Travaglio (Nove): “Le sanzioni di Trump a Putin? Danneggiano più noi. La Russia sta per sfondare l’ultima difesa, solo Zelensky può fermare tutto”

  • Postato il 26 ottobre 2025
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“Le sanzioni americane a Putin, se mai ci saranno, serviranno a poco, perché l’Ucraina ha necessità che la Russia si fermi ora che sta cadendo l’ultima fortificazione che la Nato ha creato in Donetsk. Dietro quella linea non c’è più protezione per la Capitale. Per questo Zelensky ogni giorno implora di fermare Putin, ma l’unico che lo può fermare è proprio lui”. Così Marco Travaglio, ospite di Accordi&Disaccordi, il talk sul Nove condotto da Luca Sommi. “Se avessimo dato retta a quello che c’è scritto nelle sanzioni – tra i 19 pacchetti varati dall’Unione europea, quelli che ha messo Biden, quelli che mette Trump eccetera – la Russia dovrebbe essere in default da tempo. – ha premesso il direttore del Fatto Quotidiano – In realtà siamo più danneggiati noi, a maggior ragione da queste sanzioni, perché sanzionando i Paesi estrattori, noi europei, che siamo i Paesi importatori, ci rimettiamo visto che il prezzo del greggio è già schizzato a 62€ al barile solo alla notizia delle possibili sanzioni. – ha proseguito – Probabilmente ci fermeremo alla notizia, quindi ci sarà questo aumento artificioso che alimenterà la speculazione, che si era un po’ abbassata, e poi in sostanza le sanzioni serviranno a poco, anche perché l’Ucraina non ha necessità di indebolire la Russia nel lungo periodo. Ha necessità che la Russia si fermi ora. Ora, però, mentre sto parlando, sta cadendo l’ultima fortificazione che la Nato ha creato in Donetsk, lunga 50 chilometri di campi minati e di trincee, l’ultima roccaforte che i russi stanno tirando giù poco a poco e da alcune settimane, dopo mesi di assedio, che tutti scambiavano per uno stallo“.

Per Travaglio, non si tratta di uno stallo: “Quella è una gigantesca fortificazione che ha costruito la Nato a protezione dell’entroterra ucraino del centro e del Nord. Se cade quella, dietro non c’è più nemmeno un filo spinato. C’è la steppa sterminata che porta a Dnipro e poi a Kiev. Quindi se cade quella linea fortificata, che da mesi i russi stanno sbriciolando giorno per giorno con una lentezza esasperante e che noi scambiamo per difficoltà, dietro non c’è più protezione per la Capitale“.

“Quindi Putin rischia di poter prendere anche ciò che non vuole prendere. – ha proseguito il giornalista – Perché nonostante le baggianate che dicono i cosiddetti ‘atlantisti’, Putin non vuole prendere tutta l’Ucraina perché, una volta presa l’Ucraina, poi deve tenerla. E come lo tiene un Paese i cui i 2/3 odiano i russi? Un Paese armato fino ai denti: già è difficile far mollare le armi ad Hamas. Pensate far mollare le armi ai battaglioni neonazisti come il battaglione Azov, che sono totalmente ostili alla pace. Quelli si danno immediatamente alla guerriglia, al terrorismo. Quindi se Putin prendesse l’intera Ucraina, poi avrebbe problemi a tenerla. Perché non lo puoi occupare un Paese che non vuole stare con te, che non vuole essere russo, e dato che ai russi non serve territorio, Putin si sta occupando del territorio che gli serve, quello abitato in prevalenza da russi o da russofoni e quindi Lugansk, Donetsk, Zaporižžja e Kherson. Gli ultimi due fino a un certo punto, infatti Putin in Alaska ha detto a Trump che avrebbe potuto barattare territori che ha preso in sovrappiù a Kherson e Kharkiv a nord e Sumi con il resto del Donetsk che gli manca ancora, circa il 20, 25%. Putin aveva detto: ‘se me lo date subito, mi fermo. Se non me lo date, io me lo prendo. E naturalmente ci rivediamo fra qualche mese’. ‘Fra qualche mese’ voleva dire entro la fine di novembre perché a fine di novembre, con l’inverno, con il gelo e con il fango, le offensive si arenano e se ne riparla in primavera-estate“.

In conclusione, “questo è quello che sta succedendo in questo momento. Zelenski è terrorizzato e disperato perché se cade l’ultima ridotta quelli dilagano: questa è la situazione che noi sottovalutiamo perché siamo pieni di propaganda, ma è un problema impellente per questo lui straziato ogni giorno chiede, implora di fermare Putin. Il problema è che l’unico che lo può fermare è proprio lui“, ha concluso Travaglio.

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