Truffa col sistema Ponzi: sequestrati oltre 3 milioni di euro a imprenditore calabrese
- Postato il 29 ottobre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Truffa col sistema Ponzi: sequestrati oltre 3 milioni di euro a imprenditore calabrese

La Guardia di Finanza di Messina ha eseguito un maxi-sequestro di beni per oltre 3 milioni di euro a un imprenditore calabrese indagato per autoriciclaggio, truffa finanziaria, con il sistema Ponzi, ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria.
Un sequestro da oltre 3 milioni di euro disposto dalla Guardia di Finanza di Messina nei confronti di un imprenditore calabrese indagato per autoriciclaggio, truffa ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria con il sistema Ponzi. Il provvedimento, emesso dal gip di Barcellona Pozzo di Gotto su richiesta del procuratore Giuseppe Verzera, rientra in un’inchiesta che ha coinvolto anche Eurojust.
TRUFFA COL SISTEMA PONZI
Al centro dell’indagine un presunto sistema di truffe finanziarie condotte con lo schema del cosiddetto “sistema Ponzi”: un meccanismo ingannevole che prometteva guadagni elevati agli investitori, pagati però con il denaro versato da nuovi partecipanti.
INDAGATO IN SICILIA IMPRENDITORE CALABRESE
Secondo gli inquirenti, l’indagato avrebbe costruito una complessa rete di società, molte delle quali con sede all’estero, create con lo scopo di reinvestire i proventi illeciti e occultarne la provenienza. Le imprese risultavano solo “di facciata”: in realtà, sarebbero state società prive di reale attività economica.
Le indagini, avviate dopo le denunce di nove persone truffate, hanno consentito di completare un quadro investigativo già emerso nel 2021, alla scoperta di un’associazione per delinquere dedita all’abusivismo finanziario e alla raccolta illecita di risparmi. Gli autori della frode avrebbero convinto piccoli risparmiatori sulla bontà delle operazioni promesse, pur sapendo che non avrebbero mai recuperato né il capitale né gli interessi.
INDIVIDUATI BENI IN 41 CONTI IN 11 PAESI EUROPEI
L’attività delle Fiamme Gialle ha portato all’individuazione di beni mobili, conti e depositi bancari riconducibili all’indagato, per un totale di 41 conti (anche virtuali) aperti in 11 Paesi europei: Bulgaria, Francia, Germania, Lituania, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania e Spagna.
Attraverso la collaborazione internazionale emessi appositi “Freezing Certificates”, l’equivalente all’estero delle misure di sequestro italiane, per un valore complessivo di 3.069.800 euro.
Il Quotidiano del Sud.
Truffa col sistema Ponzi: sequestrati oltre 3 milioni di euro a imprenditore calabrese