Un angolo di Lucania che sorprende: benvenuti a Bernalda, il borgo della quiete e dei panorami senza filtri
- Postato il 23 novembre 2025
- Borghi
- Di SiViaggia.it
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Chi arriva nel cuore della valle che precede l’incontro con lo Ionio avverte subito una sensazione precisa: questo tratto di Basilicata procede con un passo tutto suo. L’altopiano su cui si sviluppa Bernalda non si impone con scenari spettacolari studiati per stupire, eppure cattura. Il profilo del paese compare all’improvviso dopo chilometri di campi, filari, frutteti e una luce che cambia di ora in ora, riflettendo la distanza minima dal mare.
Quando ci si avvicina, le prime case sembrano annunciare qualcosa di antico, pur senza alcuna ostentazione. Il centro storico appare compatto, raccolto, protetto da un bordo naturale che scende verso la valle del Basento. L’impressione è quella di trovarsi in un posto che conserva una memoria precisa senza rinchiudersi in essa.
Le giornate scorrono lente, scandite dal rumore dei passi sul basolato, dai negozi che aprono lungo le strade tracciate nei secoli, da voci che risuonano tra i palazzi signorili e dalle brezze che, dal lato del mare, raggiungono il paese portando un profumo salmastro appena percettibile.
Un po’ di storia
Il passato di questo abitato attraversa epoche lontane. Prima che assumesse il nome attuale, la collina accolse una parte degli abitanti di Metaponto dopo la distruzione della città alla fine del III secolo a.C. Nacque così un nucleo chiamato Camarda, un gruppo di case distribuite sulle alture che dominano la valle, menzionato nei documenti dell’XI secolo. Per anni la vita ruotò intorno a quelle abitazioni essenziali e ai terreni circostanti, mentre feudi e proprietà cambiavano mano tra famiglie nobili e signori locali.
La svolta arrivò nel tardo Quattrocento, quando Bernardino de Bernaudo, figura importante della corte aragonese, trasferì l’insediamento nella zona del castello e diede forma al nuovo impianto urbano. Le strade larghe, l’ordine degli isolati e i palazzi posti nei punti chiave rivelano ancora oggi un progetto studiato con precisione. Non a caso, dal nome del barone derivò quello del paese.
I secoli successivi scorsero attraverso fasi di crescita, carestie, dominazioni, moti politici e ampliamenti verso nuove aree. Nell’Ottocento arrivarono innovazioni amministrative, fiere annuali e l’espansione dei quartieri centrali. Il Novecento portò l’emigrazione, cambiamenti agricoli, l’inclusione dell’area di Metaponto nel territorio comunale e una lenta rinascita.
Oggi Bernalda conserva queste stratificazioni: gli edifici più antichi richiamano origini nobiliari, le strade regolari raccontano l’idea del barone e le zone più recenti mostrano una comunità che ha continuato a evolversi senza cancellare le sue origini.
Cosa vedere a Bernalda
Prima di iniziare ad esplorare, conviene dedicare qualche istante al ritmo del paese. Le distanze sono brevi e l’impianto urbano esorta a girare a piedi, lasciando che siano i particolari a guidare.
Chiesa Madre di San Bernardino da Siena
La Chiesa Madre si trova in uno dei punti più importanti del centro storico. La facciata sobria introduce a un interno che riflette secoli di interventi: l’impianto rinascimentale, le aggiunte barocche e quelle più recenti. Lungo la navata si percepisce la storia religiosa del paese, raccontata attraverso altari, tele e decorazioni che attraversano ben 400 anni. All’uscita, la piazza si apre come un palcoscenico naturale, accogliendo lo sguardo in ogni direzione e conducendo verso le vie principali del borgo.

Chiesa del Carmine
Procedendo verso una delle zone più vive del centro, si incontra la Chiesa del Carmine. L’ingresso accompagna verso un interno che custodisce un crocifisso ligneo del XVII secolo, imponente e intenso. Gli interventi di ampliamento che nel tempo ne hanno modificato la forma sono ancora leggibili nelle pareti, nelle cornici e negli elementi laterali.
Convento di Sant’Antonio da Padova
Più avanti, l’antico Convento di Sant’Antonio da Padova si presenta con la quiete che caratterizza questo tipo di complessi. La chiesa annessa protegge un crocifisso ottocentesco che cattura immediatamente lo sguardo, mentre ogni dettaglio narra un momento della storia religiosa locale: le vicende dei frati, il periodo di trasformazione degli immobili dopo l’Unità e le attività della comunità che, per lunghi decenni, ha considerato questo posto un riferimento importante.
Castello di Bernalda
A non molta distanza dalla Chiesa Madre, il Castello di Bernalda richiama subito lo stile delle fortificazioni tardo medievali. Le torri cilindriche, le mura spesse, il cortile interno e le porzioni più antiche sono testimoni di passaggi di potere, restauri e numerosi eventi avvenuti nei secoli. Straordinario è l’affaccio verso la valle del Basento che si apre su un ampio e prezioso panorama.
Piazze e palazzi storici
Il percorso prosegue naturalmente verso Corso Umberto I, asse centrale del villaggio. La strada scorre tra palazzi ottocenteschi, balconi in ferro battuto, ingressi monumentali e prospettive che cambiano ad ogni isolato. Piazza Plebiscito rappresenta il punto di arrivo ideale, poiché si spalanca come un salotto cittadino circondato da edifici signorili.
Tra questi spicca Palazzo Margherita, dimora elegante trasformata in struttura ricettiva di charme che è legata anche a un episodio recente che ha fatto parlare di questo angolo di Basilicata: qui, nel 2011, Sofia Coppola si è unita a Thomas Mars in una cerimonia in cui il padre, Francis Ford Coppola, l’ha accompagnata all’altare, rendendo ancora più saldo il rapporto della famiglia con il paese delle proprie origini.
Metaponto e l’eredità greca
A pochi chilometri dal centro si estende l’area archeologica di Metaponto, testimonianza diretta del passato magno-greco. I templi, i resti del teatro, le tracce delle strade antiche e gli spazi dell’agorà restituiscono un’immagine vivida della città che occupava queste terre prima dell’arrivo dei romani. È una tappa imprescindibile per comprendere l’origine remota dell’intero territorio.
Bosco di Metaponto
La visita nella zona costiera completa l’esperienza. Qui l’ambiente naturale si presenta con pinete, eucalipti, aree umide e sabbiose che ospitano specie migratorie e ambienti protetti. Ogni sentiero conduce verso un tratto di mare caratterizzato da acque limpide e fondali bassi, una meraviglia da vivere in qualsiasi stagione.
Come arrivare
Il borgo in provincia di Matera si trova in una posizione facilmente raggiungibile da più direzioni. Chi proviene da Bari segue la strada statale che attraversa il limite settentrionale della provincia, per poi inoltrarsi verso la valle del Basento. Da Taranto, il percorso procede lungo la fascia ionica fino alla deviazione che sale verso l’altopiano.
Da Matera, la strada scende tra colline morbide e campi coltivati fino a raggiungere il centro abitato. I collegamenti pubblici garantiscono spostamenti costanti con le città principali della zona, mentre l’arrivo in auto permette di apprezzare gradualmente il paesaggio che introduce al nucleo antico.