“Un cucchiaio di aceto prima dei pasti fa dimagrire e abbassa la glicemia”: il “trucco” è virale sui social, ecco cosa c’è di vero

  • Postato il 19 agosto 2025
  • Salute
  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Basta un cucchiaio di aceto e la glicemia va giù (e anche i chili di troppo)!”. Sono tra le credenze più diffuse in questo momento nei social. Complice, come spesso accade, il desiderio di individuare scorciatoie facili per risolvere problemi, per contro, molto complicati. Ma quanto c’è di vero?

Che ne pensa l’esperta

“Alcuni studi clinici hanno osservato un effetto acuto: l’aceto, assunto poco prima o durante il pasto, sembra rallentare lo svuotamento gastrico e inibire parzialmente gli enzimi che digeriscono gli amidi, attenuando così l’aumento della glicemia che segue il pasto – spiega al FattoQuotidiano.it la dottoressa Francesca Dominici, medico e specialista in Scienza dell’alimentazione, che proprio su questo tema, dal suo profilo Instagram, ha dovuto scrivere alcune note di chiarimento per gli utenti disorientati -. Tuttavia, si tratta per lo più di ricerche di piccole dimensioni, spesso con campioni inferiori alle 50 persone o condotte su animali. I risultati, pur interessanti, non sono generalizzabili né solidi dal punto di vista statistico”.

E gli integratori di aceto di mele?

Per superare i limiti di un apporto normale di questo ingrediente, altre persone cercano soluzioni negli integratori di aceto di mele, pensando di trovare un’alternativa efficace. Spesso sono prodotti addizionati con acido acetico e pectina, proprio per ottenere concentrazioni più elevate che abbiano un’azione efficace su glicemia, metabolismo lipidico, pressione sanguigna. Ma non si sono avute conferme scientifiche per consigliarne l’uso.

Per la dieta?

“Lo stesso vale per il peso corporeo – continua l’esperta -. Alcuni trial hanno riportato un calo modesto nei soggetti affetti da obesità, ma in contesti in cui i partecipanti seguivano anche una dieta ipocalorica prescritta. In altre parole, il dimagrimento osservato è attribuibile alla restrizione calorica e allo stile di vita complessivo, non a un cucchiaio di aceto. Va comunque ricordato che nessuna linea guida internazionale di diabetologia menziona l’aceto come strumento per il controllo della glicemia o la gestione del peso. Le indicazioni ufficiali restano chiare: dieta equilibrata, attività fisica costante e, quando necessario, terapia farmacologica. Affidarsi a un rimedio casalingo rischia di creare false aspettative e di ritardare interventi appropriati”.

Che succede se consumiamo in eccesso aceto?

“Non è privo di rischi. L’acidità può danneggiare lo smalto dentale, irritare la mucosa gastrica ed esofagea, peggiorare sintomi in chi soffre di reflusso o gastroparesi. In alcuni casi sono stati segnalati disturbi gastrointestinali, nausea e, raramente, complicanze più serie legate a un uso eccessivo o non diluito”.

Un valido condimento

“In sintesi, l’aceto è un ottimo condimento, utile in cucina e gradevole al palato. Può accompagnare insalate, verdure e marinature, ma non è una terapia né un segreto dimagrante. La gestione della glicemia e del peso – conclude Dominici – richiede strategie comprovate, personalizzate e validate dalla comunità scientifica”.

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Il Fatto Quotidiano

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