Un savonese in prima linea per la sicurezza in acqua: il dottor Massone a capo del progetto nazionale anti-trauma

  • Postato il 30 luglio 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Generico luglio 2025

Pietra Ligure. L’Italia potrebbe essere il primo Paese (dopo quasi trent’anni dato che l’ultimo stipulato risale al 1997 ed è americano) ad attivare un programma di prevenzione e di risposta alle emergenze per quanto riguarda gli incidenti subacquei causati da tuffi in acque poco profonde.

Questo importantissimo primato potrebbe arrivare grazie al lavoro di una equipe di medici guidata dal medico Antonino Massone, Direttore presso l’Unità Spinale dell’Asl2 savonese. Lo specialista infatti è stato identificato, dall’Istituto Superiore di Sanità, per coordinare un gruppo di lavoro che a livello nazionale si impegni nella prevenzione dei tuffi in acque basse che frequentemente causano la tetraplegia.

Si tratta di un mandato conferito nell’ambito dell’Osservatorio Nazionale per lo Sviluppo di una Strategia di Prevenzione degli Annegamenti nelle Acque di Balneazione, istituito dal Ministero della Salute – Direzione Generale della Prevenzione – e coordinato dal dottor Fulvio Ferrara. L’Osservatorio ha compiti ampi e di grande rilevanza, tra cui: l’elaborazione di un Piano di Sicurezza Nazionale per la prevenzione degli annegamenti; la raccolta e ottimizzazione dei dati su annegamenti, incidenti da tuffi e quasi-annegamenti; lo sviluppo di un sistema informativo integrato (Portale Acque, cartellonistica, materiale divulgativo); la promozione di iniziative di educazione alla sicurezza, anche attraverso le scuole, i centri nuoto e altri stakeholder infine la tutela della sicurezza in acque interne e piscine.

“Sono veramente onorato di aver ricevuto questo incarico – afferma il Direttore – le immersioni dovrebbero essere un divertimento, non un cambiamento di vita”. “Quest’estate, passeggiando lungo le spiagge della Liguria e non solo, si può percepire: la gioia del mare, la libertà e i momenti spensierati. Eppure, dietro un singolo tuffo impulsivo in acque poco profonde si nasconde un rischio che può cambiare una vita per sempre. Ogni anno, gli incidenti subacquei causano lesioni midollari devastanti, che spesso provocano tetraplegia. Si tratta di momenti improvvisi che cambiano la vita, e la maggior parte di essi può essere prevenuta”.

Dunque la missione del gruppo di lavoro è chiara: “Prevenire gli incidenti subacquei, imparando dalle migliori esperienze internazionali e creando strategie che riflettano la nostra realtà sociale e culturale unica – aggiunge Massone – inoltre vorremmo migliorare i percorsi di emergenza e cura, garantendo che, dal primo intervento in spiaggia alla riabilitazione nelle Unità Spinali specializzate, ogni fase sia coerente e interconnessa”.

“Il nostro lavoro includerà una revisione globale dei programmi e dei dati di prevenzione e la creazione di un osservatorio nazionale per colmare l’attuale mancanza di un sistema di monitoraggio delle lesioni midollari – spiga – inoltre vorremmo dare spazio alle voci dirette e alle esperienze delle persone con lesioni del midollo spinale, grazie alla nostra collaborazione con FAIP e il suo presidente Vincenzo Falabella”.

“Vorremmo sviluppare linee guida nazionali per la prevenzione e la risposta alle emergenze. Il nostro obiettivo è semplice ma potente: garantire che una gioiosa giornata estiva, simboleggiata da un tuffo in mare, non si trasformi mai in una tragedia che duri tutta la vita”.

Il progetto durerà circa due anni: “Ci siamo messi subito all’opera. La cabina di regia resterà in Liguria ma vorrei includere tutti i primari delle Unità Spinali dei vari ospedali italiani. Inoltre sarà coinvolto anche il 118 di Genova e altri colleghi più esperti di me per quanto riguarda la parte del soccorso”.

In Liguria si verifica almeno una lesione midollare all’anno dovuta ai tuffi e per lo più in ragazzi giovani: “Quello che più vorrei sottolineare ulteriormente è che tutto ciò si verifica in un momento ludico, sta proprio qui la drammaticità del caso. Un gesto fatto in un momento di spensieratezza che può cambiare la vita di chi lo compie di chi gli sta intorno”.

Proprio perché i protagonisti di queste triste vicende sono i giovani è necessario raggiungerne il più possibile. Per questo è fondamentale rinnovare il modo di veicolare il messaggio, la cartellonistica è ormai obsoleta: “Anche da questo punto di vista vorremmo apportare delle novità, magari usando come testimonial influencer e spostarci su altri media tipo Tik Tok“, conclude il primario.

Autore
Il Vostro Giornale

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