Terzo Valico, in primavera ripartono i lavori sui fronti bloccati: confermata la scadenza del 2026

  • Postato il 15 gennaio 2025
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Genova. Ripartiranno “tra la primavera e l’estate” i lavori di scavo del Terzo Valico nei due tratti in cui le talpe erano rimaste bloccate. Lo ha annunciato il viceministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi nella risposta all’interrogazione presentata dal deputato ligure Luca Pastorino del Pd durante il question time in commissione Trasporti alla Camera. I tempi restano quelli “già comunicati”, ossia con l’attivazione della prima canna entro il 2026 come impongono tra l’altro le scadenze del Pnrr.

“Proprio nella giornata di ieri, si è svolto un incontro presso il ministero per fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori – ha spiegato Rixi -. È stata confermata la ripresa delle attività su quattro fronti strategici. In particolare, nei due tratti dove le talpe erano bloccate, i lavori riprenderanno tra la primavera e l’estate. Per quanto riguarda gli scavi interrotti a causa della presenza di gas, da Vallemme in direzione Nord, è stata trovata la soluzione per operare in piena sicurezza e gli interventi ripartiranno su entrambi i fronti entro la prossima primavera. Nel frattempo, i lavori procedono nei tempi stabiliti sugli altri nove fronti di scavo oggi operativi“.

La percentuale di scavo, secondo quanto riferito dal viceministro, è arrivata al 90%. Nel dettaglio, alla data del 31 dicembre 2024, restano da completare 1,3 chilometri tra Cravasco e Castagnola, 439 metri tra Castagnola e Vallemme e 1,2 chilometri tra Vallemme e Radimero sui due binari. Nel complesso, quindi, risultano da completare gli scavi per meno di 6 chilometri su una tratta di 92 chilometri complessivi previsti da progetto.

“Entro il 2025 – ha aggiunto Rixi – si confermano l’abbattimento del diaframma nel tratto di galleria tra Castagnola e Vallemme in entrambi i binari e l’ultimazione degli scavi su entrambi i binari nel tratto relativo all’interconnessione di Novi. L’impegno congiunto dei soggetti coinvolti punta a garantire il completamento dell’opera nel rispetto delle tempistiche, assicurando al contempo i più alti standard di sicurezza”.

Il progetto unico da 10,6 miliardi di euro comprende anche il potenziamento del nodo ferroviario di Genova con quadruplicamento della tratta Voltri-Sampierdarena (dovrebbe essere pronto entro quest’anno) e sestuplicamento Principe-Brignole. Salvo imprevisti l’attivazione dovrebbe avvenire intorno a metà 2026, permettendo di separare i treni locali da quelli a lunga percorrenza indirizzati appunto sul Terzo Valico.

“È  apparso evidente che i lavori del Terzo Valico non finiranno prima del 2027 – commenta Pastorino dopo il question time -. Lavori che sono stati fermati anche per tutelare la sicurezza dei lavoratori dopo il ritrovamento di gas. Diversa è la situazione del nodo di Genova, dove i lavori vanno avanti. Sul quadruplicamento della Milano-Genova invece la risposta al question time da parte dei tecnici del ministero alla mia interrogazione non c’è stata, siamo dunque rimasti alle informazioni dello scorso luglio e al fatto che ancora dovevano essere reperite le risorse finanziarie”.
“Ricordo ancora una volta – aggiunge – che la situazione dei collegamenti ferroviari che è tragica a livello nazionale, diventa emergenziale e mostruosa a livello locale ligure. Dobbiamo avere aggiornamenti sul collegamento con Milano in tempi brevi, bisogna trovare la soluzione al più presto. L’appello è per tutti, anche per la Regione: che non si perda più tempo o che si faccia subito la voce grossa per trovare le risorse che mancano”.

L’odissea, insomma, sembra essere arrivata ai capitoli finali, anche se il Terzo Valico fino a Tortona di per sé non basterà a cambiare le sorti trasportistiche della Liguria. Per portare l’alta velocità fino a Milano, infatti, serve quantomeno il quadruplicamento della linea a monte di Pavia. Per ora è in corso di realizzazione solo il primo lotto, mentre il secondo non è nemmeno finanziato. Per quanto riguarda la nuova linea tra Voghera e Pavia, non c’è nemmeno uno studio preliminare sulle alternative progettuali.

Per uscire da questo isolamento la Liguria ha bisogno del quadruplicamento e gli ennesimi ritardi, disagi, cancellazioni degli ultimi giorni ne sono la dimostrazione. Che il ministro si attivi subito per reperire i fondi mancanti e procedere speditamente alla realizzazione dell’opera”, commentava infatti Pastorino.

Intanto oggi è stata l’ennesima mattinata di disagi per i pendolari in Liguria. Dalle 6.35 e per oltre un’ora, la circolazione ferroviaria è stata sospesa tra Alassio e Albenga a causa di un guasto a un locomotore di un treno merci con destinazione Ventimiglia di una società esterna a Ferrovie dello Stato. Diversi i convogli che hanno accumulato ritardi, anche considerevoli. A creare ulteriori problemi un ulteriore guasto che ha colpito il passaggio a livello di Borgio Verezzi.

Ritardi e disagi “che si aggiungono in Liguria al taglio di Intercity e all’aumento dei tempi di percorrenza delle frecce verso Roma – aggiungono i deputati Pd Valentina Ghio e Alberto Pandolfo, autori di un’interrogazione alla Camera -. Siamo di fronte a un ulteriore isolamento in una regione che finora ha avuto solo grandi promesse sul potenziamento dei collegamenti, ma che nei fatti è sempre più isolata. Abbiamo presentato un’interrogazione per chiedere quali azioni il governo intende mettere in atto per arginare l’isolamento a cui la Liguria andrà sempre più incontro dopo le ultime decisioni di Trenitalia sui tempi di percorrenza dei convogli Genova-Roma”.

Autore
Genova24

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