UNICAL VOICE – Due visioni per il futuro dell’Unical

  • Postato il 17 settembre 2025
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UNICAL VOICE – Due visioni per il futuro dell’Unical

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Greco e Rubino: tra eccellenza scientifica, programmi, memorie e richieste che intrecciano prestigio accademico e vita quotidiana del campus


Con l’assemblea di Ateneo dell’Università della Calabria la campagna elettorale per il nuovo rettorato entra nel vivo. Con alla fine anche le “dichiarazioni di voto” rese da alcuni docenti a margine dell’assemblea. All’incontro presenti docenti, personale tecnico-amministrativo e studenti. Ai lati della sala, quasi a ricordare il peso della memoria istituzionale, anche il rettore uscente Nicola Leone e i predecessori che hanno contribuito a costruire l’Ateneo.

Il confronto tra i candidati Gianluigi Greco e Franco Rubino ha restituito l’immagine di due percorsi paralleli. 

Greco, apre le danze presentando un programma basato su analisi, trasparenza e concretezza. Tra le sfide cita la fine dei fondi Pnrr, la concorrenza delle telematiche, la regolarità degli iscritti e la sostenibilità delle spese di personale. Richiama la tradizione universitaria come presidio di pensiero critico, contro la logica burocratica, e cita Andreatta e l’Europa della scienza. I punti centrali del suo progetto riguardano la risoluzione della dispersione scolastica, internazionalizzazione, inclusione, interdisciplinarità e potenziamento di laboratori e infrastrutture, con attenzione alla sanità. «L’aspirazione condivisa – conclude – è un’università che unisca eccellenza scientifica e qualità della vita nel Campus».

Rubino ha invece posto al centro la concretezza: «Non promesse irrealizzabili, ma obiettivi raggiungibili in sei anni». Dopo aver ricordato la sua lunga esperienza, delinea un modello basato sui dipartimenti e sulla responsabilità condivisa: «Il progetto è un’università radicata nel territorio ma aperta al mondo». Propone l’istituzione del collegio dei direttori di dipartimento, più autonomia nella gestione di organici e pensionamenti, attenzione agli associati che faticano a diventare ordinari con il coinvolgimento di Crui e Ministero. Sul personale tecnico-amministrativo insiste sulla valorizzazione delle figure interne: «Non sempre serve guardare fuori per trovare le eccellenze».

Un incontro basato sul rispetto reciproco, pur lasciando trasparire una certa “distanza”.

Se le due presentazioni si sono concentrate su visibilità e posizionamento, dagli interventi della platea è emersa la richiesta di non trascurare l’intimità del campus. Fatta di servizi, spazi e relazioni quotidiane. 

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Dal campus alla Palestina: le richieste della comunità studentesca

Tra gli interventi ha spiccato quello di una studentessa, Anastasia Bianco, che ha chiesto ai candidati una presa di posizione chiara sulla Palestina, senza esprimere preferenze tra i due: «Professori Greco e Rubino, vi chiediamo di dichiararvi contrari a qualsiasi collaborazione con aziende belliche e università israeliane finché non sarà garantita la fine del genocidio e dell’occupazione coloniale. Siete disponibili a un monitoraggio trasparente di ogni accordo attivo all’interno dell’Ateneo?».

Altri interventi hanno riportato l’attenzione su temi di diritti e inclusione. Come la “Camera Alias” per le persone trans e non-binary, sulla comunicazione interna e sul diritto allo studio. Antonio Guarascio, rappresentante in Senato Accademico, ha chiesto maggiore sostegno agli studenti: «La prossima guida dell’Ateneo deve guardare al diritto a un’esistenza dignitosa, non solo all’eccellenza. Servono borse di studio, alloggi, counseling psicologico e servizi sanitari di base potenziati, per garantire a chi parte svantaggiato di vivere il Campus e una soluzione all’incertezza del futuro».

In seguito sono arrivate le dichiarazioni di sostegno aperto al professor Greco da parte di numerosi docenti presenti all’incontro. Un fenomeno che ha suscitato qualche mormorio in sala. Trasparenza sì, ma con il timore di condizionare la libertà di scelta collettiva.

L’assemblea si è così rivelata non solo un confronto tra due visioni di governo dell’Ateneo, ma anche uno specchio delle vite e delle sensibilità che animano l’Unical. Dal ruolo internazionale alle questioni locali, dal prestigio accademico ai diritti civili, passando per la vita quotidiana nel campus.

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