"Trump dalla carneficina all'ottimismo", lezione di Rampini alla sinistra: quello che pochi hanno notato

  • Postato il 21 gennaio 2025
  • Di Libero Quotidiano
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"Trump dalla carneficina all'ottimismo", lezione di Rampini alla sinistra: quello che pochi hanno notato

Il giorno dopo la cerimonia del giuramento di Donald Trump, per la seconda volta presidente degli Stati Uniti, in Italia come in tutto il mondo si ragiona sul discorso del tycoon, sulle prospettive per gli States e per il globo. Alle nostre latitudini gran parte del dibattito, almeno quello di matrice progressista, non si affranca da toni catastrofisti, scenari dittatoriali, isterie sull'inesistente saluto romano di Elon Musk.

Ma c'è anche chi, pur partendo da una posizione di contrarietà dichiarata alla presidenza Trump, cerca di mettere in evidenza aspetti più concreti, pragmatici, realistici. Si parla di Federico Rampini, firma del Corriere della Sera che disse apertamente che avrebbe votato per Kamala Harris, lui che vive negli Stati Uniti. E ora, dopo la vittoria di Trump e il nuovo giuramento, ecco che Rampini mette in evidenza un aspetto per lui decisivo. Parla di "due Inauguration day molto diversi". E spiega: "Otto anni fa la parola chiave fu carnage, questa volta Golden age. Fra il 45esimo presidente (Trump I) e il 47esimo (Trump II) la differenza è netta", rimarca.

Questo perché "il primo discorso d'insediamento descriveva una 'carneficina'. Industrie e posti di lavoro americani decimati dalla concorrenza sleale degli altri. Stavolta lo slogan che ha aperto e chiuso il discorso è la nuova età dell'oro che comincia per l'America. Altri temi restano identici dal 2017 al 2025: la lotta all'immigrazione clandestina, la ricostruzione della sovranità nazionale, America First . Però i toni positivi abbondano, a differenza di otto anni fa. La spiegazione: il Trump II è più forte. È reduce da un successo elettorale 'vero'", spiega Rampini il suo punto di vista.

 

Ma Rampini mette in evidenza anche come "Trump II è molto diverso da otto anni fa anche per lo schieramento dei poteri forti che ieri lo applaudivano alla cerimonia del giuramento. Si è molto parlato del rischio di una 'deriva oligarchica', da quando Elon Musk è stato raggiunto dagli altri esponenti di Big Tech, quasi tutti saltati sul carro del vincitore. Nel 2017 quegli stessi capitalisti digitali erano schierati altrettanto vistosamente dalla parte opposta. Tutti, senza eccezione. Pure Musk aveva finanziato la campagna di Hillary Clinton", sottolinea.

Ed è anche per questo nuovo punto di forza che il Trump II, riprende Rampini, "ha potuto annunciare una 'rivoluzione basata sul buon senso comune'". E ancora: "Gli stessi capitalisti di Big Tech salgono sul carro del vincitore anche per influenzarne la direzione di guida. A loro Trump ha promesso che insieme al pugno duro sull'immigrazione clandestina userà raziocinio e pragmatismo nell'erogare i famosi visti H1B, quelli che garantiscono alla Silicon Valley ingegneri informatici in arrivo da Cina, India, Germania, Italia", conclude. Insomma, nessuna catastrofe annunciata, nessuna democrazia in pericolo. Anzi, come da titolo del pezzo, "dalla carneficina all'ottimismo", in un nuovo sistema in cui anche l'appoggio di Big Tech, secondo Rampini, è tutto tranne che incondizionato.

 

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Libero Quotidiano

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