Castelvetro di Modena è il borgo che incanta tra vigneti, torri e tramonti dorati
- Postato il 19 novembre 2025
- Borghi
- Di SiViaggia.it
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Modena si trova quasi al livello del mare, comodamente seduta tra i lembi della Pianura padana. Alle sue spalle, però, spingendosi verso sud, si trovano dolcissime colline ornate dai filari di vite, punteggiate da borghi poco conosciuti, dall’anima medievale e un’atmosfera ferma nel tempo, pronti a regalare scorci e panorami di grande suggestione. Castelvetro di Modena è uno di questi, adagiato sulle prime colline modenesi, non lontano da Sassuolo.
Il paese è una sorta di piccola opera d’arte a cielo aperto: intorno, distese di vigneti ordinati danno bella mostra di sé; all’interno, torri medievali si stagliano contro il cielo. In qualunque stagione si decida di visitarlo, questo borgo emiliano sa conquistare con i suoi panorami, la sua eleganza architettonica e la sua atmosfera romantica. Il suo centro storico, perfettamente preservato, invita a una passeggiata lenta e placida, perdendosi tra i vicoli tortuosi e le piazzette. Non sorprende che Castelvetro sia considerato uno dei borghi più suggestivi dell’Emilia Romagna: ideale per chi cerca una fuga breve ma intensa, un viaggio all’insegna del gusto, della bellezza e della tranquillità.
Dove si trova e come arrivare
Il piccolo borgo di Castelvetro di Modena si trova incassato tra la pianura e l’Appennino, circa 18 chilometri a sud del capoluogo modenese. Il suo territorio è fatto di paesaggi dolci e ondulati come le sue colline, dove spuntano le torri in pietra di borghi, castelli e pievi. Non mancano le cantine, le acetaie e gli antichi casali come da paradigma del contesto rurale emiliano.
In auto, il borgo è raggiungibile comodamente dall’autostrada: per chi arriva da Bologna o Milano, l’uscita di Modena Sud è la più comoda, Castelvetro dista appena una ventina di minuti. Il tratto di strada che si percorre recandosi verso il borgo offre già scorci piacevoli sulla campagna modenese.

