«Ucraina, serve pace non fittizia»: Mattarella risponde alla Russia

  • Postato il 19 febbraio 2025
  • Notizie
  • Di Quotidiano del Sud
  • 7 Visualizzazioni

Il Quotidiano del Sud
«Ucraina, serve pace non fittizia»: Mattarella risponde alla Russia

Share

Visita di Stato in Montenegro: il Presidente Mattarella risponde alla Russia sul conflitto con l’Ucraina e ricorda che Kiev scambiò le armi nucleari con la libertà. Poi Mosca ha tradito i suoi impegni


Una “pace giusta e non fittizia”. È l’auspicio espresso da Sergio Mattarella in visita ieri in Montenegro. Una visita che diventa l’occasione per rispondere all’attacco della Russia. Durante l’incontro con il suo omologo montenegrino Jakov Milatovic nella capitale Podgorica, il capo dello stato ribadisce “l’indispensabilità e l’urgenza dell’ingresso nell’Unione europea del Montenegro come degli altri Paesi dei Balcani occidentali che ancora non ne fanno parte”. Tornando sull’Ucraina, Mattarella esprime “l’auspicio che si raggiunga una pace giusta e non fittizia, fragile, superabile o accantonabile nell’arco di poco tempo”.

Quindi aggiunge: “Quando l’Ucraina, con il consenso della Russia, divenne indipendente disponeva di una grande quantità di armi nucleari”, poi consegnate “su sollecitazione di Usa e Russia”. A fronte di ciò, continua, “nel trattato sottoscritto l’Ucraina registrava l’impegno di questi Paesi a rispettarne e garantirne indipendenza e integrità territoriale. Questo è il mondo che noi vorremmo che si ripristinasse. Quello in cui si rispettano gli impegni assunti e il diritto internazionale”. Parole che sembrano pietre.

Insomma, la visita di stato diventa per Mattarella l’occasione per mettere i puntini sulle “i” dopo gli attacchi del Cremlino per interposta Zacharova, ovvero la portavoce del ministero degli Esteri russo. Il presidente della Repubblica non ritorna sul discorso pronunciato all’università di Marsiglia che le alte sfere del governo di Mosca hanno sfruttato per soffiare sulla loro propaganda in Italia. Ma approfitta dell’occasione istituzionale per testimoniare di nuovo i valori liberali dell’Unione europea.

Nei giorni scorsi Maria Zacharova aveva definito “blasfeme” le parole di Mattarella, per la presunta equiparazione della Russia di Putin al Terzo Reich di Hitler. L’altro ieri è tornata sull’argomento, avvertendo che le dichiarazioni del presidente “non possono essere lasciate senza conseguenze”. Le accuse rivolte a Mattarella si qualificano come un messaggio mafioso, con l’obiettivo di mettere pressione alle istituzioni di uno dei paesi europei maggiormente impegnati, fin dalla prima ora, a sostegno dell’Ucraina aggredita. Ma anche come una forma di propaganda ‘terroristica’ – secondo il celebre slogan “colpirne uno per educarne cento” – usata per seminare zizzania nel dibattito pubblico italiano e per isolare e delegittimare la voce più autorevole dell’europeismo tricolore.

A Marsiglia, Mattarella aveva detto che “l’odierna aggressione russa all’Ucraina” ha la stessa “natura” di quei “fenomeni di carattere autoritario” che “presero il sopravvento in alcuni Paesi, attratti dalla favola che regimi dispotici e illiberali fossero più efficaci nella tutela degli interessi nazionali”. Da lì derivò una cultura del “conflitto” che produsse “criteri di dominazione” e “guerre di conquista” che sono tipici del “progetto del Terzo Reich”. Facile, no?

In Montenegro, Mattarella insiste sul tema che più irrita Putin: l’allargamento dell’Ue. Un allargamento che comprende l’affermazione dell’Occidente con i suoi valori liberaldemocratici a dispetto del mondo russo aggrappato ai suoi valori reazionari. Negli ultimi anni, ingerenze e aggressioni rivolte contro Georgia e Ucraina rappresentano il tentativo del despota russo di bloccare l’espansione dell’Ue e l’autodeterminazione di popoli in cerca di libertà, benessere e prosperità che, non a caso, preferiscono guardare verso Bruxelles e le capitali europee, non verso Mosca.

“L’Italia ha sempre sostenuto con forza e con vigore” l’ingresso nell’Ue del Montenegro e “dei Paesi dei Balcani occidentali che non ne fanno ancora parte”, dice Mattarella. “Lo ha fatto anche quando alcuni Paesi senza alcuna ragione hanno frenato questo processo. Finalmente si sono superate le remore di alcuni Paesi dell’Unione. L’Unione Europea non sarà completa e realizzata davvero senza questo ingresso”, conclude. E a proposito dell’aggressione russa all’Ucraina, Mattarella precisa che “da tre anni a questa parte la posizione dell’Italia è nitida, limpida e chiarissima: l’invito al ristabilimento del diritto internazionale e della sovranità di ogni Stato, qualunque sia la sua dimensione”. Una indicazione alla base del “sostegno che l’Italia con Ue e Usa ha dato all’Ucraina”.

L’auspicio di Mattarella – e qui arriva un contentino per Zacharova – è “che la Russia ritorni a svolgere il suo rilevante ruolo nel contesto internazionale, nel rispetto della sovranità di ogni Stato, del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite”. In un momento in cui Donald Trump bombarda a parole le organizzazioni internazionali, Mattarella tiene duro su liberaldemocrazia ed euroatlantismo. Secondo il capo dello stato – che un po’ di esperienza ce l’ha: era ministro della difesa quando la Nato intervenne nel Kosovo – “la Nato ha una storia robusta, non c’è nulla che può incrinare questo legame, non ho timore. La Nato è stata irrobustita dalla storia, dai risultati conseguiti e non vi è pericolo che possa essere incrinata da qualsiasi cosa”. Nemmeno da Donald Trump.

Share

Il Quotidiano del Sud.
«Ucraina, serve pace non fittizia»: Mattarella risponde alla Russia

Autore
Quotidiano del Sud

Potrebbero anche piacerti