Una rondine non fa primavera, due fanno notizia: il Tg5 batte nuovamente il Tg1 nell’edizione delle 20
- Postato il 19 settembre 2025
- Televisione
- Di Il Fatto Quotidiano
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Una rondine non fa primavera, due fanno certamente notizia. Il Tg5 batte nuovamente il Tg1 nella fascia più importante, l’edizione serale delle 20. Il notiziario diretto da Clemente J. Mimun, in onda dalle 20.02 alle 20.36, giovedì 18 settembre ha ottenuto 3.890.000 telespettatori con il 22,33% di share, lo spazio informativo diretto da Gianmarco Chiocci, in onda dalle 19.56 alle 20.33, ha conquistato 3.686.000 spettatori con il 21,55%.
“Grazie ai nostri telespettatori che ci continuano a premiare con la loro fiducia. Cercheremo di fare di più e meglio”, esulta Mimun su X festeggiando la leadership, solitamente ad appannaggio della prima rete del servizio pubblico. C’è chi si sofferma sull’aspetto editoriale, chi sottolinea il traino inverso de “La Ruota della Fortuna” (il pubblico in attesa già sintonizzato su Canale 5) e chi ricorda “Reazione a Catena” leader, dunque con traino favorevole per Rai1, contro “Avanti un altro” di Paolo Bonolis.
Il Tg1 di Chiocci era finito, seppur di poco, sotto il Tg5 già lo scorso 28 agosto. Una sconfitta che aveva suscitato molte polemiche sul fronte delle opposizioni e riportato al centro della scena l’accusa di “telemelonismo”, con le successive voci su un possibile arrivo del direttore del Tg1 a Palazzo Chigi come portavoce della Premier Meloni. Una notizia anticipata da Il Foglio: “Di vero c’è solo che nei giorni scorsi la premier mi ha sondato informalmente per capire una mia eventuale, futura, disponibilità nella gestione della comunicazione, affiancando il collega Fabrizio Alfano che segue già tutta la comunicazione di Palazzo Chigi e del Consiglio dei Ministri. Una chiacchierata, come tante altre in questi mesi, a cui non è seguita assolutamente alcuna decisione da parte mia. È ovvio che qualora dovessi prenderla in considerazione ne informerei per tempo prima l’azienda dimettendomi conseguentemente da direttore del Tg1. Ma allo stato, ripeto, non c’è nulla”, aveva replicato il giornalista all’Adnkronos. Smentendo, in modo più netto, in un incontro con la redazione.
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