In treno, la stazione più vicina è quella di Modena. Da qui si può proseguire con autobus extraurbani che in poco meno di mezz’ora conducono nel centro del borgo. La frequenza è buona, soprattutto nei giorni feriali, rendendo possibile una visita anche senza automobile.
Castelvetro è inoltre collegato a diversi percorsi ciclabili che si snodano attraverso le campagne e i vigneti della campagna modenese. Pedalare lungo questi itinerari è un modo affascinante per iniziare a conoscere il territorio, soprattutto durante la primavera e l’autunno, quando colori e panorami raggiungono l’apice della loro bellezza.
Cosa fare e cosa vedere
Il cuore pulsante di Castelvetro è il suo piccolo ma spettacolare centro storico, un gioiello medievale in mattoni rossi che offre una serie di terrazze panoramiche affacciate sulle colline e sul territorio circostanti. Ogni angolo dell’antico abitato è curato, pulito e rifinito al dettaglio, regalando atmosfere ricche di fascino e tradizione. È un’immagine che può sembrare stereotipata, ma Castelvetro di Modena è veramente un borgo dove il tempo si è fermato.
Il luogo simbolo del paese è Piazza Roma, con la sua caratteristica pavimentazione a scacchiera che la contraddistingue. Il pavimento a grandi riquadri bianchi e rossi crea un colpo d’occhio unico, arricchito dal meraviglioso panorama di cui si gode tutt’attorno affacciandosi dalla grande terrazza naturale. Non per niente è uno dei punti più fotografati del borgo, soprattutto al tramonto, quando la luce calda esalta i contrasti e regala un’atmosfera poetica tanto alla piazza quanto alle campagne circostanti.
In mezzo alla piazza si possono ammirare anche due dei simboli architettonici del paese: la Torre dell’Orologio, sbilenca, imponente e solitaria al centro del perimetro, e la Torre delle Prigioni, di fronte, dalla cui cima si gode di una fantastico panorama su una bella porzione della Pianura padana.
L’Oratorio di San Rocco e la Chiesa Parrocchiale sono i due edifici religiosi principali della cittadina. Il primo ha un impianto rinascimentale semplice ma affascinante e ospita periodicamente mostre e iniziative culturali. Il secondo è intitolato ai Santi Senesio e Teopompo, ed è contraddistinto dal suo campanile, che si erge fiero sopra i tetti del borgo.
Storia, cucina e panorami
La storia di Castelvetro affonda le sue radici in epoca romana, quando la zona era attraversata da importanti vie di comunicazione dirette da un lato all’altro dell’Appennino. Il borgo inizia però a svilupparsi realmente nel Medioevo, grazie alla sua posizione strategica sulle colline modenesi. Nel XII secolo diventa un presidio fortificato conteso tra Modena e Bologna, e in seguito passa sotto il controllo dei Rangoni, famiglia nobile che per secoli ne segnerà il destino.
È sotto la loro signoria che Castelvetro si arricchisce di torri, mura e palazzi. Nel Cinquecento vive un periodo di particolare splendore: è di questi anni la costruzione o il rinnovamento di molti edifici del centro storico, che portano grosso modo all’odierna conformazione del borgo.
Oggi Castelvetro è celebre per i suoi punti panoramici. Terrazze da cui godere di vedute scenografiche sui vigneti che circondano il borgo, sui casolari e le cascine. Il tramonto è un momento ad alto tasso di emozione e fascino, quando la luce cambia rapidamente il volto del territorio, dipingendo il paesaggio con toni caldi e avvolgenti. Non a caso il borgo è molto apprezzato anche dagli appassionati di fotografia.
Una delle ragioni principali per visitare Castelvetro è la sua vocazione enogastronomica. I vitigni che circondano l’abitato sono infatti il luogo dove nasce il Lambrusco, in particolare il Grasparossa di Castelvetro, a cui viene riconosciuto il marchio DOC. Un piacere non solo per il palato, ma anche per gli occhi: in autunno i filari del Lambrusco si tingono di un rosso meraviglioso.

In zona numerose cantine del territorio offrono degustazioni e visite guidate, permettendo ai viaggiatori di scoprire i segreti della viticoltura locale. Da non sottovalutare anche la possibilità di assaporare prodotti tipici come l’aceto balsamico tradizionale, che viene realizzato seguendo ricette secolari nelle grandi acetaie dei casolari della campagna modenese.
La cucina locale è quella classica di questa zona dell’Emilia: tigelle, salumi di pregio, pasta all’uovo e ripiena, gnocco fritto. A Castelvetro ogni esperienza della tavola è un vero viaggio nei sapori della tradizione emiliana.
Nei dintorni di Castelvetro
Il fascino di Castelvetro non si esaurisce tra le sue mura: il viaggio di scoperta delle colline modenesi prosegue tra le sue frazioni, tra le quali spicca Levizzano Rangone, a pochissimi chilometri dal borgo.
Il paese è noto per lo splendido e omonimo Castello di Levizzano, una fortezza medievale perfettamente restaurata e immersa nei vigneti. L’edificio è contraddistinto dalla Torre Matildica, possente torre a pianta quadrata, e ospita il Museo Rosso Graspa, dedicato alla viticoltura e alla società contadina.

Gli appassionati di automobilismo non si possono lasciar sfuggire una visita a Maranello, patria della Ferrari. Il Museo Ferrari è un vero e proprio viaggio tra i bolidi di un tempo, modelli di auto storiche e installazioni interattive che raccontano la leggenda del Cavallino Rampante.
Non lontano da Maranello, però, ci si può ricongiungere alla natura visitando la Riserva Naturale delle Salse di Nirano. Le salse da cui il nome sono eruzioni di fango, acqua salata e gas dalle viscere della terra. Un fenomeno geologico unico da scoprire: veri e propri vulcani di fango emettono piccole bolle e colate, creando un paesaggio lunare e sorprendente. La riserva è visitabile attraverso facili sentieri immersi nella natura.