“Un poliziotto si è spacciato per giornalista usando una telecamera con il logo di una testata”
- Postato il 1 aprile 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Passava quasi in osservato l’uomo in borghese e con la piccola telecamera in mano su cui spiccava l’adesivo del quotidiano La Sicilia, mentre riprendeva i manifestanti. In realtà, però, non si tratterebbe di un videomaker o giornalista, ma di un agente della polizia di Stato in borghese. A raccontarlo è il quotidiano MeridioNews, che ricostruisce con alcune testimonianze la presenza dell’agente camuffato da giornalista in tre diversi eventi che si sono svolti di recente a Catania: l’8 marzo, in occasione dello sciopero transfemminista, il 17 marzo per lo sgombero di un immobile occupato abusivamente in via Calatabiano, e il 30 marzo per il corteo pro-Palestina.
L’agente è stato visto durante le manifestazioni prima a parlare con alcuni poliziotti in divisa, vicino le auto della Squadra mobile e in un’area interdetta al pubblico; poi con la telecamera in mano si è mimetizzato tra i manifestanti. “C’erano sicuramente due persone con queste telecamere durante il corteo dell’8 marzo – spiega un testimone a MeridioNews –. Avendo notato il logo del giornale, ho chiesto a uno di loro se fosse un giornalista e lui ha risposto di sì. Poi ho rivisto la stessa persona, pochi giorni dopo, durante lo sgombero di via Calatabiano, ma questa volta stava con gli agenti in divisa. Domenica l’ho rincontrato, ed era nuovamente con la telecamera a filmare tra i giornalisti”. “Una ragazza – ha raccontato un secondo testimone -, avendo il sospetto che una di queste persone potesse essere un poliziotto, in un’occasione gli ha chiesto di uscire dall’interno del corteo, ma lui si è presentato come giornalista de La Sicilia, mostrando il logo sulla telecamera come segno di riconoscimento”.
“Questa vicenda mi lascia senza parole”, ha commentato Antonello Piraneo, direttore de La Sicilia, la testata giornalistica siciliana utilizzata dall’agente per infiltrarsi nella manifestazione. “Non è tollerabile che venga utilizzato il nome del giornale da persone che non fanno parte della nostra redazione, chiunque esse siano – aggiunge Piraneo – Non conosco i motivi di questa scelta, ma ho visionato la foto e ho già chiesto chiarimenti alla questura”. Al momento nessun commento è stato rilasciato dalla questura di Catania, ma sarebbero in corso delle verifiche sulla vicenda. È prassi vedere agenti della polizia dotati di telecamera durante manifestazioni, sit-in e cortei per riprendere eventuali scontri e facinorosi. Appare però inusuale che gli agenti possano identificarsi come giornalisti, mentre sono in servizio, nel corso di un evento pubblico.
Fonti della pubblica sicurezza spiegano a Ilfattoquotidiano.it che in realtà questa modalità è stata utilizzata in altre circostanze per agevolare il lavoro degli agenti, passare così inosservati ed essere più vicini al fulcro del corteo, senza destare sospetti e creare eventuali dissidi o contrasti con i manifestanti. “Nessuno può e deve spacciarsi per giornalista”, scrive in una nota congiunta l’Associazione siciliana della stampa e la sezione di Catania in merito a quanto raccontato da MeridioNews. “Un’azione inappropriata e in contrasto con i principi di trasparenza che devono contraddistinguere l’operato delle forze dell’ordine”, conclude la nota che auspica “negli accertamenti avviati dalla questura per fare chiarezza sulla vicenda” ribadendo “l’impegno dell’intera categoria per una collaborazione reciproca con la polizia basata sul rispetto”.
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