Tragedia in Salento, trovato morto bimbo di 8 anni e la madre

Il Quotidiano del Sud
Tragedia in Salento, trovato morto bimbo di 8 anni e la madre

Doppia tragedia a Calimera, in Salento: il piccolo Elia di 8 anni trovato morto in casa, la madre, originaria di Polistena, recuperata in mare a Torre dell’Orso. Sul corpo del bimbo segni di soffocamento e violenza.

Una doppia tragedia scuote il Salento e la comunità di Calimera. Najoua Minniti, 35 anni, originaria di Polistena in provincia di Reggio Calabria, e suo figlio Elia Perrone, 9 anni, sono stati trovati senza vita a poche ore di distanza.

Il marito della donna aveva denunciato la scomparsa nel pomeriggio di ieri, martedì 18 novembre. Poco dopo, un sub ha individuato il corpo di una donna al largo di Torre dell’Orso. I militari della Capitaneria di porto di Otranto hanno recuperato la salma e il riconoscimento è avvenuto in serata all’obitorio del Vito Fazzi di Lecce.

SEGNI DI VIOLENZA SUL CORPO DEL BIMBO

Parallelamente, i carabinieri hanno avviato le ricerche del piccolo Elia, trovato morto nella casa di famiglia a Calimera. Sul corpo del bimbo sarebbero stati riscontrati segni di ferite compatibili con un’arma da taglio.

Gli inquirenti stanno ricostruendo la dinamica dei fatti. L’ipotesi al momento più accreditata è che la madre possa aver ucciso il figlio prima di togliersi la vita, gettandosi in mare.

LA MADRE ATTRAVERSAVA UN MOMENTO DI FRAGILITÀ

Najoua, secondo quanto riferito da persone vicine, attraversava da tempo un periodo di forte fragilità. Aveva più volte espresso pensieri di morte e l’intenzione di farla finita annegando. Najoua era una lavoratrice stagionale nei villaggi turistici. Elia frequentava la quarta elementare. Gli inquirenti scavano nel rapporto tra la donna e l’ex marito, con cui i rapporti sarebbero tesi.

LE PAROLE DEL SINDACO DI CALIMERA

«Le ultime ore hanno sconvolto profondamente la nostra comunità» ha dichiarato il sindaco Gianluca Tommasi. «Siamo vicini alla famiglia e a tutti coloro che conoscevano e volevano bene a queste due vite spezzate».

Il primo cittadino ha rivolto un pensiero ai più giovani: «La scuola è già attiva per offrire ascolto, sostegno e un ambiente sereno in cui elaborare quanto accaduto».

Tommasi ha poi invitato al rispetto e al silenzio: «Lasciamo che le forze dell’ordine lavorino con rigore. Evitiamo voci o supposizioni che possano alimentare dolore e confusione. La nostra comunità saprà reagire, come sempre, con dignità e unità».

Il Quotidiano del Sud.
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