Uniti/e contro guerre e riarmo! Il 21 giugno si svolga una sola manifestazione – L’appello
- Postato il 13 giugno 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Stanotte Israele ha attaccato l’Iran, mostrando sempre più al mondo il suo carattere terrorista oltre che genocidario. La Nato ha deciso di fissare al 5% la spesa militare minima per i vari paesi aderenti, ponendo le condizioni per dare il via ad una guerra con la Russia e parallelamente per distruggere il welfare in Europa e privatizzare tutta la sfera della riproduzione sociale. Nei giorni scorsi von der Leyen ha proposto di dar vita ad una tassa europea da imporre sui paesi che non raggiungano il 5% della spesa militare, in modo da obbligarli a farlo.
Contro le classi dirigenti occidentali hanno deciso di puntare decisamente alla terza guerra mondiale, è quindi necessario costruire un movimento largo e popolare contro la guerra e le spese militari. Per fermare questa follia è necessario che prendano parola i popoli, visto che le elites – di centro destra come di centro sinistra – sostengono questa logica di guerra.
Per questa ragione è molto positivo che in concomitanza con il vertice Nato che si terrà a L’Aia, nei Paesi Bassi, dal 24 al 26 giugno 2025 vi sia una giornata di mobilitazione europea contro il riarmo, la guerra e le spese militari.
Per la stessa ragione è negativo che a Roma siano state convocate due distinte manifestazioni per il 21 giugno prossimo. Le manifestazioni hanno indubbiamente piattaforme non coincidenti ma tutte e due sono contro la guerra e il riarmo. La convocazione di due distinte manifestazioni nazionali rende difficilissimo costruire in Italia quello che dovrebbe essere il primo dovere civile di tutte e tutti noi: dar vita ad un movimento unitario che città per città interpreti quel buon senso popolare maggioritario contro la guerra e contro le spese militari.
Mi permetto di riportare qui di seguito larghi stralci di un appello che chiede agli organizzatori delle due manifestazioni un elementare senso di realtà trovando il modo di dar luogo ad una sola mobilitazione.
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21 giugno: unite/i contro la guerra e il genocidio. Serve coraggio, non divisioni
Di guerre nel mondo se ne contano almeno 60 e quelle contro i palestinesi di Gaza, contri cui si va perpetrando un genocidio, e in Ucraina diventano sempre più cruente senza reali possibilità di porvi fine. Nuove forme di imperialismo, di razzismo e di suprematismo si vanno sempre più affermando e con esse una spinta al riarmo che alimenterà altre guerre. Dobbiamo dire basta al riarmo e far sentire la voce di chi vuole la pace e l’affermazione dei diritti umani. Mobilitarsi è necessario e doveroso. La giornata europea del 21 giugno può segnare una svolta se grandi unitari cortei percorreranno le vie delle città, affinché risuoni forte il no riarmo, il no alla guerra. (…)
È necessario che il 21 giugno si svolga una unica manifestazione, capace di convogliare migliaia e migliaia di persone con sensibilità, idee, e posizioni anche diverse ma unite in questa volontà di mettere fine alle guerre e di dire no al riarmo che toglierà risorse alle produzione di beni e servizi sociali. (…) Tutti e tutte, militanti e organizzazioni, devono compiere una scelta chiara: mettere da parte le differenze secondarie per convergere su ciò che davvero conta. Non è questione di logistica o comunicazione, ma di coraggio e intelligenza politici.
Oggi l’unità non nasce dall’uniformità, ma dalla capacità di riconoscere un’urgenza comune: fermare la guerra, opporsi al genocidio, smantellare la macchina militare che ci trasforma in complici. Una piazza plurale, dove le voci si uniscono senza confondersi, è l’unica risposta possibile alla barbarie che avanza.
Il tempo stringe. (…) Noi crediamo che sia possibile — e necessario — unire tutte le forze che si oppongono a questa deriva bellicista. Non servono mediazioni infinite, ma volontà politica. Non servono protagonismi, ma la capacità di guardare oltre il proprio orizzonte.
Per questo proponiamo l’apertura immediata di un tavolo formale e permanente di confronto tra tutte le forze che si riconoscono nel percorso unitario del 21 giugno: uno spazio dove le differenze possano coesistere, confrontarsi e cooperare senza essere negate, puntando all’obiettivo comune di costruire una grande mobilitazione popolare per fermare il genocidio, opporsi alle politiche di morte della guerra e del riarmo. Facciamo appello affinché ognuno/a nella miriadi di organismi – associativi, sindacali, politici – si faccia promotore/trice per realizzare questa unità, che pur nella diversità apra la strada a un percorso condiviso, indispensabile per una grande mobilitazione di popolo.
L’unità non è una ingenua richiesta, è una necessità per dare forza al popolo della pace, la cui divisione significherebbe condannare al fallimento politico il 21 giugno.
Giovanni Russo Spena, Michela Arricale, Franco Russo, Marina Boscaino, Tonia Guerra, Francesca Perri, Walter Tucci, Patrick Boylan, Sandro Togliatti, Ezio Locatelli, Antonello Patta, Daniela Alessandri, Loredana Fraleone, Roberto Villani, Sandro Targetti, Paolo Ferrero
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