Truffa ai danni di due nipoti di Berlusconi per un milione di euro: accusato il consulente

  • Postato il 18 settembre 2025
  • Giustizia
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Un consulente di una scuola di danza è accusato di truffa ai danni di due nipoti di Silvio Berlusconi. Il processo è stato disposto con citazione diretta e comincerà venerdì, 19 settembre, a Milano. Marco Campanelli, per sette anni, ha gestito 10 milioni di euro di spese attraverso una società di servizi. Le vittime del presunto raggiro sono Silvio Andrea e Paolo Enrico Beretta, di 45 e 50 anni, entrambi imprenditori e figli della sorella del Cavaliere, Maria Antonietta.

Come riporta il Corriere della Sera, era stata la madre, ex ballerina, ad aprire la scuola di ballo con la figlia Sabrina. Ma la loro improvvisa morte nel 2009 e 2012 lascia i fratelli in un momento di difficoltà. Proprio in quel periodo che Campanelli, consulente della scuola fondata da Maria Antonietta, si avvicina a loro e ne conquista la fiducia. Diventa così amico, compagno di viaggi e gestore (senza un ruolo ufficiale) della vita quotidiana dei nipoti di Berlusconi. Si occupa di mantenere le case di famiglia, coordinare il personale di servizio e di sicurezza e acquistare beni di lusso. Campanelli propone e convince i fratelli ad affidarsi alla società “M&C Service srl” per ottenere dei vantaggi fiscali. In questa azienda non ricopre alcun ruolo, ma gli è riconducibile grazie a due soci a cui è legato.

Per sette anni, dal 2012 al 2019, tutto sembra funzionare, fino a quando Silvio e Paolo si insospettiscono dopo aver chiesto delucidazioni su alcune spese, senza però, ricevere una risposta soddisfacente. Decidono di tagliare i rapporti e di ingaggiare un consulente informatico forense, l’ingegner Maurizio Bedarida, per analizzare i file nel computer della scuola di danza di Campanelli. È lì, almeno a loro avviso, la prova che il consulente avrebbe sistematicamente drenato dei fondi, truffando i fratelli di circa un milione di euro. Per l’accusa il consulente gonfiava le fatture e falsificava i resoconti per fare la cresta sugli acquisti.

Diversa è la versione dell’imputato. La denuncia sarebbe stata fatta nel 2023 come reazione al decreto ingiuntivo che nel 2021 la “M&C Service srl” aveva ottenuto per azionare un credito di 200mila euro di fatture dal 2017 al 2019. A questo si aggiunge la richiesta ai fratelli Beretta di pagare 1,2 milioni per la ristrutturazione di una villa. Questa ultima richiesta stragiudiziale si fonderebbe su una scrittura privata tra le parti del 2016, dove i Beretta promettevano il saldo entro l’anno successivo. Per i nipoti di Berlusconi non c’è traccia di questa scrittura privata. La prescrizione di sette anni, però, incombe sulla maggior parte degli episodi al centro del contenzioso.

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Il Fatto Quotidiano

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