Un quadro di Warhol, le auto d’epoca, case a Milano, New York e Saint Tropez: nel testamento di Re Giorgio i lasciti per l’amato “Leo” Dell’Orco
- Postato il 12 settembre 2025
- Moda E Stile
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Il mio ritratto di Andy Warhol a Leo”. C’è un tocco di spontanea intimità e di sincero amore in mezzo a codicilli e formule burocratiche di rito. In uno dei suoi due testamenti, aperto il 9 settembre e reso noto alla stampa nelle scorse ore, Giorgio Armani non ha smesso di vivere i propri sentimenti legandoli ai propri lasciti testamentari. Il celebre ritratto che il re della pop art gli fece nel 1980 è stato infatti donato all’amato Pantaleo “Leo” Dell’Orco, suo compagno di vita e braccio destro negli affari.
Il ritratto che campeggia nel palazzo di via Borgonuovo a Milano fu creato da Warhol partendo da uno scatto fotografico al noto stilista mentre stava aprendo uno showroom della GFT a New York. Di copie di quel ritratto ne esistono altre, ma quella che allora venne acquisita dalla GFT e poi diventato un oggetto del cuore per Armani e Dell’Orco. Anche per gli arredi e gli ornamenti di via Borgonuovo – con l’eccezione di un quadro di Matisse e di una foto di Rayman che andranno alla sorella Rosanna – l’ultima parola spetterà a Dell’Orco ma con una clausola pragmatica e affettuosa: i destinatari potranno scambiarsi i beni “in base alle loro preferenze”. Armani ha specificato poi nel lascito testamentario che “non vengano rimossi da dove si trovano” e che “rimangano come complemento dell’immobile finché Leo voglia viverci”.
E nella meticolosa divisione degli arredi e degli oggetti della sua casa di via Borgonuovo emerge il ritratto più intimo di Giorgio Armani, un uomo che ha curato le sue case con la stessa precisione quasi ossessiva delle sue collezioni. Poi, piano per piano, stanza per stanza, lo stilista distribuisce i suoi ricordi. Il cuore della casa, il nucleo della sua vita quotidiana, va al compagno e braccio destro Leo Dell’Orco: a lui i grandi divani beige, il letto, le librerie di Peter Marino, gli amati tappeti giapponesi. Ancora, diventerà proprietario di una statua di una tigre, di un orso e una pantera in bronzo, altri animali di metallo e una scrivania in legno scuro di JM Frank. Sempre Dell’Orco dividerà con Michele Morselli, amico di Armani e amministratore delegato de L’Immobiliare srl, le auto d’epoca che collezionava lo stilista. Morselli, infine, erediterà, sempre da Via Borgonuovo un grande tavolo in monaco con le gambe in oro, un altro tavolo a ‘Z’ in legno chiaro, una poltrona in finto animale e un’altra di cavallino arancio. A Rosanna vanno anche: un tavolo di Sottsass, un secretaire cinese e un grande dipinto. Alla nipote Roberta, oggetti scelti con cura, come due paraventi giapponesi. Infine, alla Fondazione Armani spetta l’arredo del piano terra, quello di rappresentanza, quasi a sigillare il suo ruolo di custode dell’immagine pubblica.
Tante anche le proprietà immobiliari del defunto re Giorgio. Tra queste ci sono quelle di Saint Tropez, Antigua, Broni e Pantelleria. Per la casa di St Moritz la nuda proprietà va al nipote Andrea Camerana con l’usufrutto concesso a dell’Orco, a cui lascia anche un appartamento a New York mentre l’altro lo destina alla sorella Rosanna e ai nipoti Silvana e Andrea. Per la casa di Saint Tropez, Armani ha specificato che “tutto quanto di mia proprietà va a Pantaleo”, aggiungendo che Leo “concederà l’utilizzo di una casa a sua scelta e della piscina, per temporanei soggiorni dello stesso con Francesca e Bianca”.
Sotto il cappello della società L’Immobiliare Srl rientra buona parte del patrimonio personale dello stilista, con un valore netto di 283 milioni di euro: le proprietà milanesi, le ville di Antigua e Pantelleria, e la tenuta di Broni, nell’Oltrepò Pavese, dove in salotto è appeso un Tiepolo. A questa società fa capo anche il super yacht “Maìn” di 65 metri, i cui ingenti costi di manutenzione, ormeggio e refitting (oltre 5,8 milioni per il contratto biennale) hanno contribuito a una perdita di bilancio nel 2024. Nel testamento, Armani ha destinato la piena proprietà de “L’Immobiliare”, e quindi anche dello yacht, alla sorella Rosanna e ai nipoti Andrea Camerana e Silvana Armani, ma con una clausola precisa e affettuosa a favore del compagno e braccio destro Leo Dell’Orco. “Pongo a carico di Rosanna e Silvana Armani e di Andrea Camerana”, si legge nelle ultime volontà, “l’onere che Dell’Orco possa noleggiare l’imbarcazione per un periodo di quattro settimane l’anno, anche non consecutive con diritto di scelta del periodo, preferenza da esprimere entro il mese di aprile”.
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