Una poesia per i bambini di Gaza: la campagna di Save the Children. Il video

  • Postato il 19 settembre 2025
  • Television
  • Di Artribune
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In un momento tanto delicato e drammatico, in cui a Gaza è in atto un genocidio, finalmente riconosciuto a livello internazionale, scivolare nella retorica è semplice.

La campagna di Save The Children, dal titolo Don’t Mention the Children, punta però a non voltarsi dall’altra parte, come purtroppo si è fatto fino ad ora, a non ignorare l’eccidio di migliaia di bambini innocenti, che preferiamo non vedere per non disturbare la nostra comfort zone di umanità che vive nella parte “fortunata” del mondo. 

Don’t Mention the Children: il video di Save The Children

Girato in bianco e nero, per concentrare l’attenzione sui volti e le parole dei personaggi, il video Don’t Mention the Children vede protagonisti molti attori, presentatori, attivisti e influencer.

Ciascuno di loro recita un verso della poesia scritta da Michael Rosen nel 2014, ben 11 anni fa, in seguito a un articolo del Guardian secondo cui il governo israeliano aveva vietato uno spot radiofonico che menzionava i bambini uccisi a Gaza.

Tale censura fu un tentativo maldestro di “alleviare” l’inaudita gravità di quel che stava accadendo. Dopo un decennio la situazione è tragicamente peggiorata e la poesia di Rosen è ancora più incisiva che mai: a chiudere lo spot sono le frasi “Don’t Bomb Children” e “Don’t Starve Children”, composte dai nomi degli quasi 20mila bambini palestinesi uccisi. 

La petizione di Save the Children 

La campagna è volta a sostenere la petizione che Save The Children UK e Choose Love intendono presentare al Primo Ministro inglese Keir Starmer per adottare misure urgenti volte a tutelare i bambini di Gaza e della Cisgiordania.

Tra queste la sospensione di tutti i trasferimenti di armi a Israele, fare tutto il possibile per porre fine all’assedio e al sistematico diniego di aiuti da parte del governo israeliano a Gaza, trovare i responsabili delle violazioni dei diritti umani, chiedere il rilascio di tutti i bambini palestinesi detenuti arbitrariamente e sostenere una moratoria immediata sugli arresti, la detenzione e i procedimenti giudiziari nei confronti dei minori da parte delle autorità militari israeliane.

Le condizioni dei minori palestinesi

“Gaza è ora il luogo più letale al mondo per un bambino. Più di 18.000 bambini sono stati uccisi dalle forze israeliane. Il numero effettivo è senza dubbio più alto. Una madre ha detto al nostro team: “I nostri figli stanno solo aspettando il loro turno per morire”” si legge nel comunicato dell’organizzazione internazionale.

Tutto questo non è fiction o frutto di una campagna mediatica, ma la realtà vissuta da innocenti che preferiscono la morte alla sopravvivenza in condizioni di fame e barbarie:  “I bambini dicono ai genitori che vogliono andare in paradiso, perché almeno in paradiso c’è del cibo. E ora, queste atrocità si stanno riversando nella Cisgiordania occupata, dove i bambini vivono nella paura costante” prosegue il report.

Se fino ad ora non siamo stati in grado di fare nulla per i tanti piccoli morti, i cui nomi vanno ricordati e non certo celati, abbiamo il dovere civile e morale di intervenire per coloro che stanno sopravvivendo a stento e nella disperazione. 

Il testo tradotto della poesia “Don’t Mention the Children”

Non menzionare i bambini.
Non nominare i bambini morti.
La gente non deve conoscere i nomi
dei bambini morti.
I nomi dei bambini devono essere nascosti.
I bambini devono essere senza nome.
I bambini devono lasciare questo mondo
senza nome.
Nessuno deve conoscere i nomi
dei bambini morti.
Nessuno deve dire i nomi
dei bambini morti.
Nessuno deve nemmeno pensare che i bambini
abbiano un nome.
La gente deve capire che sarebbe pericoloso
conoscere i nomi dei bambini.
La gente deve essere protetta dal
conoscere i nomi dei bambini.
I nomi dei bambini potrebbero diffondersi
come un incendio.
La gente non sarebbe al sicuro se conoscesse
i nomi dei bambini.
Non nominare i bambini morti.
Non ricordare i bambini morti.
Non pensare ai bambini morti.
Non dire: “bambini morti”.


Roberta Pisa

L’articolo "Una poesia per i bambini di Gaza: la campagna di Save the Children. Il video" è apparso per la prima volta su Artribune®.

Autore
Artribune

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