Trump smantella i media finanziati dagli Usa e attivi all’estero: messi in congedo i giornalisti di Voice of America e altre testate

  • Postato il 17 marzo 2025
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Dopo l’attacco all’agenzia per gli aiuti internazionali (Usaid) e al dipartimento dell’istruzione, l’attenzione di Donald Trump si sposta adesso anche contro organi di informazione finanziati dagli Stati Uniti e attivi all’estero, che il presidente Usa vuole smantellare. L’amministrazione Trump ha messo in congedo i giornalisti di Voice of America (Voa) e di altre emittenti, congelando bruscamente media decennali considerati da tempo fondamentali per contrastare le offensive informative russe e cinesi ma declassate dal tycoon a “propaganda radicale“.

Centinaia di dipendenti di Voa, Radio Free Asia, Radio Free Europe e altre emittenti hanno ricevuto un’e-mail nel fine settimana in cui si dice che saranno banditi dai loro uffici e dovranno consegnare i pass stampa e le attrezzature fornite. Trump ha emesso un ordine esecutivo che elenca l’Agenzia statunitense per i media globali (U.S. Agency for Global Media) tra gli “elementi della burocrazia federale che il presidente ha valutato non necessari“. La Casa Bianca ha affermato che i tagli garantiranno che “i contribuenti non saranno più responsabili della propaganda radicale”, segnando un drammatico cambiamento di tono verso le reti create per estendere l’influenza degli Stati Uniti all’estero. Harrison Fields, portavoce della Casa Bianca, ha scritto “arrivederci” su X in 20 lingue, una frecciata alla copertura multilingue di quelle testate giornalistiche.

Il direttore di The Voice of America, Michael Abramowitz, ha dichiarato in un post su Facebook di essere stato messo in congedo, insieme a “praticamente tutto lo staff” di 1.300 persone. Voa fa parte della US Agency for Global Media, che gestisce anche reti come Radio Free Europe, Radio Free Asia e Middle East Broadcasting Networks. Alcune delle stazioni radiofoniche in lingua locale di Voa hanno smesso di trasmettere notiziari e sono passate alla musica per riempire il tempo di trasmissione, secondo gli ascoltatori. I dipendenti si aspettano che la copertura mondiale delle notizie dell’emittente si blocchi, secondo le fonti che hanno parlato con la Cnn e Politico a condizione di anonimato. “The Voice of America è stata messa a tacere, almeno per ora”, ha detto un corrispondente veterano.

Trump ha ripetutamente attaccato Voa sin dal suo primo mandato. Creata nel 1942, Voice of America trasmette in tutto il mondo. Il suo statuto del 1976, firmato dal presidente Gerald Ford, afferma che “gli interessi a lungo termine degli Stati Uniti sono tutelati comunicando direttamente con i popoli del mondo”, chiedendo un giornalismo “accurato, obiettivo e completo”. Le successive leggi degli anni ’90 e 2010 hanno protetto Voa dalle interferenze dei funzionari del governo statunitense. Adesso però sembra arrivare il colpo di grazia.

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