il numero di posti letto ogni 100 abitanti, nel 2023 l’area presenta un valore di 3,6 posti letto ogni 100 residenti, stabile rispetto al 2013. Alcuni Comuni hanno aumentato il numero di posti letto a disposizione nel proprio territorio (Altare segna l’incremento più consistente, seguito da Roccavignale, Pallare e Cengio), mentre 9 comuni hanno registrato
un decremento, trainando la flessione complessiva dell’area (-8,3%). La flessione più intensa si registra a Plodio e Massimino, dove si rileva un azzeramento delle strutture ricettive a partire dal 2018.
Gli studenti che frequentano le scuole dell’area, ad esclusione di quelle dell’infanzia, sono 3.232 per l’anno scolastico 2024/2025. Il 38,3% degli studenti sono iscritti alla scuola primaria, il 26,6% alla scuola secondaria di primo grado e il 35,1% alla scuola secondaria di secondo grado. Al 1° gennaio 2024, la popolazione dei 18 comuni ammonta a 37.589 abitanti, di cui 11.215 over 64 anni. La quota di popolazione over 64 anni è quindi decisamente rilevante e corrisponde al 29,8%. Il 12,9% della popolazione rientra nella fascia d’età 0-17 anni, il 26,6% nella fascia 18-45 anni e il 30,7% nella fascia 46-64 anni.