Luca de Meo è il nuovo direttore generale di Kering: rilanciare Gucci e ridurre il debito i suoi obiettivi. Ecco cosa cambia nella moda

  • Postato il 15 settembre 2025
  • Moda E Stile
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Un cambio della guardia necessario, un segnale inviato al mondo della moda e della finanza. Da oggi, 15 settembre, il colosso del lusso Kering ha un nuovo direttore generale: è l’italiano Luca de Meo, 58 anni, il manager superstar che François-Henri Pinault ha strappato alla guida di Renault per affidargli la sfida più complessa, quella di orchestrare la nuova fase del gruppo che controlla marchi come Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta e Balenciaga. Come riferisce il Corriere della Sera, Pinault, 63 anni, dopo aver trasformato in vent’anni l’azienda di famiglia in un leader mondiale del lusso, lascia la gestione operativa e rimane presidente e azionista di maggioranza. Il suo passo indietro non è un addio, ma una precisa scelta strategica a cui presto faranno seguito anche altri annunci con le prime mosse di De Meo.

Perché ora? La spiegazione di Pinault

I due manager si erano mostrati in pubblico l’uno accanto all’altro lo scorso 9 settembre nella quartier generale parigino del colosso del lusso: “Non è l’azienda che deve adattarsi alla famiglia, ma la famiglia all’azienda“, ha dichiarato Pinault. “Sarebbe molto pericoloso se l’azienda aspettasse che un membro della famiglia fosse pronto a subentrare. I membri della terza generazione erano troppo giovani, ma era giunto il momento per Kering di avere comunque una nuova prospettiva, una nuova visione”. E in de Meo, ha aggiunto, ha trovato “uno stratega e un uomo che comprende i marchi e il loro patrimonio”.

La missione di De Meo: rilanciare Gucci e ridurre il debito

Luca de Meo, caso raro di un manager proveniente da un settore diverso ai vertici del lusso, eredita non a caso una situazione complessa: Kering ha annunciato a luglio un calo del 16% del fatturato e un indebitamento di 9,5 miliardi di euro. Grande preoccupazione desta soprattutto Gucci, la maison ammiraglia, che nel primo semestre 2025 ha registrato un calo dei ricavi del 26%. Il nuovo CEO, che ha presentato il suo mandato accanto a Pinault lo scorso 9 settembre a Parigi, non ha nascosto la difficoltà della sfida. “La situazione attuale rafforza la nostra determinazione ad agire senza indugio, e questo richiederà scelte chiare e forti”, ha dichiarato. Le sue priorità: “Dovremo continuare a ridurre il debito e, ove necessario, razionalizzare, riorganizzare e riposizionare alcuni dei nostri marchi”. Su Gucci è stato esplicito: “È chiaramente una priorità, ma ci sono molte altre cose da fare”. E ha aggiunto con sicurezza, forte della sua esperienza in Renault: “Ho già affrontato situazioni di risanamento molto, molto più complicate”.

Le prime mosse

In attesa del suo piano strategico completo, che sarà presentato nella primavera del 2026, una prima mossa nella direzione annunciata è già stata fatta. Kering ha rinegoziato l’accordo per l’acquisizione di Valentino, allungando di due anni, fino al 2029, la scadenza per l’acquisto del restante 70% della maison. Una boccata d’ossigeno che darà a de Meo più tempo per migliorare le finanze del gruppo. Intanto, Kering Eyewear e Valentino hanno annunciato la firma di un accordo di partnership per lo sviluppo e la distribuzione globale delle collezioni di occhiali da sole e da vista del marchio Valentino che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2026.

fIl manager italiano è noto per il suo stile di lavoro intenso e diretto: riunioni brevi con poche persone, comunicazione via WhatsApp anziché email e una richiesta chiara ai suoi collaboratori: “Non fatemi perdere tempo”. Una “cura” da risanatore che ora dovrà applicare al mondo patinato ma spietato del lusso, con l’obiettivo di far tornare a correre un gigante che ha perso il suo smalto.

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