Tecnologia, difesa ed energia: cosa c’è dietro all’accordo Italia-Arabia Saudita

  • Postato il 27 gennaio 2025
  • Di Panorama
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Tecnologia, difesa ed energia: cosa c’è dietro all’accordo Italia-Arabia Saudita



E’ stata di carattere industriale e aerospaziale, focalizzata allo sviluppo e alla Difesa, la tavola rotonda che si è svolta il 25 gennaio in Arabia Saudita, alla quale hanno partecipato il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il principe Mohammad Bin Salman. Il risultato è la firma di accordi per un valore di dieci miliardi di dollari tra il Ministero degli investimenti dell’Arabia Saudita (Misa), l’Autorità generale per l’industria militare (Gami) e le nostre aziende Fincantieri, Elt Group e Leonardo, con quest’ultima che nel Regno ha una propria sede.

Di grande importanza è quindi la lettera d’intenti firmata dal Ministro degli investimenti saudita Khalid A. Al Falih tra Elt Group e Sami Advanced Electronics Company, una sussidiaria di Saudi Arabian Military Industries, accordo nato durante l’ultimo meeting di Cernobbio e ora ratificato. Elt Group è attiva da molto tempo in l’Arabia Saudita, dove per le attività in questione è stata costituita la società Elettronica for Industry Saudi Arabia Llc. Importante evento anche per Fincantieri, che ha annunciato la firma di accordi in seguito all’istituzione della controllata Fincantieri Arabia for Naval Services, avvenuta nel 2024 e utile alla partecipazione italiana al programma Vision 2030 avviato dall’Arabia Saudita. Questo prevede attività in tutti i settori della tecnologia e della cantieristica.

Tra gli obiettivi dell’incontro l’esplorazione di molteplici aree di cooperazione che vanno dalle attività spaziali alla manutenzione di aerostrutture, sistemi di guerra elettronica, radar, l’assemblaggio di elicotteri, ma anche un focus sul settore del combattimento aereo e dell’integrazione multi-dominio, dei processi di industrializzazione e sviluppo del capitale umano ed anche opportunità per la nostra supply chain nazionale in Arabia Saudita e, più in generale, per il ruolo di Leonardo nella regione araba. Per decenni Leonardo ha fornito al Paese piattaforme, sistemi, tecnologie e servizi, dal trasporto aereo, al supporto all’industria energetica, agli elicotteri, fino a sistemi elettronici e sensori, a cui si aggiungono sistemi per la difesa marittima e cyber, oltre a un contributo chiave nel campo della difesa aerea. Collaborando con partner locali, Istituti di ricerca e utenti finali, Leonardo potrà generare sviluppo e attività di produzione in Arabia Saudita contribuendo significativamente al progetto Vision 2030. Pierroberto Folgiero, amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri, ha commentato: “Con questi accordi vogliamo ribadire il nostro forte interesse per questa regione e la nostra disponibilità a esplorare nuove opportunità di business nei nostri tre principali segmenti di attività, quello della difesa in primis.

L’Arabia Saudita sta affermando in breve tempo il proprio ruolo di hub globale per la tecnologia marittima, e siamo orgogliosi di collaborare con aziende saudite per mettere a loro disposizione le nostre capacità in vari ambiti. Insieme, promuoveremo l’innovazione e la sostenibilità per raggiungere gli ambiziosi obiettivi del programma Vision 2030.” La Presidente Meloni ha dichiarato: “Considero quella con l’Arabia Saudita una nuova fase nella cooperazione strategica con un importante attore del Golfo e del Mediterraneo allargato che si inserisce all’interno di un lavoro più ampio che l’Italia sta portando avanti”, specificando anche: “Siamo due Paesi, Italia e Arabia Saudita, che hanno interesse a stringere accordi strategici”. Significativa l’apertura italiana alla partecipazione del Regno nel programma per il caccia di sesta generazione: “Siamo favorevoli all’ingresso dei sauditi nel Global combat air programme (Gcap)”, chiaramente è un lavoro non immediato, perché dobbiamo chiudere quello a tre con i governi inglese e giapponese e favorire un avvicinamento del Regno Saudita”.

Per il settore energetico, Acwa Power, la maggiore società saudita leader per la desalinizzazione dell’acqua al mondo, pioniera nella transizione energetica nella produzione di idrogeno verde, ha firmato un memorandum d’intesa con Snam per esplorare forme di collaborazione e investimenti congiunti per creare un sistema di fornitura di questo gas in Europa. Snam punta invece a costruire un’infrastruttura paneuropea, promuovendo la sicurezza energetica e la transizione verso amissioni zero di anidride carbonica. In fase di valutazione ci sarebbe lo sviluppo di un terminale per l’importazione dell’ammoniaca in Italia per facilitare la consegna dell’idrogeno verde attraverso il “SoutH2 Corridor”, ovvero le condotte lunghe 3.300 km che raggiungono l’Europa centrale attraversando Italia, Austria e Germania.

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Panorama

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