UNICAL VOICE – “Se fossi io?”

  • Postato il 3 settembre 2025
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UNICAL VOICE – “Se fossi io?”

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Il caso Phica non è uno scandalo isolato: è uno specchio di ciò che siamo disposti a tollerare. Non è esagerazione, è violenza.


Per anni un sito, “Phica”, ha raccolto e diffuso immagini di donne senza consenso. Donne comuni e donne pubbliche. Ragazze, madri, studentesse, ministre, giornaliste. Fotografie prese dai social o scattate di nascosto, manipolate, accostate a commenti osceni. Anni di violenza mascherata da “intrattenimento”.

Ti sembra lontano? Non lo è. Perché quelle foto potevano essere della persona che ami. Potevano essere tue. Immagina di scoprire che un tuo sorriso, una tua vacanza, un tuo scatto qualunque è diventato un oggetto di umiliazione, e immagina i commenti. Immagina le risate sporche di chi ti guarda non come un essere umano, ma come carne esposta.

E per chi dice “state solo esagerando”. Immagina tua sorella su un sito da milioni di clic, nuda agli occhi del mondo senza averlo mai scelto. Oppure immagina tua madre insultata da centinaia di commenti osceni sotto una sua foto rubata. Immagina tua figlia, proprio tua figlia, trasformata in carne da consumo da un branco di sconosciuti. Ti sembra ancora un’esagerazione? No, non lo è. È la realtà che finché non ti tocca fai finta di non vedere. Ma quando bussa alla tua porta, improvvisamente diventa tragedia. E sai qual è la verità più amara? Che fino a quel momento, con la tua indifferenza, sei stato parte del problema.

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IL SILENZIO È COMPLICE

Se fossi io, urlerei.

Se fossi tu, piangeresti di rabbia.

E se fosse tua figlia, non dormiresti più la notte.

E allora perché, quando tocca a qualcun’altra voltiamo lo sguardo? Perché riduciamo tutto a uno scandalo del giorno, a un titolo di giornale? Perché pensiamo che “non succederà a me”?

E non illudetevi: non basterà oscurare un sito per cancellare il marcio che lo ha nutrito. Il problema non è solo Phica, è la mentalità che l’ha reso possibile, la risata complice, l’occhiata indifferente, la mano che scrolla lo schermo e passa oltre.

Se fossi io? Io chiederei giustizia.

Se fossi tu? Dovresti pretendere rispetto.

Se fosse tua madre, tua sorella, tua figlia … non accetteresti mai più di restare zitto.

E allora non aspettare che sia troppo tardi. Non dire: “non mi riguarda”. Perché oggi è “lei”.
Domani potresti essere tu.

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