Trapianti, la Calabria è in coda, ma la Dulbecco guida la riscossa
- Postato il 14 luglio 2025
- Notizie
- Di Quotidiano del Sud
- 1 Visualizzazioni

Il Quotidiano del Sud
Trapianti, la Calabria è in coda, ma la Dulbecco guida la riscossa
Nonostante i record nazionali, la Calabria arranca nei trapianti ma l’ospedale Dulbecco di Catanzaro, punta a ridurre a 2 mesi le liste per i trapianti.
CATANZARO – In un contesto nazionale che ha fatto registrare numeri da record sul fronte dei trapianti – con 4.692 interventi eseguiti in Italia nel solo 2024, il dato più alto mai raggiunto – la Calabria resta ancora fanalino di coda. Le cause sono note: carenze strutturali, disomogeneità nei percorsi di accesso, ma anche problematiche di tipo culturale che ostacolano la donazione degli organi e rallentano i processi di inserimento in lista. A rilanciare l’allarme è Pasquale Scarmozzino, coordinatore regionale dell’Aned (Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto), che in una lunga dichiarazione pubblica riconosce il grande passo avanti compiuto dall’Azienda ospedaliera-universitaria Renato Dulbecco di Catanzaro e dalla sua commissaria Simona Carbone, ma al tempo stesso richiama tutti gli attori – istituzionali, sanitari e civici – a una presa di responsabilità collettiva.
IN CALABRIA, IL PROCESSO TRAPIANTI ALLA DULBECCO: OTTIMIZZAZIONE E OBIETTIVI
«Partendo da questa considerazione, su input di Aned, la commissaria Simona Carbone della Dulbecco ha riunito un team di tecnici aziendali per verificare e ottimizzare ancora di più il processo trapianti mediante l’inserimento veloce in lista – già positiva nell’azienda che conta un ottimo 14%, contro media nazionale del 12% e regionale del 6,6% – da soddisfare le aspettative di centinaia di trapiantandi calabresi di varie discipline: reni, fegato, pancreas, polmone, cuore e cornee», spiega infatti Scarmozzino. «In Italia, mediamente, sono necessari 2 anni di tempo per l’inserimento in lista secondo dati del Sistema Informativo Trapianto (SIT), troppo per Aned da essere problema di rilevanza nazionale.
Queste le risultanze condivise dal team aziendale per inserimento immediato in lista alla Dulbecco: formalizzazione percorso, comune per i presidi aziendali, dedicato ad analisi clinici e esami strumentali prescritti dai protocolli trapianti per singola disciplina; soddisfare mensilmente le richieste provenienti dagli ambulatori trapianto; istituzione lineare e trasparente della procedura su inserimento lista trapianto di cornee nel presidio Materdomini, unico centro calabrese abilitato al trapianto in materia; sostenere il proficuo lavoro del reparto di epatologia aziendale del presidio Materdomini, guidato dal responsabile dottore Massimo Desiena, che dal 2014 cura e gestisce interamente il percorso di accompagnamento al trapianto e il follow-up dei pazienti epatologici.
Questa Epatologia è l’unico centro convenzionato nell’area centro Calabria per il trapianto di fegato con l’Umberto I di Roma: oltre 50 sono i trapianti eseguiti e una decina quelli in itinere oltre la gestione dei malati ambulatoriali» sottolinea ancora il referente di Aned che rilancia chiedendo l’intervento della Regione per «dare risonanza alla donazione organi mediante sollecitazione agli uffici anagrafe comunali e a manifestazioni pubbliche con iniziative anche di Aned, la prima delle quali a settembre alla Dulbecco di Catanzaro».
OBIETTIVO: RIDURRE I TEMPI DI ATTESA A DUE MESI
L’obiettivo del commissario Simona Carbone, di ridurre a due mesi i tempi di inserimento in lista trapianto dei pazienti calabresi che possano fare e accettano il trapianto, è rivoluzionario rispetto ai due anni medi nazionali. Obiettivo che dovrà essere perseguito anche dagli altri hub calabresi, essendo il trapianto la sola medicina per i pazienti terminali per aspirare a nuova e migliore vita. Particolarmente suggerito è il trapianto pre-emptive da donatore cadavere o meglio da donatore vivente, da eseguire prima possibile in presenza di cronicità, in Calabria e in Italia.
Le parole di Scarmozzino non sono solo un’analisi tecnica, ma anche una chiamata all’azione: rendere la Calabria una terra dove si possa curare senza essere costretti a migrare. Dove l’accesso a cure salvavita come il trapianto non sia un privilegio per pochi, ma un diritto garantito nei tempi e nelle forme previste dalla legge. Se l’AOU Dulbecco ha dimostrato che è possibile migliorare, adesso – è il messaggio che arriva da Aned – tocca alla politica regionale, alle aziende sanitarie, ai cittadini. Serve una rivoluzione culturale che metta al centro la vita, la donazione e la dignità dei pazienti.
Il Quotidiano del Sud.
Trapianti, la Calabria è in coda, ma la Dulbecco guida la riscossa